Il museo d'arte contemporanea della
Regione Campania è stato invaso da bambini e da ragazzi provenienti
da tutti i quartieri di Napoli per festeggiare il nuovo progetto
della Fondazione Donnaregina a loro dedicato, realizzato in
collaborazione con GRIDAS - Gruppo Risveglio dal Sonno e con la
collaborazione della giornalista Désirée Klain. Assieme gli
operatori delle associazioni SkartAbelliamo, BandaBaleno, Dedalus,
Centro Insieme, La Casa dei Cristallini, e con l'artista muralista
RARO, i bambini hanno visitato la mostra Felice@Madre, con la quale
per la prima volta le opere di Felice Pignataro sono state esposte in
un museo,e partecipato ai laboratori a loro dedicati, animando il
Cortile delle Sculture con i tamburi della Murga. La mattinata si è
conclusa con un pranzo in cortile, con le pizze di Ciro Oliva -
Concettina ai 3 Santi e i dolci della pasticceria Sirica.
Nasce Il Madre per il Sociale
Con Felice@Madre e Amos' World (Episode
3) di Cécile B. Evans il museo d'arte contemporanea della Regione
Campania si affida ai bambini e alla loro energia creativa per dar
vita ad una factory estiva che inaugura la nuova piattaforma di
attività educative e un inedito network di progetti di inclusione
sociale.
La Fondazione Donnaregina per le arti
contemporaneedi Napoli ha inaugurato il primo capitolo de Il Madre
per il Sociale, la nuova piattaforma di attività educative e network
di progetti di inclusione sociale, nati da un’idea di Laura
Valente.
Madre per il Sociale si propone, a
partire dal suo step di avvio, di costruire un'esperienza condivisa
con una comunità sempre più allargata ed inclusiva. Per far
diventare il museo diffuso, attivo, condiviso, partecipato, in
ascolto e in relazione. Attraverso lo sguardo dei più piccoli.
Felice@Madre
La factory estiva che sarà ospitata
negli spazi del Madre · museo d'arte contemporanea Donnaregina
comprende, nel nome e nel ricordo di Felice Pignataro, storico
pioniere del riscatto sociale degli emarginati,il progetto
Felice@Madre, realizzato dalla Fondazione Donnaregina in
collaborazione con GRIDAS - Gruppo Risveglio dal Sonno - di Scampia:
una “festa” e un programma di attività didattiche, formative e
ricreative interamente gratuite con cui il museo apre le porte ai
bambini di tutta la comunità e presenta un nuovo percorso che li
rende protagonisti di un'azione performativa originale. Con
Felice@Madresaranno proposti tre laboratori rivolti a ragazzi dai 7
ai 17 anni, interamente gratuiti, realizzati in collaborazione con le
associazioni SkartAbelliamo e BandaBaleno e con l’artista muralista
RARO. Le attività saranno incentrate sulle tecniche che
caratterizzano dal 1981 l’azione di GRIDAS, come i murales e i
mosaici, il riciclo creativo, la lavorazione dell’argilla, i
costumi e la Murga, forma di arte di strada tipica del carnevale di
Buenos Aires che da anni è stata adottata dalla storica
manifestazione del Corteo di Carnevale di Scampia, giunta quest’anno
alla 36esima edizione.
Il progetto, organizzato con la
collaborazione della giornalista e responsabile di Articolo 21 per la
Campania Désirée Klain, include anche un’inedita mostra, che
proseguirà fino al 3 settembre, e che per la prima volta raccoglie
in un museo una selezione della produzione artistica di Felice
Pignataro, co-fondatore nel 1981 di GRIDAS, “il più prolifico
muralista del mondo”, per citare la definizione dello storico
dell'arte Ernest Hans Josef Gombrich.
La Project Room e l’atrio del museo
accolgono materiali prodotti a partire dagli anni Ottanta che
includono striscioni e teloni dipinti che rappresentano “storie”
popolari, maschere di cartapesta e di poliuretano espanso – fra le
quali spicca la struttura di San Ghetto Martire-Santo Protettore
delle Periferie – sculture realizzate con materiali di riciclo,
manifesti linoleografati e stampati in proprio. Opere e materiali che
restituiscono il senso di un'arte in continuo dialogo e confronto con
i fatti di cronaca e gli avvenimenti che hanno segnato, dal punto di
vista sociale e culturale, la storia delle aree periferiche della
città di Napoli negli ultimi decenni. È presente anche un focus sul
Corteo di Carnevale di Scampia: una delle molte iniziative, forse la
più iconica, attraverso le quali GRIDAS – riprendendo anche la
lezione di artisti la cui opera è coinvolta e dissolta nel contesto
sociale, quali, fra gli altri, Piero Gilardi a Torino, le cui opere e
materiali sono anch'essi presenti in collezione al Madre – ha
portato la creatività in aree urbane in cui questa, semplicemente,
non era stata prevista. Interventi artistici spesso estemporanei e
realizzati in tempi brevissimi, tanto da meritarsi il titolo – dato
dallo stesso Pignataro – di azioni di “pronto soccorso
culturale”. Su uno dei due monitor allestiti presso la Project Room
scorrono inoltre le immagini delle opere di Pignataro calate nel loro
contesto urbano, mentre sull'altro monitor sono presentati alcuni
estratti di interviste e documentari dedicati all'associazione e al
suo co-fondatore. In connessione alle opere di Pignataro e di GRIDAS,
la seconda parte della Project Room ospita l'opera Petrified Forest
(2003) realizzata dallo scultore, saggista e poeta americano Jimmie
Durham (Houston, Texas, 1940), che ha scelto di vivere, per alcuni
periodi dell'anno, nella città di Napoli: l'opera, presente in
comodato nella collezione del Madre, è la riproduzione di un
ambiente d'ufficio abbandonato, con scrivanie, schedari e computer
ricoperti da una fitta pioggia di polvere di cemento. Lo scenario
desolato e silenzioso delineato da Durham e le testimonianze di
resistenza e riscatto delle opere di Pignataro dialogano al Madre,
incentrandosi in modi diversi ma interagenti sul valore sociale,
condiviso e liberatorio delle pratiche artistiche contemporanee.
