giovedì 18 aprile 2024

Francesco Vezzoli MUSEI DELLE LACRIME

Fondazione Musei Civici di Venezia e Venice International Foundation
presentano
 
Francesco Vezzoli
MUSEI DELLE LACRIME

Francesco Vezzoli inaugura il nuovo corso della Venice International Foundation con un inedito progetto espositivo che reinterpreta in chiave contemporanea il patrimonio del Museo Correr a Venezia

 

A cura di Donatien Grau
 
17 aprile - 24 novembre 2024
Museo Correr, Venezia

Francesco Vezzoli, installation view, 'Musei delle Lacrime', 2024, Museo Correr, Venice, Italy.  Photo credit Melania Dalle Grave, DSL Studio.

Fondazione Civici Musei di Venezia e Venice International Foundation presentano Musei delle Lacrime, un progetto ideato da Francesco Vezzoli (Brescia, 1971) in maniera site-specific per la Quadreria del Museo Correr di Venezia dal 17 aprile al 24 novembre 2024.
 
L’esposizione, a cura di Donatien Grau, nasce dall’invito che Venice International Foundation rivolge a Francesco Vezzoli e segna il ritorno dell’artista agli aspetti fondamentali della propria ricerca, che si radica in uno scambio con la storia dell’arte e sulle influenze culturali che ne scaturiscono. Nel cuore di Venezia, Francesco Vezzoli tesse una conversazione a doppio binario con il patrimonio culturale della città e offre la propria visuale sulle collezioni e invenzioni Moderne del Museo Correr, costruendo un percorso espositivo totalmente nuovo che scaturisce dal lavoro dell’artista. Con 36 opere di Francesco Vezzoli realizzate lungo oltre vent’anni della sua attività, la mostra include 16 lavori realizzati ad hoc per questa occasione..
 
Musei delle Lacrime inaugura il nuovo corso progettuale di Venice International Foundation, che vede la propria missione storica sposare le molteplici voci dell’arte contemporanea. La visione promossa dal suo presidente Luca Bombassei, architetto e collezionista, combina l’obiettivo di salvaguardare e tutelare il patrimonio artistico veneziano con la forza dirompente delle pratiche artistiche contemporanee, chiamate a creare un nuovo vocabolario per immaginare forme di valorizzazione dei luoghi più affascinanti e significativi che costellano la città di Venezia.
LA MOSTRA
La mostra Musei delle Lacrime, realizzata per la Quadreria del Museo Correr, presenta una doppia conversazione, che vede Francesco Vezzoli dialogare da un lato con la preziosa collezione d’arte veneziana, che annovera capolavori dal XIII al XVII secolo, dall’altro con l’influenza di Carlo Scarpa, icona dell’architettura moderna e autore degli allestimenti che caratterizzano le sale museali al centro del progetto espositivo. Si tratta quindi di una visione radicale della storia dell'arte e del patrimonio.
 
Quasi trent'anni fa, l'artista iniziò a ricamare lacrime su immagini di capolavori, creando così un proprio museo e sfidando l’idea stessa del museo come affermazione di potere. Il titolo della mostra rievoca il filo rosso della lacrima, che accompagna il visitatore in un itinerario per immagini che unisce in una riflessione comune opere d’arte di epoche differenti. Attraverso la tecnica intima e fortemente simbolica del ricamo, Francesco Vezzoli attinge alla vasta gamma di riferimenti personali, influenze culturali contemporanee ed elementi tradizionali che compongono il proprio repertorio per sfidare le convenzioni dell’arte, sociali e politiche, puntando i riflettori su tematiche di stringente attualità, come l’identità di genere, i concetti estetici e la rappresentazione popolare.
 
La mostra si articola lungo quattordici sale tra inserimenti, discreti e incastonati nell’allestimento, e la costruzione di un vero e proprio museo nel museo, dove le opere incontrano l’estetica di Carlo Scarpa messa in luce dall’intervento di Francesco Vezzoli.
 
L’incontro tra storia dell’arte e contemporaneità si manifesta sin dall’inizio del percorso, che apre con l’opera Casino (Giotto, Wynn And Warhol Were Gamblers) (2024) dove l’artista ricama le lacrime tratte da ritratto di Steve Wynn a Andy Warhol sui soggetti di un dettaglio della Cappella degli Scrovegni di Giotto a Padova, mettendo così in discussione il rapporto tra l'artista e il mecenate e portando a Venezia il segno di un monumento vicino. Il dialogo prosegue in lavori come Retorica Della Retorica (2013), in cui l’artista riproduce un dipinto di Artemisia Gentileschi e vi aggiunge un omaggio a Josef Albers e Natalia Goncharova, in tal modo facendo scontrare ideali classici e moderni, o in Portrait Of Carlo Scarpa As Doge Leonardo Loredan (After Giovanni Bellini, Andy Warhol And Giotto) (2024), che vede il volto di Carlo Scarpa figurare nel ritratto del Doge Loredan di Giovanni Bellini, tessendo una rete di significanti.
 
