giovedì 31 agosto 2017

Il 31 agosto 1997 moriva in un tragico incidente Diana Spencer generando un vuoto mai colmato nei cuori delle persone. Le Sale dei Paggi della Reggia di Venaria rendono omaggio a Lady Diana.

Sono trascorsi oramai vent’anni dalla morte della principessa ed uno speciale spazio architettonico le Sale dei Paggi della Reggia di Venaria, per la prima volta sede di una mostra- è dedicato a rendere omaggio alle diverse anime di Lady Diana grazie alla presentazione evocativa ed emozionale di racconti, immagini, riferimenti a giornali o ad avvenimenti e testimonianze che coinvolgono il visitatore in un’esperienza a tutto tondo.

Mostra prodotta e organizzata da Kornice e La Venaria Reale sarà visitabile fino al 28/01/2018 Curatela scientifica: Giulia Zandonadi, Fabrizio Modina.

VII edizione di Naxoslegge

Si tratta del festival ideato da Fulvia Toscano, che propone importanti appuntamenti culturali per tutto il mese di Settembre: si inizia il 1 settembre con una festa di inaugurazione al Lido di Naxos, con la prima edizione del premio Promotori della Lettura, di cui sarà insignito Massimo Maugeri.

Dal 3 settembre con Antonio Presti, Naxoslegge torna a parlare di Custodia della Bellezza e Anima dei luoghi, fino al 30 settembre, è tutto un susseguirsi di incontri: 9-10 a Taormina, con la nuova sezione Sguardi a Oriente, dedicata al Giappone nei 150 anni della amicizia Italia-Giappone, con ospiti del calibro di Mario Vattani. Mujah Maraini e Daniela Brignone.

Dal 13 al 15 la sezione Le donne non perdono il filo, coordinata da Marinella Fiume, con il premio La Tela di Penelope, dedicato al rapporto tra le donne e il teatro e la sezione "Stregate" dedicata alle dieci donne vincitrici dello Strega; quindi, Itinerarium mentis in deum, con tre appuntamenti dedicati a Dante, nelle Chiese di Giardini Naxos.


Dal 20 al 29 gli appuntamenti che vedono protagonisti le scuole, sia presso il Liceo Caminiti di Giardini Naxos, storico partner del Festival, sia in altre prestigiose locations, con la partecipazione di ospiti importanti come Valerio Massimo Manfredi, Angelo Tonelli, Nicola Gardini, Pierfranco Bruni, Salvatore Ferlita, Roberto Fai, Francesco Tiboni, Sebastiano Tusa, Mario Mazza e tanti altri cui è affidato il compito di attraversare il concetto di classico, raccontandolo attraverso Ovidio, nel bimillenario della morte, ma anche attraverso Pirandello e Tomasi di Lampedusa, negli anniversario che li vedono protagonisti di questo 2017. Si ripropone la sezione La storia siamo noi, con diversi incontri, come quello dedicato al grande storico Santo Mazzarino, o quello sulla Grande Guerra.

IV° ed di Simposio - 50 artisti a Cefalù

Si segnala che da domani 1 settembre fino a domenica 3 il centro storico di Cefalù diventerà un atelier a cielo aperto per una cinquantina di artisti tra pittori, intarsiatori e scultori che occuperanno con i cavalletti e le tavolozze strade, vicoli e piazze.

Partecipano alla quarta edizione del "Simposio" d'arte moderna promosso dallo scultore Roberto Giacchino con l'associazione "Cefalù città degli artisti" e con il sostegno del Comune e della Curia.

Il laboratorio all'aperto si snoda lungo un percorso che comprende gli scorci più caratteristici di Cefalù: piazza Garibaldi, corso Ruggero, via Amendola, piazza Spinola, piazza Duomo con la cattedrale normanna, via Bordonaro, via XXV novembre, via Bagni Cicerone.


Si segnala che con le opere realizzate durante il "simposio" sarà allestita, dal 4 al 10 settembre 2016, una mostra collettiva nella sala espositiva "Ottagono Santa Caterina" in piazza Duomo.

Lo scrittore comasco Andrea Vitali il 2 settembre sarà a Pantelleria per animare il secondo appuntamento del ciclo itinerante programmato da Taobuk nelle Isole Minori

Si tratta di un altro grande autore chiamato a bissare lo straordinario successo riscosso, due settimane fa, da Alessia Gazzola nel primo incontro organizzato a Salina.

"La bussola del nostro viaggio punta ora a Sud, al Mare di Sicilia, sui cui si staglia l'isola dei giardini panteschi e dei dammusi, pronta ad ospitare una rassegna che si pone tra le eccellenze culturali, grazie a progetti e nomi di altissima caratura, come appunto Vitali e la Gazzola", sottolinea l'Assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo, che promuove e sostiene la manifestazione.

Si segnala che l'appuntamento è fissato per le ore 19:00 nel rinascimentale Castello Barbacane.

L'incontro, inserito nella ricca e variegata "Notte bianca", è realizzato in collaborazione con il Comune e con "Preziosa Pantelleria", comitato promotore per l'arte, la cultura e il territorio.

Disegni e poesie sui portoni con “Portedartista”

Il progetto di riqualificazione urbana si chiama "Portedartista" ed è curato da Michele Bellamy Postiglione e voluto a Lipari da Silvia Carbone

Si tratta di un progetto di riqualificazione urbana che si propone di trasformare porte e portoni fatiscenti, restituendoli a nuova vita e trasformandoli attraverso l'intervento di "Streetartist".
"Per anni - dice Bellamy Postiglione - ho cercato di portare la gente in galleria perché attraverso l'arte capisse l'importanza di amare le proprie isole, di proteggere il territorio, di conservare la memoria, di adoperarsi nella costruzione di un modello di sviluppo e benessere sociale che non fosse un mero scimmiottamento di altre realtà, ma rispettoso delle esigenze locali e non a vantaggio dei soliti pochi: tutto inutile anche a causa di ostacoli, assenza di interesse. Ma l'amore per questa terra è più forte della delusione e con il supporto e l'entusiasmo della signora Carbone abbiamo pensato di importare la urbanart".

Si segnala che a questa prima edizione partecipa lo streetartist italo-francese Yuri Hopnn.