Mostra Felice@Madre
A cura di Andrea Viliani
11.07– 03.09.2018
Project Room e atrio (piano terra)
Consulenza scientifica e coordinamento
Désirée Klain
Responsabile attività espositive e
collezioni Silvia Salvati
Assistenza curatoriale Laura Mariano,
Eduardo Milone
Progetto di allestimento Dolores
Lettieri
Felice Pignataro(Roma, 1940 – Napoli,
2004) frequenta le scuole primarie e secondarie a Mola di Bari (Ba),
per poi trasferirsi a Napoli nel 1958 per condurre gli studi
universitari, prima alla Facoltà di Architettura e poi a quella di
Teologia. Dal 1967 ha portato avanti, insieme alla sua compagna
Mirella, una “controscuola” per i bambini delle baracche, prima
al Campo A.R.A.R. di Poggioreale, poi all’I.S.E.S. di
Secondigliano. Sposatosi con Mirella nel 1972, si è stabilito
definitivamente a Scampia (Area Nord di Napoli). Nel 1981, con
Mirella e altri collaboratori, ha fondato l’associazione culturale
GRIDAS (Gruppo Risveglio dal Sonno) allo scopo di offrire strumenti
per sollevare le "coscienze assopite". Nell’ambito delle
attività svolte con GRIDAS si è caratterizzato come “il più
prolifico muralista del mondo” (definizione data da E. H. Gombrich,
del Warburg Institut di Londra) realizzando oltre 200 murales in giro
per l’hinterland napoletano, ma anche nel resto d’Italia.
Inoltre, ha creato a Scampia il carnevale del quartiere che da oltre
20 anni anima quell'area della città di Napoli. É stato un punto di
riferimento importante per i gruppi e le associazioni in lotta, per
la grande disponibilità a supportare le battaglie che ha condotto
con la sua poliedrica arte creativa. Dal 1994 ha utilizzato anche la
tecnica del mosaico, alla maniera di Gaudì, realizzando opere in
varie città italiane e a Marxloh-Duisburg (Germania). Pignataro
muore a Napoli il 16 marzo 2004, lasciando un'eredità a tutti quelli
che l’hanno conosciuto, o lo conosceranno attraverso questo
progetto al Madre e altri progetti futuri: la sua creatività messa
al servizio del riscatto sociale.
Amos’ World (Episode 3)
Nel primo capitolo di Madre per il
Sociale si terrà anche, fra le Vele di Scampiae le sale del museo
d'arte contemporanea della Regione Campania, l'incontro fra i bambini
e l'artista statunitense Cécile B. Evans, autrice di Amos’ World
(Episode 3), organizzato in collaborazione con l'Associazione Centro
Insieme Onlus di Scampia e conil sostegno di Nicoletta Fiorucci,
fondatrice di Fiorucci Art Trust, che fa tappa a Napoli per
riflettere – insieme agli abitanti più giovani dei nostri
quartieri – sul significato di “sentirsi a casa”, oggi,
ovunque, con lo sguardo di un bambino.
Il progetto originale di Cécile B.
Evans, che si terrà giovedì 12 luglio al Madre, fa parte del
percorso di ricerca condotto dall'artista per la realizzazione della
trilogia Amos’ World, giungendo con la tappa campana al terzo
episodio.
Nell’ambito degli studi condotti per
la realizzazione di Amos’ World, un gruppo di circa 15 bambini, tra
i 9 e gli 11 anni saranno invitati a vivere il museo in un modo
nuovo, sperimentale e interattivo, per lavorare sul concetto e
l'esperienza individuale di “casa”. I bambini che parteciperanno
al laboratorio provengono da alcune delle famiglie che dovranno
trasferirsi dalle Vele di Scampiaai nuovi edifici costruiti per
accoglierle in vista della pianificata distruzione di 3 delle 4 Vele.