La tradizione artistica che avvolge il concetto di sacralità è al centro di una riflessione che coinvolge opere come Crying Portrait Of A Renaissance Madonna With Holy Child (2010), dove le fattezze delle Madonne rinascimentali di Cima da Conegliano e Giovanni Bellini, presenti nelle sale del Museo, sono sostituite da volti contemporanei e arricchite di lacrime ispirate ad artisti come Picasso e Roy Lichtenstein in un’interpretazione attualizzata del concetto di venerazione.
 
Si fa riferimento alla cultura moderna che ha reinventato Venezia come meta culturale  in opere come Le Gant D’amour (2010), che si riferisce alla performance di Francesco Vezzoli a Los Angeles che aveva coinvolto la pop star Lady Gaga e il corpo di ballo del Boshoi in un tributo al fondatore dei Balletti russi Sergej Diaghilev, e Gala As Sylvia In La Dolce Vita (2006), che costruisce un omaggio al cinema italiano di Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni e Federico Fellini. La mostra include opere iconiche dell’artista, come La Nascita Di American Gigolò (2014) e Homage To Robert Mapplethorpe (2006) rivelano la riflessione di Vezzoli  sul tempo, sul passato, presente e contemporaneo, attraverso ritratti e riferimenti alla cultura pop e cinematografica.
 
Francesco Vezzoli ricama i suoi quadri da sé, in un'esperienza privata e intima che capovolge le categorie di maschile e femminile, sovvertimento qui in dialogo con una storia dell'arte definita dalle regole della mascolinità dall’ideazione all'esposizione. L’intervento dell’artista apre a una diversa esperienza del patrimonio e del nostro tempo. Con Musei delle Lacrime Francesco Vezzoli esplora il connubio tra opere d'arte moderne e contemporanee, amalgamando elementi storici con riferimenti contemporanei e popolari e creando una nuova narrazione che riflette sull'essenza di Venezia come città permeata del dialogo tra passato e presente.
 
Completa la mostra un pezzo concettuale, l’originale audio guida scritta e narrata dall’artista, che accompagna il visitatore nel percorso espositivo aprendo scorci di interpretazione sulle opere d’arte e arricchendoli di racconti, spunti di riflessione e suggestioni personali. Gli elementi allestitivi della mostra sono stati ideati da Filippo Bisagleni.
QUOTE ISTITUZIONALI
Spiega Luca Bombassei, Presidente di Venice International Foundation: “È con grande entusiasmo che abbiamo affidato a Francesco Vezzoli la commissione per un progetto di arte contemporanea in grado di dialogare in maniera armoniosa con gli spazi iconici del Museo Correr. Puntando i riflettori sui preziosi tesori che il museo custodisce, l’intervento rafforza l’impegno di Venice International Foundation nella promozione dell’innovazione artistica e nella valorizzazione del patrimonio culturale veneziano, obiettivo cardine della fondazione sin dalle sue origini.”
 
Spiega Francesco Vezzoli: “Quella che mi è stata offerta da Venice International Foundation è un’opportunità straordinaria, una sfida che sono profondamente felice di accogliere. Immergersi nelle sale del Museo Correr, con i suoi capolavori incastonati nello scheletro disegnato da Carlo Scarpa, è un vero e proprio viaggio nella storia di Venezia – una storia in cui il contemporaneo e il patrimonio non sono in contraddizione, ma possono anzi arricchire insieme la percezione che si ha della vita in modi mai immaginati prima, in cui gusto e contesto possono essere rimessi in discussione. Musei delle Lacrime è concepita come un'indagine sulle lacrime perdute nella storia dell'arte. Dagli affreschi romani fino alle Avanguardie del XX secolo – presenti nella storia dell'arte veneziana - il corpo umano è stato rappresentato e studiato in tutti i modi possibili. Dopo un'approfondita ricerca, mi sono reso conto che si possono trovare qualsiasi tipo di attività ed espressioni di sentimenti, eccetto l'atto di piangere. Le lacrime sono notevolmente assenti dall'universo visivo dell'arte, sono un segno di debolezza che non vogliamo condividere pubblicamente tramite l’arte. L'arte può essere intima, come il mio gesto di ricamo, può cambiare la nostra vita. Questo è ciò che i musei mostrano, e sono entusiasta di continuare questo viaggio a Venezia, al Museo Correr.”
 
Per Mariacristina Gribaudi, Presidente di Fondazione Musei Civici di Venezia, “il dialogo scaturito dall’intervento di Vezzoli sullo straordinario patrimonio del Correr, in particolare con i capolavori della Quadreria di Cosmè Tura, Jacopo, Gentile e Giovanni Bellini, Antonello da Messina, Vittore Carpaccio, per menzionarne alcuni, a loro volta ospiti d’onore nel disegno di Carlo Scarpa, ci racconta, una volta di più, la vita straordinaria dei musei e la loro capacità di essere luoghi che parlano sempre il linguaggio del contemporaneo e dell’attualità, in ogni epoca. E che per questo devono essere parte della vita quotidiana di ognuno, di tutti cittadini, di ogni età.”

 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

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