Roma - musei civici gratis

Come tutte le prime domeniche del mese, anche domenica 3 settembre, torna l'ingresso gratuito nei Musei Civici della città per tutti i residenti a Roma e nell'area della Città Metropolitana con molte iniziative per bambini e adulti e una grande varietà di mostre da visitare.

Si segnala che per l'occasione il percorso di visita nell'area dei Fori Imperiali sarà aperto al pubblico gratuitamente dalle ore 9:00 alle 19:00, con l'ultimo ingresso alle 18:00. L'apertura straordinaria prevede l'ingresso alla Colonna di Traiano e, dopo il percorso con passerella attraverso i Fori di Traiano e Cesare, la prosecuzione attraverso il breve camminamento nel Foro di Nerva che permette di accedere al Foro Romano, mediante la passerella realizzata presso la Curia dalla Soprintendenza di Stato.


Si ricorda che le iniziative sono ideate e promosse da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Servizi museali Zètema Progetto Cultura.

Per gli Scavi di Pompei a partire dal prossimo anno il ticket sarà portato a 15 euro

A dare la notizia è il sito della Soprintendenza pompeiisites.org e la variazione è già stata comunicata ai tour operator e agli enti turistici per dar loro il tempo opportuno di aggiornare i pacchetti turistici.

Si segnala che l'aumento del biglietto a 15 euro scatterà dal 1° aprile 2018 (9 euro, anziché 7,50 euro, il biglietto ridotto).

Questo ticket includerà anche l'accesso a eventuali mostre ed esposizioni temporanee.

Si segnala un rincaro dei biglietti anche per gli altri siti di competenza del Parco archeologico di Pompei: 7 euro per Oplontis, Boscoreale (4 euro l'ingresso ridotto); 18 euro i tre siti di Pompei, Oplontis e Boscoreale (10 euro il ticket ridotto).

Dal 7 settembre 2017 al 3 ottobre il PAN|Palazzo delle Arti di Napoli ospiterà la mostra personale di Esteban Villalta Marzi, dal titolo “C(h)arácter Pop”, a cura di Gianluca Marziani, promossa dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, in collaborazione con l’Istituto Cervantes di Napoli

In anteprima mondiale a Napoli, l’antologica racconta l’universo pittorico di uno tra i massimi esponenti della New Pop Art.


In più di quarant’anni dedicati alla pittura, Villalta Marzi ha reinterpretato con originalità le icone e le atmosfere della tradizione spagnola ed italiana, usando un linguaggio espressivo che attinge anche alla cultura nordamericana e orientale.



Attraverso i cicli pittorici che rappresentano il percorso di EVM, acronimo di Esteban Villalta Marzi, la mostra al PAN presenta una selezione di opere in cui personaggi come supereroi, ballerine di flamenco e toreri dipinti su originali scenari barocchi rivelano un proprio carattere, da cui il titolo della mostra stessa. Da Hulk raffigurato accanto a una ballerina a Batman che balla il flamenco, i protagonisti dei quadri appaiono, infatti, decontestualizzati e riletti secondo modalità complesse e mai didascaliche, dentro una dimensione in cui emerge la loro forza e personalità. I “Blood Runners”, gli “Ice Guys”, le “EVM Girls” con i loro tacchi altissimi e la loro sensualità da nuovo millennio, saranno visibili al PAN insieme agli altri personaggi che hanno accompagnato l’artista lungo la sua carriera.

Domenica 3 settembre alle ore 19:30, sarà inaugurata la mostra personale dell’artista MICHELE ATTIANESE dal titolo In ordine sparso: alle pareti del Fës showroom factory lab/ AiLAiKiT Amalfi Coast venticinque dipinti che l’artista ha realizzato in questi ultimi anni

“Attianese ha scelto la pittura come medium preferito della sua esperienza creativa: l’ha scelta” – rileva Massimo Bignardi nel testo di presentazione – “in virtù delle capacità che essa ha di spingersi oltre il confine delle immagini note al nostro occhio. Le campiture, a volte piane senza esitazioni di ombre, raggiungono punti di sconfinamento quando, da una riflessione che è propria dell’architetto, mettono su scene urbane, come avveniva nelle opere di qualche anno fa. […] Successivamente l’inclinazione dell’immaginario ha piegato verso il piano; ovvero l’artista ha rivolto l’attenzione sulle azioni, sui gesti, sugli luoghi della vita. Una scelta ben chiara nei dipinti più recenti: a tal proposito penso a Refraction, un olio su tavola del 2016, A Right Place#3 e Crowd olio su carta entrambi del 2015 ma per più motivi, trovano riscontri e richiami nella Città invisibile, un’installazione plastica composta da nove terrecotte di dimensioni variabili, smaltate e cerate. Una installazione che assume il valore di verifica costruttiva, la cui metodica compositiva ricorda le scelte operate da Tatlin nel passaggio dalla stesura pittorica ai reliefs della metà degli anni dieci. […] L’essenziale segno che l’artista affida alla luminosità di una linea bianca, acquista il valore di traccia che si fa anima di un luogo pervaso da nuovo umanesimo, ossia traduce una rinnovata visione dell’habitat della città contemporanea. In essa una vena metafisica (ben espressa in Partitura anonima, del 2015) cifra la presenza dello sguardo dell’artista; ne segna la sua presenza come voce narrante che si pone nella duplice veste di costruttore e di spettatore”.


Michele Attianese
(1976). Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studia pittura ed incisione; in seguito si laurea in Architettura presso l’Università Federico II. Dal 2003 inizia l’attività di pittore ed illustratore servendosi di diversi mezzi espressivi, con una precisa volontà di fondere generi e temi diversi. È allievo di Riccardo Dalisi, col quale sperimenta l’esperienza dei laboratori aperti alla ricerca teorica e alla sperimentazione sul campo, intrecciando arti visive, architettura, artigianato e disegno industriale. Ha collaborato a dar veste grafica al progetto musicale di Enzo Avitabile “Black Tarantella”, realizzando un disco con una forte impronta pittorica e con una estetica sperimentale. Tra le recenti mostre personali quelle tenute nel 2008 all’Associazione Emergency di Milano; nel 2012 alla libreria Einaudi di Salerno e la Galleria Studio Legale di Napoli; nel 2015 Unexpected Beauty a Milano presso Lac’s Apartament e la partecipazione presso Setup Art Fair a Bologna Tra le rassegne e le collettive: nel 2010 è invitato alla rassegna sulla giovane arte contemporanea “Green Dreams” a Salerno presso il Tempio di Pomona; “Artverona 2011”; nel 2012 a “InterRail”, galleria Art’s Events di Benevento; nel 2017 a “Migranti&migratori”, Museo-FRaC di Baronissi e nello stesso anno espone ad Art Fair Colonia.

