mercoledì 10 maggio 2017

Italia-Polonia | nuovi percorsi di una collaborazione internazionale

Sabato 13 maggio 2017 ore 10:00presso Museo di Capodimonte 

La presente iniziativa nasce come continuazione dell’evento svoltosi il 28 novembre 2016 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia durante il quale è stato presentato il volume di Antimo Cesaro Arcana tabula. Il pittore. La dama. Il liocorno (Artetetra 2014) nella sua veste polacca.
La prima parte dell’incontro propone una riflessione su tre dame rinascimentali: la Dama con l’ermellino, la Dama con liocorno e l’Antea, capolavori e vanto di Cracovia, Roma e Napoli.

La discussione sul tema consentirà di aprire un dibattito sulla collaborazione fra le istituzioni culturali, scientifiche e universitarie d’Europa, in particolare tra il Museo e Real Bosco di Capodimonte e il Museo Nazionale di Cracovia, tra l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e l’Università Jagellonica di Cracovia. Non è secondaria, in tale contesto, la presenza dell’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, dell’Istituto Polacco di Roma e dell’Associazione Amici di Capodimonte, che vantano una consolidata esperienza di scambi culturali.

La seconda parte dell’incontro riunirà i rappresentanti dell’imprenditoria campana e dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane dell’Ambasciata d’Italia in Polonia, con l’obiettivo di trovare opportunità di collaborazione.

A dare spunto all’iniziativa sono, oggi come ieri, dame rinascimentali.

In Polonia il Rinascimento non ci sarebbe stato senza Bona Sforza, regina di Polonia, duchessa di Bari, figlia di Isabella d’Aragona e nipote di Alfonso II re di Napoli. Il Museo di Capodimonte – che ci ospita – fu costruito per volere di Carlo III di Borbone, sposato con Maria Amalia di Sassonia, figlia di Augusto III di Polonia. Due esempi dei numerosi tasselli che legano Napoli con la storia della Polonia e che riprovano la grande amicizia italo-polacca che si riflette nelle citazioni reciproche negli inni nazionali: caso unico nel mondo.

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