Questi complessi architettonici furono progettati e realizzati fra il
1962 e il 1975 come vere e proprie “città all’interno di
edifici”, dei networkin cui gli individui coesistessero e fossero
interconnessi dalle infrastrutture costruite a scopo sociale nei
singoli immobili. Interessata al fallimento di queste costruzioni e a
come esse abbiano finito per penalizzare i propri abitanti, l’artista
ha selezionato bambini non ancora influenzati dalle politiche urbane,
capaci di esprimere percezioni proprie sul concetto di “casa”e
ideare soluzioni diverse dalla semplice demolizione. Il lavoro
dell’artista non si focalizza quindi sulle Vele in quanto edifici,
o sul loro destino, ma in quanto allegorie delle possibili relazioni
all’interno della società contemporanea, analizzandone le
complesse dinamiche di potere che ne derivano e il loro impatto
emotivo sugli individui.
Il museo Madre collaborerà per
l’occasione con l’Associazione Centro Insieme Onlus di
Scampia,che ha selezionato i bambini partecipanti. La missione
dell’organizzazione è di “rendere consapevoli, restituendo
diritti fondamentali e dignità alle persone più deboli, come i
bambini e i ragazzi di Scampia, a cui spesso vengono negati, e
migliorare le loro condizioni di vita dal punto di vista educativo,
culturale e di recupero sociale, fornendo loro strumenti adeguati,
utili e finalizzati ad una scelta di vita basata sui valori di
giustizia sociale e legalità”.
Il percorso di ricerca di Cécile B.
Evans con i bambini sarà suddiviso in tre fasi: partendo dalla
visione delle riprese realizzate per l’occasione a Scampia, i
partecipanti saranno invitati ad immaginare nuove forme di narrazione
del contesto urbano da cui provengono, rielaborando suggestioni e
ricordi sul tema della “casa” creando manifesti e brevi video
messaggi con il linguaggio dei social media.
L’obiettivo è analizzare le
alternative alla distruzione delle Vele e indagare la nozione di
“casa” da un punto di vista personale, senza pregiudizi e
preconcetti socio-politici. Il fine ultimo non è di esaminare la
storia di un particolare edificio, ma di ragionare insieme su chi
possiede davvero gli spazi nei quali sono stati prodotti i nostri
ricordi e soprattutto di ridisegnare i networkin cui viviamo ogni
giorno, anche se non ci appartengono.
La trilogia Amos World di Cécile B.
Evanssarà composta da tre grandi installazioni all’interno delle
quali verranno proiettati i tre episodi video sviluppati dall'artista
come una fictionTV che ruota intorno a un complesso residenziale
modernista, all’architetto che lo ha disegnato e ai residenti
sempre più alienati dalle sue promesse di progresso. Ogni episodio
sarà visibile all’interno di un ambiente scultoreo, ciascuno
ispirato a complessi abitativi “brutalisti” del XX secolo.
Insieme, le varie opere che comporranno la trilogia diventeranno
un’allegoria dell’era del networkcontemporaneo, in cui le
dinamiche del potere personale sono definite e de-costruite attraverso infrastrutture tecnologiche.
Il museo Madre presenterà Amos World
(Episode 3) a gennaio 2019.
Il progetto è realizzato con il
sostegno di Nicoletta Fiorucci, fondatrice di Fiorucci Art Trust, per
Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee / Madre-Museo d'arte
contemporanea Donnaregina, Napoli.
Cécile B. Evans(Cleveland, Ohio, 1983)
articola la sua pratica artistica fra diversi medium quali video,
scultura, performance e installazioni. Evans studia il divario tra
pensiero razionale e pensiero emotivo e analizza le relazioni umane
usando elementi delle teorie dei networke dell’entropia. Attraverso
la creazione di personaggi fittizi, l’artista esamina il valore che
la società contemporanea attribuisce alle emozioni e alle condizioni
dei contesti digitali e materiali che costituiscono la realtà in cui
viviamo. A Cécile B. Evans sono state dedicate mostre personali in
alcuni fra i più importanti musei internazionali, tra i quali:
Castello di Rivoli-Museo d'Arte Contemporanea, Rivoli-Torino; Tate
Liverpool; Kunsthalle Aarhus; M Museum Leuven e De Hallen Haarlem.
L'artista ha partecipato a numerose mostre collettive, fra cui: Haus
der Kunst, Monaco di Baviera; Mito Art Tower, Ibaraki; Renaissance
Society, Chicago; 7 International Moscow Biennale; 4 Ural Industrial
Biennial; Louisiana Museum of Modern Art, Copenaghen; 9 Berlin
Biennal; 20 Sydney Biennal; Fundació Joan Miró, Barcellona; Musée
d'Art Moderne de Paris.
Il museo Madre e i bambini ringraziano
Ciro Oliva – Concettina ai 3 Santi – e pasticceria Sirica per il
“sostegno gastronomico” offerto in occasione della presentazione
de Il Madre per il Sociale.
Le associazioni coinvolte:
GRIDAS – Gruppo Risveglio dal Sonno
SkartAbelliamo
BandaBaleno
L’artista muralista RARO
Centro Insieme ONLUS
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