III° Salone della Valorizzazione del Patrimonio Culturale

L’AIES - Associazione Italiana Esperti Scientifici Beni Culturali, anche quest’anno, si fa promotrice di questa iniziativa, nata nel 2014 come opportunità di confronto tra i vari stakeholders del settore culturale.

Il Terzo Salone si svolgerà il prossimo 13 ottobre, come d’abitudine, nel cuore di Napoli in Via Medina70, presso l’hotel NH Ambassador.


Obiettivo dell’evento è proprio quello di creare una rete di collegamenti tra i vari attori che operano in questo settore, esperti e appassionati che intendono contribuire allo sviluppo ed alla valorizzazione del patrimonio culturale.

Farà seguito il programma dettagliato dell'evento con tutte le novità di questa edizione.

mercoledì 30 agosto 2017

Lerici legge il mare - rassegna di letteratura e cultura marinaresca


Napoli: PAN - Isole nella corrente

Si tratta della mostra che il gruppo di artisti formato da Gabriella Gorini, Antonio Barbagallo e Fausto Morviducci, propone per gli spazi del PAN, più che una traccia o indizio di lettura isole nella corrente sembra essere uno stato d'animo che accomuna gli artisti che si muovono come rivoli di un fiume alla sua foce, pronti a perdersi nel mare per poi recuperare una propria identità al cambio della marea. Si segnala che la mostra sarà visitabile dal 4 al 14 settembre al PAN in via dei Mille n.60 Napoli.

Nella babele della comunicazione istantanea, che lascia poco spazio alla lentezza del pensiero, questi artisti provano, attraverso il loro lavoro, a produrre una leggera deviazione della percezione che sposti di quel tanto che basta la lettura ordinaria e convenzionale del reale, innescando quei meccanismi di pensiero critico che portano l'osservatore a liberare la propria sensibilità.

Gli artisti ideatori del progetto, anche se di diversa provenienza culturale e personali cifre stilistiche, sono tuttavia accomunati dalla stessa curiosità per la ricerca, per l'uso di tecniche e materiali diversi, che spesso nelle loro opere si sovrappongono o interagiscono.

Il tema a cui essi fanno riferimento è dato dall'osservazione del rapido ed ineluttabile rimescolamento di genti, storie e culture che caratterizza in particolare il nostro tempo e che fa riflettere ancor più sulla grande potenzialità del linguaggio dell'arte
 
Tre artisti che gettano ponti per altre possibili percorrenze e per nuovi transiti, per futuri incroci; ognuno, proponendo la propria calligrafia del fare arte, si dispone alle contaminazioni, accoglie e formula ipotesi di linguaggio, collocandosi nella disposizione a perdersi nella nebulosa dell'arte contemporanea e nel labirinto di quella storia in atto che la circonda.

Le opere di Gabriella Gorini, di piccolo formato, ma presentate sotto forma installativa, propongono un viaggio attraverso tempi, forme e simboli di culture in viaggio leggero tra oriente e occidente, la Gorini dispone le sue tessere come in un antico gioco divinatorio e le trasforma in un mosaico dalle molteplici letture.
 

Fausto Morviducci presenta grandi tele, reinventando il tradizionale medium pittorico attraverso elementi di altri linguaggi come scultura, cinema, fumetti, poesia. L'artista si muove come un acrobata su un filo sospeso in alto tra la Proserpina del Bernini e l'ammiccante Betty Boop dei cartoons dei fratelli Fleischer in una commistione di linguaggi che si muove sul sottile confine tra l'ironia e la tragedia.
 
Antonio Barbagallo propone le sue “conversazioni col vento” , grandi stoffe dipinte con pigmenti, colori mordenti e aniline, recuperando antiche tecniche ma, soprattutto, una leggerezza che è necessità di respiro, per questo le sospende come vele come a sottolineare la volontà di catturare il vento e in esso perdersi.

Mongolia: trovati tre giovani dinosauri stretti l'uno accanto all'altro

Sono stati trovati i resti fossili di tre giovani dinosauri nel deserto della Mongolia: erano addormentati stretti l'uno accanto all'altro, come in un nido, in una posizione simile a quella di uccelli come piccioni e corvi.

Si segnala che il risultato è stato presentato al convegno della Società di paleontologia dei vertebrati dai ricercatori, guidati da Greg Funston dell'università canadese dell'Alberta, a cui ha contribuito anche Federico Fanti, dell'università di Bologna.


La posizione in cui sono stati trovati i tre dinosauri aiuta gli animali a regolare la temperatura del corpo e ad evitare di attirare i predatori. Sulla pietra il paleontologo italiano Fanti ha fatto un'analisi geochimica, da cui ha dedotto che probabilmente questi dinosauri provenivano da Bugiin Tsav, sito ricco di fossili nel deserto del Gobi. I dinosauri appartenevano ad una nuova specie di oviraptoridi, famiglia di dinosauri dal volto corto, lunghe gambe e becco privo di denti, vissuti durante il Cretaceo, tra i 145 e 65 milioni di anni fa. Avevano una cresta in cima alla testa, simile a quella dei moderni casuari, e camminavano su due zampe.

#domenicalmuseo - Domenica gratuita: arte senza frontiere

Domenica 3 settembre 2017, alle ore 10:00 e 11:30, per la #domenicalmuseo a ingresso gratuito, abbattiamo le frontiere tra culture diverse scoprendo insieme la collezione Borgia, in un percorso tematico dedicato al valore e alla bellezza della diversità, alla arte intesa come dialogo e contaminazione.

