mercoledì 17 ottobre 2018

A FURORE: UN PREMIO TIRA L'ALTRO. DA QUELLO GIORNALISTICO A QUELLO CINEMATOGRAFICO

Non si è ancora spenta l'eco dei positivi, entusiastici commenti sull'ottima riuscita del Premio Furore di Giornalismo, svoltosi nel "Paese che non c'è" Sabato scorso e già se ne progetta uno nuovo, nel settore cinematografico, che dovrebbe puntare su un logo particolare: la capretta. Ve la ricordate? Quella che fedelmente seguì Mariuccia (interprete Anna Magnani) nel film L'Amore, lungo le scalinate di Furore, fino ad assistere al parto e alla nascita del "figlio di San Giuseppe" nel campanile della chiesa di San Michele. 

L'idea di questo nuovo premio è stata lanciata dal Sindaco Ferraioli su ispirazione del giornalista scrittore Flavio Pagano nel corso della cerimonia di consegna dei premi ai giornalisti, avvenuta sabato scorso nella Chiesa di Santa Marta della Pietà, affollata come non mai. La nuova iniziativa, per il momento è solo annunciata ma, conoscendo i due "complici", c'è da scommettere che presto se ne potranno conoscere contenuti, forme e tempi di svolgimento.

Ma torniamo al Furore di giornalismo e alla serata magnificamente organizzata dall'Università Popolare Terra Furoris su incarico del Comune di Furore. Tutto è filato liscio, con le brevi note biografiche commentate da par suo dalla simpatica conduttrice Daniela Bruzzone, con "confessioni" inedite scaturite dalle brevi interviste ai premiandi e infine con la consegna dei premi, arricchiti quest'anno da deliziosi pannelli pittorici a dipinti da Zhena Pranoart, pseudonimo di Enza Maiorino, accreditata artista salernitana.

Sei i premiati di quest'anno:
Emiliano Amato, direttore de Il Vescovado, testata on line di Ravello;
Rino Genovese del TGR RAI3 Campania;
Emanuela Rosa Clot, direttore di Bell'Italia, Gardenia, Bell'Europa e In Viaggio;
Annibale Toffolo, direttore di TasteVin;
Renato Malaman de IL Mattino di Padova:
Enrico Varriale, noto cronista di RAI Sport.

Al termine l'ennesima sorpresa: dopo aver sciorinato un repertorio di canzoni napoletane classiche, Francesca Rondinella con la sua splendida voce, accompagnata al piano da Giosi Cincotti, ha presentato in anteprima al pubblico una nuova canzone, "Serenata a Furore", i cui versi sono stati scritti, udite, udite, da Raffaele Ferraioli. A quel punto è nato, spontaneo, il coro e tutti i presenti hanno intonato questa sorta di nuovo inno al paese che non c'è: "A Furore he a veni' 'nzieme a me, 'mparaviso te voglio purtà, mmiezo 'e ppergule e dint' 'e ciardine, senza vevere ce amma 'mbriaca'.
Conclusa la premiazione, tutti al vicino Ristorante Bacco, dove gli otto ristoranti di Furore, con un afflato inedito quanto encomiabile hanno presentato ognuno la sua specialità, confermando l'eccellenza della cucina locale. La Locanda del Fiordo con le crudità di mare, Melchiò con due Tartare di pesce e di carne al tartufo più due torte Capresi, Bacco con i suoi Vermicelli alla Colatura (piatto del Buon Ricordo), Fico d'India con l'orata in foglie di limone, Luca's con i totani imbottiti, Relish con la squisita Parmigiana di Melanzane, Bianca Zita con la classica Genovese e L'incanto con le Delizie al Limone hanno strappato applausi a scena aperta. Il tutto è stato irrorato di Bianco, Rosato e Rosso Furore di Marisa Cuomo. Come sempre: "senza parole"!

Questo il commento finale del Sindaco Ferraioli: "Sono particolarmente soddisfatto, stasera, Lo sono per un fatto: la cooperazione e la coesione posta in essere dai ristoratori in questa occasione rappresenta un capitale sociale di inestimabile valore che arricchisce la nostra comunità e fa ben sperare per il futuro".

Nessun commento:

Posta un commento