La visita, condotta da Stefania Napoleone, storica dell’arte dei Servizi Educativi del Museo di Capodimonte che, come tutte le prime domeniche del mese, propone ai visitatori del Museo approfondimenti tematici gratuiti, mette in luce proprio l’interesse verso culture ‘altre’ di Stefano Borgia, raffinato ed erudito cardinale, uomo dalle idee nuove e tra i personaggi più influenti del XVIII secolo.

Grazie all’apertura del prelato verso culture lontane ed esotiche, al suo colto spirito illuminista, al suo ruolo di segretario della Congregazione di Propaganda Fide e al materiale proveniente dalle missioni cattoliche presenti nei più disparati angoli del mondo, oltre le frontiere della cultura occidentale, il cardinale istituì, nel suo palazzo di Velletri, un vero e proprio Museo.

Una raccolta specchio di una straordinaria sintesi tra Oriente ed Occidente, suddivisa in dieci classi di oggetti, in linea con lo spirito classificatore e didascalico dell’enciclopedismo illuministico.
Alla collezione, venduta nel 1814 a Gioacchino Murat in base ad un accordo ratificato nel 1817 da Ferdinando I di Borbone, è dedicata un’apposita sala al primo piano del Museo di Capodimonte dove sono raccolti i manufatti d’arte medievale e moderna che ripropongono parti dell’originario allestimento borgiano come il Museo Sacro e il Museo Indico.


Appuntamento presso la biglietteria del Museo alle ore 10:00 e alle ore 11:30.

Sabato 2 settembre, ore 20:30 il sito archeologico di Oplontis (via Sepolcri, Torre Annunziata - NA) propone una suggestiva visita guidata nella Villa Romana di Poppea

Si tratta di una grandiosa costruzione residenziale della metà del I secolo a.C. ricca di splendidi affreschi e dotata di terrazze, giardini ed un grande impianto termale. E' una lussuosa residenza di età romana, patrimonio dell'umanità attribuita a Poppea a Sabina, seconda moglie dell'imperatore Nerone.

La visita sarà svolta da Luisa Panagrosso, guida abilitata della Regione Campania.

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: visita guidata 8€ - il costo non include il biglietto di ingresso (prezzo speciale 2€).

Il luogo di incontro è davanti all'entrata del sito archeologico di Oplontis (via Sepolcri, Torre Annunziata - NA).
info@trentaremi.it

martedì 29 agosto 2017

Caravaggio - Decollazione di San Giovanni Battista

Caravaggio - Decollazione di San Giovanni Battista - 1608.
Erode fece arrestare e mettere in carcere Giovanni su istigazione di Erodiade, la quale avrebbe voluto che fosse ucciso. Erode Antipa temeva Giovanni, considerandolo uomo giusto.


Un giorno, tuttavia, quando il re diede un banchetto per festeggiare il suo compleanno, invitando tutta la corte ed i notabili della Galilea. Alla festa partecipò con una conturbante danza anche Salomè, la figlia di Erodiade e nipote di Erode Antipa; la sua esibizione piacque molto al re ed ai commensali, per cui disse alla ragazza: “Chiedimi qualsiasi cosa e io te la darò”.


Salomé chiese alla madre consiglio ed Erodiade disse di chiedere la testa del Battista. Erode ne rimase rattristato, ma per il giuramento fatto pubblicamente, non rifiutò ed ordinò alle guardie che gli fosse portata la testa di Giovanni, che era nelle prigioni della reggia.



Il Battista fu decapitato e la sua testa fu portata su un vassoio e data alla ragazza che la diede alla madre. I suoi discepoli saputo del martirio, vennero a recuperare il corpo, deponendolo in un sepolcro.



lunedì 28 agosto 2017

Festival della Mente a Sarzana



Ecco la prova che i babilonesi inventarono la trigonometria mille anni prima degli antichi greci

La prova sarebbe in una tavoletta di argilla di quasi 4.000 anni fa che è stata ritrovata in Iraq agli inizi del Novecento dall'archeologo statunitense che ispirò il personaggio di Indiana Jones. 

I numeri della tavola, incisi in caratteri cuneiformi, servivano a progettare palazzi, templi e canali di irrigazione: rappresentano una forma semplificata di trigonometria che potrebbe essere usata ancora oggi, ad esempio nella computer grafica. Si segnala che a darne questa interpretazione sono i matematici dell'Università del Nuovo Galles del Sud, in Australia, che pubblicano i risultati del loro studio su Historia Mathematica. Con i numeri disposti in quattro colonne e 15 file, probabilmente incomplete, la tavoletta d'argilla 'Plimpton 322' "ha interrogato i matematici per oltre 70 anni", commenta il ricercatore Daniel Mansfield. Ricostruendo le parti mancanti delle sequenze numeriche, il team australiano ha dedotto che il reperto rappresenta "la più antica tavola trigonometrica del mondo", che precede di oltre mille anni quella dell'astronomo e geografo greco Ipparco.

Sabato 2 e domenica 3 settembre 2017 torna Napoleonica

Ad oltre due secoli di distanza, una maestosa rievocazione celebrerà al Forte di Bard il passaggio di Napoleone Bonaparte con le sue truppe.

Si tratta dell'episodio della Seconda Campagna d'Italia, risalente al maggio del 1800, che sarà ricordato attraverso l'allestimento di ambienti d'epoca, scene di battaglia, parate militari a cui parteciperanno 300 figuranti da diverse parti d'Europa.

Si ricorda che all'epoca l'Armee de Reserve francese in discesa dal Gran San Bernardo invase la regione alpina e assediò il Forte di Bard, che dopo due settimane capitolò con l'onore delle armi. La fortezza rappresentò l'ultimo grande ostacolo per Napoleone prima di giungere a Marengo, ove si svolse la storica battaglia con l'esercito austriaco del generale Michael von Melas.


domenica 27 agosto 2017

Enrico Magnani con “Supernova. Birth to Life – Vita alla Vita” presenta una collezione di opere inedite

Dopo la residenza artistica presso lo Zhou Brothers Art Center di Chicago e il grande successo della mostra antologica allestita a Reggio Emilia, Enrico Magnani presenta presso l’Istituto Italiano di Cultura di Chicago, dal 7 settembre al 6 ottobre 2017, una collezione di opere inedite.

“Supernova. Birth to Life – Vita alla Vita” è il titolo della mostra che raccoglie tredici grandi dipinti ad acrilico, tutti realizzati nel 2017 su un particolare pannello multistrato di cartone e alluminio.

Opere in cui l’artista non tocca mai il supporto, né con le mani, né con i pennelli o altri strumenti, avvalendosi solo di getti d’aria e d’acqua che veicolano il colore. Focalizzando l’attenzione sulla dualità di scienza e mistica, da sempre tema portante della sua ricerca, l’autore si ispira alle esplosioni nucleari che caratterizzano la fine della vita di una stella: la Supernova, simbolo di morte e rinascita, emblema della ciclicità dell’universo.

La personale, promossa e organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Chicago con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia, sarà inaugurata giovedì 7 settembre alle ore 19.00, alla presenza del Console Generale d’Italia a Chicago, Giuseppe Finocchiaro.

Napoli: PAN - Sulla rotta di Colapesce, appunti di viaggio per mare

Si conclude oggi, 27 agosto 2017, la mostra di Concetta De Pasquale dal titolo "Sulla rotta di Colapesce, appunti di viaggio per mare" a cura di Francesco Gallo Mazzeo esposizione presso il PAN-Palazzo delle Arti di Napoli. 











sabato 26 agosto 2017

IN ART - Obiettivo Fotografia

A Villa Genesio di San Polo d’Enza (RE), dall’8 settembre al 1 ottobre 2017, un viaggio attraverso la fotografia contemporanea con “IN ART Obiettivo Fotografia”, esposizione collettiva curata da Elisabetta Margini con un testo di Toni Contiero.



La mostra, che per il terzo anno consecutivo porterà l’arte nelle stanze seicentesche di Villa Genesio, è realizzata in collaborazione con il Comune di San Polo d’Enza. Il vernissage si terrà venerdì 8 settembre alle ore 18.00, alla presenza degli artisti, della curatrice e dei rappresentanti delle Istituzioni.



In esposizione, le ricerche fotografiche di Fabrizio Artoni, Achille Ascani, Alle Basso, Eduardo Becchimanzi, Marco Borciani, Alessandro Brintazzoli, Alessandra Calò, Francesca Catellani, Antonio Cavicchioni, Toni Contiero (in collaborazione con Laura Cadelo, Corrado Costa, Compagnia Teatrale Pietribiasi Tedeschi), Daniele Corradini, Enzo Crispino, Marcello Grassi, Massimo Mantovani, Franco Monari, Marco Montanari, Carlo Vannini, Riccardo Varini. Nel giardino saranno inoltre presentate le sculture in ferro zincato di Oscar Accorsi.


venerdì 25 agosto 2017

La Spezia - Museo Etnografico

Il museo Etnografico della Spezia, fondato da Giovanni Podenzana è stato riaperto nel 2005 nei locali dell'ex oratorio quattrocentesco di San Bernardino nella centrale via del Prione al n. 156 (La Spezia).



Si tratta di un'esposizione permanente che comprende materiale raccolto nella Lunigiana Storica a partire dalla fine del XIX° secolo con particolare attenzione verso la devozione ed i culti popolari, le oreficerie di tradizione ligure, arredi per la casa, oggetti di corredo personale, costume tradizionale ed oggetti per la filatura e la tessitura familiare.


Visitare il museo Etnografico significa effettuare un viaggio fantastico in un mondo arcaico e feudale ormai scomparso, il visitatore ha la possibilità di cogliere la dimensione psicologica delle comunità rurali caratterizzata da una forte spiritualità colorata da pratiche magico-protettive di origine antica, saperi empirici, leggende e racconti tramandati da generazioni attraverso la memoria orale, mentre la devozione popolare si manifestava attraverso oggetti che si credeva proteggessero dalle malattie, dai pericoli e dal rischio di perdita dei raccolti.






































La casa contadina rivive grazie a quegli oggetti che, tra il settecento e l'ottocento, venivano utilizzati quotidianamente: secchie, brocche di rame, scaldini da letto stampi decorativi per il pane e la pasta.
Le bilance dei cambio valute complete di pesi per le diverse corrispondenze monetarie rappresenta un forte indizio di come di viveva in un'area geografica ancora suddivisa in più stati.



Numerosi sono poi i capi d'abbigliamento soprattutto femminili che che testimoniano un uso precoce della stoffa di cotono e canapa tinta con indaco e gli scambi commerciali con il ponente ligure attestati dai merletti al tomboloe dalle stoffe prodotte a Genova con cui si confezionavano gli abiti della festa.


Le culle intagliate e tinte con la linfa rossa del faggio contro i malocchi e i lumi della montagma potremolese.





 

Alla scoperta degli interni dei treni storici presso presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa: vi presento E 623.106

- by Rosaria Pannico -

Il fascino dei treni storici diventa ancora di più magia quando è possibile entrare all'interno di uno di essi e provare ad immaginare come sarebbe potuto essere fare un viaggio, sedere all'interno di uno di questi treni ed osservare il panorama cambiare proprio come accade oggi, quando, in un modernissimo treno, ci si reca da una città all'altra.


Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa offre dunque la possibilità di entrare in alcuni vagoni storici gelosamente custoditi e provare emozioni uniche: quasi un tuffo nel passato. Io vi propongo alcune foto di interni di questi treni come ad esempio E 623. 106 una serie di automotrici elettriche, o elettromotrici, progettate per il trasporto locale.


Vi ricordo che il 15 giugno del 1902 venne infatti inaugurata l'elettrificazione dell'ultimo tratto della 'Varesina', la Milano - Varese - Porto Ceresio. Linea che registrava un discreto traffico e dunque ne giustificò presto l'elettrificazione (per la trazione elettrica venne utilizzato il sistema della captazione dalla terza rotaia di terra della corrente continua a 650 V ad opera di pattini montati su carrelli).

Sistema che venne poi adottato, nel 1925, anche sulla linea Napoli - Villa Literno.










...Non mancare all'appuntamento con me, Rosaria Pannico, il prossimo venerdì l settembre alla scoperta degli interni di un altro treno storico custodito presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa...




giovedì 24 agosto 2017

Estate Italiana - la collettiva che omaggia un'Italia senza tempo

Si inaugura sabato 26 agosto “Estate Italiana”, la collettiva che omaggia un'Italia senza tempo riunendo, con gli astrattismi geometrici di Marco Casentini, le opere di Max Coppeta, Nicola Evangelisti, Carlo Marcucci, Antonella Masetti, Alex Pinna e Carla Viparelli. La mostra, ospitata negli ampi spazi del Museo MOAH – Museum of Art and History di Lancaster fino al 22 ottobre 2017, si inserisce in un progetto di intensa collaborazione fra l'Istituzione Internazionale Art1307 e il museo stesso, grazie al lavoro di Andy Campognone, direttrice del MOAH, e di Cynthia Penna, direttrice scientifica di Art1307 e curatrice della mostra. 


Cynthia Penna, curatrice della mostra a proposito delle suggestioni che hanno ispirato la mostra, racconta: “Estate Italiana: sembra il titolo di un film e la memoria corre ineluttabilmente a “Vacanze Romane” dove in una primavera dei mitici anni’50 Gregory Peck e Audrey Hepburn scorazzavano per una Roma calda, accogliente e sognante a bordo della altrettanto mitica Vespa. La mente ritorna al concetto di “godersi la vita” che tutto il mondo ci invidia, magistralemente rappresentato, ad esempio, dal bagno nella Fontana di Trevi di una stupenda Anita Ekberg sotto lo sguardo incredulo e rapito di Mastroianni nella “Dolce Vita” di Fellini. Uno stile di vita che, sebbene i tempi siano cambiati, continua ad affascinare l’America e non solo.
È il mito dell’Italia che insieme ai Michelangelo, ai Leonardo, alle rovine di Pompei, ai Raffaello continua a vivere nell’immaginario collettivo mondiale. Un’epoca lontana ma che ha lasciato un segno indelebile nelle nostre abitudini, così come l'arte classica continua a vivere nell’arte italiana contemporanea.”

Il Museo di Arte e Storia della città di Lancaster ha voluto rendere omaggio alla grande tradizione artistica Italiana invitando 7 artisti contemporanei a rappresentarla e a parlarci del nuovo, del contemporaneo, e dell’attuale ricerca nel campo delle arti visive.

“Esiste una sorta di binario parallelo tra la vocazione quasi naturale e ineludibile per le arti, determinata da un DNA forgiato nei secoli e strutturato all’interno della “bellezza” (perché di vera bellezza si tratta) e nel contempo, un pesante fardello con cui confrontarsi costantemente che a volte irrigidisce, se non ingessa, la libertà di ricerca in sé, continua Cynthia Penna. Chi non conosce nel mondo le magnificenze dei grandi artisti italiani rinascimentali? Ma poi se il discorso cade su tempi più recenti o sul contemporaneo, le conoscenze e le cognizioni dei più iniziano decisamente a vacillare e viene a tal punto da chiedersi: e l’oggi? Il contemporaneo? Come si presenta attualmente l’arte italiana? L’Italia di oggi è molto più nota per il Design, la Moda e le automobili: ma quanto si conosce veramente dell’Arte Italiana contemporanea? E anzi come si presenta quest’arte nel panorama dell’arte mondiale?
Occorre premettere che negli anni ’50 del secolo scorso, l’Italia ha subito l’influsso della rivoluzione stilistica che ha denotato e marcato tutta la produzione di arte a livello mondiale; gli artisti italiani si sono misurati con la sperimentazione di nuovi materiali introducendo e facendo assurgere al rango di arte, materiali di uso domestico/quotidiano e dando origine al grande movimento dell’Arte Povera. Grazie a queste sperimentazioni, all’epoca avveniristiche, abbiamo avuto in Italia la nascita e lo sviluppo di un movimento che, insieme a quello dell’Arte Informale, ha proiettato l’Italia nel panorama mondiale dell’arte del ‘900.
Le attuali ricerche in campo stilistico si orientano su strade diversissime tra loro: alcuni artisti lavorano sulla “memoria”, riscontrabile o rapportabile talvolta al segno grafico arcaico e primitivo: questo consente agli artisti di recuperare un rapporto più diretto ed immediato con un passato lontanissimo andando alle radici arcaiche della forma, scevra dalle superfetazioni dei secoli successivi. Altri artisti si confrontano, coraggiosamente direi, con l’arte figurativa cercando di trovare una strada personale che non cada nella brutta e banale copia della tradizione pittorica figurativa nazionale.

La presente esposizione è volta, anche se non esaustivamente, a fare il punto sulla produzione di arte in Italia negli ultimi decenni, vale a dire tra la fine del 20° e gli albori del 21° secolo.
La scelta degli artisti, pertanto, è stata determinata piuttosto dalla diversità stilistica e dalla diversità di materiali adoperati, proprio al fine di fornire un ventaglio visuale alquanto poliedrico in termini di ricerca. È una piccola porzione di un tutto fatta di stili, tecniche, invenzioni, materiali, tutti diversissimi tra loro che però servono ad accostare il pubblico a un nuovo immaginario nazionale rappresentato da cultura, capacità di sentire, espressività e tanto altro”.

Gli artisti:

MARCO CASENTINI - Nato a La Spezia nel 1961. Vive e lavora tra Milano e Hermosa Beach, California. Ha vinto nel 2010 il Premio PEA di Lerici e nel 2005 il premio Pollock-Krasner Foundation Grant, a New York. Ha esposto in tutto il mondo in mostre personali e collettive, in gallerie, musei e fondazioni. Nei suoi lavori pittorici le suggestioni tratte da diverse percezioni del paesaggio urbano si trasformano in un’espressione artistica in bilico tra la tradizione post-modernista e l’astrattismo di Mondrian, ma completamente nuova. La sua è una realtà è ridotta all’essenziale, ma arricchita di valori umani, emozioni, percezioni di attimi, scorci lirici che riemergono dall’assemblaggio delle forme geometriche e dai colori brillanti.
ALEX PINNA - Nato ad Imperia, è uno scultore. La plasticità delle opere scultore di Pinna è data dall’essenzialità di poche forme lineari e minimali. Pinna assume tutta l’essenzialità della scarnificazione della figura giacomettiana espungendone però il senso di tragicità presente in Giacometti e la sostituisce piuttosto con un senso di “complessità” interiore di accento manifestamente psicoanalitico. Pinna affronta il tema della condizione umana nella sua globalità di azione, riflessione, meditazione e solitudine. Il tracciato di una “condizione” esistenziale; la finalità di Pinna non è il corpo, ma la condizione esistenziale dell’uomo.

MAX COPPETA - Nato a Sarno nel 1980, ha esposto a Houston, Los Angeles, Singapore, Tokyo, Napoli, Milano, Torino, Venezia. Nella ricerca artistica di Max Coppeta sono riconoscibili alcuni aspetti fondamentali: le molteplici possibilità di visione che l’opera offre allo spettatore; la necessaria e ineludibile partecipazione dello spettatore alla fruizione dell’opera quasi di stampo cinetico; la compresenza e l’attrazione dello stesso spettatore all’interno dell’opera; la distorsione della percezione visiva e infine la trasformazione di un elemento naturale come la pioggia in altrettante gocce di materiale sintetico che ricordano le molteplici interferenze e trasformazioni che l’uomo ha operato sulla Natura. Lavora prevalentemente con vetro, materiali plastici quali PVC e resine sintetiche. La ricerca di Max Coppeta si incentra inoltre sugli effetti ottico/visivi che la luce crea quando viene riflessa da superfici specchianti come il vetro o il PVC. La sensazione di abbagliamento data dal riflesso di un raggio di luce su una superficie specchiante destabilizza totalmente la visione, mentre questa viene, di converso, come “accolta” dal riflesso della luce, assorbita da una superficie totalmente nera o da un materiale morbido e riflettente come la resina.

NICOLA EVANGELISTI - Nato a Bologna nel 1972 si è diplomato in scultura presso l'Accademia di Belle Arti della sua città. Dal 1995 ad oggi svolge una ricerca artistica sperimentale, che, spaziando dall’installazione al light-box, dalla fotografia al video, mostra la sua coerenza di fondo nella costante attenzione al tema della luce. Compreso fra il 1999 e il 2001 è il ciclo dei “crilex”, introflessioni su materiale plastico realizzate tramite combustione che generano linee luminose avvicinabili alle forme della grafica frattale, evocanti esplosioni cosmiche. L’esecuzione di questo ciclo di lavori, insieme con le relative diramazioni teoriche, coincide con i primi riconoscimenti, e in particolare con il Premio internazionale “Guglielmo Marconi”, nel cui ambito Evangelisti scrive la Proposta per un nuovo manifesto spaziale, simbolico omaggio al suo maestro ideale. A partire dal 2001, egli individua lo specchio quale medium privilegiato per i suoi segni luminosi, inaugurando un filone di ricerca che prosegue a tutt’oggi con molteplici variazioni e sviluppi. Opere appartenenti a questo ambito di ricerca saranno esposte al Chelsea Art Museum di New York, Centre for Contemporary Art “Ujazdowski Castle” di Varsavia, MAK di Vienna, MUAR a Mosca. Dal 2004 Comincia ad accostarsi esplicitamente alle istanze della Light Art, corrente che va delineandosi in quegli anni a livello internazionale. Nel 2008 viene invitato a Bruxelles, insieme con Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Dan Graham e altri maestri internazionali, alla rassegna “De Narcisse a Alice, miroirs et refletes en question” evanto organizzato dall’ISELP (Institut Supérieur pour l’Etude du Langage Plastique). Nel 2010 è invitato a Luminale, la Biennale della Luce di Francoforte.

ANTONELLA MASETTI LUCARELLA - Nata a Taranto, vive e lavora a Milano. Con le sue opere pittoriche ha partecipato a rassegne (personali e collettive) in musei, gallerie, centri culturali e art fair. Vi è nell’universo pittorico dell’artista un fil rouge con la tradizione pittorica italiana che va dai leonardeschi sfondi paesaggistici appena accennati ,fino ai volumi dei corpi che alludono più che alla potenza della massa corporea di un Michelangelo, al sofisticato intellettualismo di un Piero della Francesca o di un Bronzino. La tradizione pittorica italiana - dall’Umanesimo al Manierismo - è stata tutta assorbita e poi riversata sulle sue tele che anche nel colore confermano l’accento di una italianità “di tradizione”. Alcuni toni di colore caldi e quasi languidi, le velature, lo sfumato, sono tutti bagaglio incontestabile di una scuola pittorica tutta “italiana”. Masetti Lucarella è assolutamente un’artista italiana, legata al calore della sua terra d’origine, la Puglia, ma attenta all’intellettualità più internazionale della sua città di adozione, Milano. Nella caratterizzazione dei personaggi, nella colorazione, nell’impianto scenico, tutto diventa vivo, attuale, contemporaneo.

CARLA VIPARELLI - artista figurativa autodidatta, laureata in Filosofia presso l’Università di Napoli. Il suo lavoro pittorico si è evoluto nell’arco di circa 30 anni di attività, andando a toccare diverse “corde” della figurazione. L’indagine artistica di Viparelli si incentra prevalentemente sulla Natura e le sue infinite “applicazioni”: gli innumerevoli modi delle sue trasformazioni e implicazioni, ma anche su accadimenti sociali e sulla contemporaneità del comune sentire. Una produzione consistente del suo lavoro è stata dedicata al linguaggio e alle diverse modalità di espressione dello stesso: massimamente per immagini, ma talvolta anche attraverso la scrittura. L’artista in molti lavori ha interconnesso le due modalità espressive, creando una sorta di vocabolario per immagini e per scritti che dialogano tra loro con un accento tra il serio e il faceto. L'indagine artistica dell'artista si è rivolta recentemente all'utilizzo delle videoistallazioni, che la stessa definisce “quadri in movimento”. Partendo dalla base del disegno che le è confacente e peculiare, l’artista lo trasferisce su computer e lo anima con la più antica tecnica dell’animazione che tanta parte ha avuto nella produzione dei fumetti e dei film di animazione in America.

CARLO MARCUCCI - Italiano di origine, ma californiano di adozione, Carlo Marcucci segna il punto di congiunzione di due culture che, sebbene entrambe nell’ambito del mondo occidentale, appaiono notevolmente differenziate in molteplici particolari. Le due realtà si fondono nell’arte di Marcucci in un perfetto equilibrio: l’italianità non soggiace alla nuova acquisizione di stato mentre la cultura Americana non viene schiacciata dal peso della tradizione italiana e nel contempo non soppianta la prima. Marcucci è l’emblema dell’integrazione che mantiene intatto il passato dentro di sé, lo modifica, ma non lo cancella. Il substrato culturale appreso in Italia, la memoria culturale del popolo di origine è un dato di fatto acquisito e ineludibile. Una questione di equilibrio che in Marcucci si esprime attraverso un uso assolutamente innovativo e insolito dei materiali che, nel caso di specie, si attingono addirittura dalla tradizione culinaria del paese di origine: gli spaghetti che tanta parte hanno nell’immaginario collettivo italiano e non solo, vengono denaturati della loro originaria funzione e manipolati per divenire un prodotto d’arte. Le sue opere scultoree denominate “Wheatfields” sono realizzate con l’uso di spaghetti, ma anche di hudon giapponesi, a confermare che la fusione di costumi e tradizioni è di assoluto appannaggio dell’arte; la trasformazione che subiscono questi “materiali” avviene per posizionamento e assemblaggio sul supporto, attraverso una sistemazione che segue regole precise nella scelta della colorazione ed anche nella scelta della tipologia del materiale “pasta”. Marcucci è capace di operare la decontestualizzazione della pasta dalla sua funzione basica e tradizionale della nutrizione del corpo e di trasferirla a quella della nutrizione della mente e dello spirito, attraverso una sistemazione, diremmo, costruttivista e geometrica dell’oggetto originario per realizzarne sculture murali. La fusione di tradizione e modernità, la trasversalità dell’uso dei materiali e delle funzioni date ai materiali stessi, costituiscono la specificità di un artista che non ha paura del passato, ma che vive il presente con la capacità di intravederne le possibilità ulteriori per proiettarlo nel futuro.

Scoperti due sarcofagi romani in marmo


Si segnala essere statti ritrovati due sarcofagi romani in marmo, uno dei quali decorato con un ricco bassorilievo.

Questo è quanto è emerso a Roma da uno scavo di archeologia preventiva in un cantiere Acea nei pressi dello Stadio Olimpico: si tratterebbe di sepolture di fanciulli probabilmente di un'abbiente famiglia romana.

Si segnala che ad annunciare la scoperta è la Soprintendenza Speciale di Roma che spiega: "A una prima analisi potrebbero risalire al III - IV secolo d.C., ma la datazione potrà essere confermata solo dopo un approfondito esame".


martedì 22 agosto 2017

Ercolano - Tutto regolare per il prossimo venerdì 25 agosto

Alto gradimento stanno riscontrando le visite serali al Parco Archeologico di Ercolano, dove il numero di visitatori è cresciuto di venerdì in venerdì, con un’affluenza che in alcuni venerdì gli scavi archeologici non hanno potuto accogliere per tutelare il sito e garantire la sicurezza dei visitatori stessi. Al lavoro per permettere ai visitatori interessati di fruire del sito archeologico illuminato in modo ordinato e sereno, lo staff del Parco Archeologico di Ercolano comunica che, per il prossimo venerdì 25 agosto, i visitatori accederanno regolarmente dal Corso Resina sempre considerando il limite di entrate che il sito può contenere per cui si invita a rispettare l’ordine di arrivo e alla piena collaborazione perché l’accesso al sito sia fluido e meno problematico possibile. Sarà poi da sabato 26 agosto che partirà la prevendita di tutti i biglietti per le visite serali così che tutti coloro che saranno interessati a visitare il sito archeologico al chiaro di luna potranno assicurarsi l’accesso al sito ed evitare attese fuori il Parco Archeologico.

A partire invece da sabato 26 agosto ci saranno due modalità di pre-acquisto per andare incontro ad ogni esigenza:
· - l’acquisto on line attraverso il sito www.ticketone.it dove al costo del biglietto verrà aggiunto il costo del servizio di transazione on line;

· - l’acquisto in anticipo presso la biglietteria del Parco Archeologico di Ercolano, che potrà avvenire per tutta la settimana, fino alle ore 12,00 del venerdì stesso della visita.
I visitatori, per entrambe le modalità, sceglieranno la fascia oraria di visita evitando lunghe attese e permettendo così la distribuzione in turni di visita che consentiranno un ingresso fluido e regolare.

Si ricorda che l’ingresso al Parco Archeologico di Ercolano avviene con un biglietto dal costo eccezionale di 2 € dalle 20,00 alle 23,00 - con ultimo ingresso alle 22,00 - i visitatori, in gruppi di 30 persone, vengono accompagnati negli Scavi in un percorso della durata di circa un’ora accedendo dall’ingresso di Corso Resina.

L’organizzazione si avvale della collaborazione del Comune di Ercolano, della Protezione Civile e della Pro Loco di Ercolano. I percorsi si terranno tutti i venerdì fino al 6 ottobre 2017.

NASSE/LAAI di Antonella De Nisco

Domenica 27 agosto 2017, per la IX edizione della Summer School Emilio Sereni, “PAESAGGIO, patrimonio culturale e turismo”, presso l’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (RE) verrà inaugurata l’installazione dal titolo “NASSE/LAAI” di Antonella De Nisco.

Si segnala che l’opera sarà presentata dal critico d’arte Nila Shabnam Bonetti.

L’installazione prevede inoltre un intervento collettivo di completamento previsto per mercoledì 30 agosto.

Si ricorda che il laboratorio, rivolto agli iscritti alla Scuola Estiva di Paesaggio, sarà tenuto dall’artista nell’ambito del LAAI - Laboratorio di Arte Ambientale Itinerante.

Nassa strumento per la pesca, contenitore intrecciato in giunco e altro, rete chiusa con un’apertura che consente l’ingresso ma dalla quale è impossibile uscirne (entrare significa rimanere preso in un imbroglio, restare imprigionati).

L’installazione “NASSE/LAAI”, insieme alle altre opere dell’artista - “Spiare la terra” (2016) e “SETTErami” (2015) – saranno successivamente visitabili presso la Biblioteca Emilio Sereni.