venerdì 23 maggio 2025

Essere Fiume

Immaginare il nuovo Museo Civico

Opere provenienti da collezioni cittadine e archivi storici lodigiani,
in conversazione con opere d'arte contemporanea

A cura di Silvia Franceschini con
Arianna Angeloni, Beatrice Marangoni e Anna Viola Premoli.
Una commissione e produzione del Comune di Lodi

 Gli appuntamenti del programma pubblico della mostra, da venerdì a domenica
Venerdì 23 maggio
ore 18 | Fiumi e mari vivi | Incontro con Stefano Rotta e Susanna Ravelli
ore 21.30 | Formandala | Una performance di Pierpaolo Curti


Essere Fiume , Veduta dell'installazione © Gerda studio

 

Sabato 24 maggio
ore 16 | Visita guidata alla mostra con le curatrici
ore 17 | Musei e territorio: il museo civico di crema e del cremasco e il museo laus pompeia | Conversazione con Silvia Scaravaggi, direttrice del Museo Civico di Crema e del Cremasco; Gianluca Mete, conservatore del Museo Laus Pompeia; Jessica Ferrari, presidente Associazione Civitas Laus ODV
ore 18 | Un fiume per due città. Testimonianze archeologiche e continuità da Laus Pompeia alla nuova Laus. Suggerimenti per un museo diffuso | Ne parliamo con Germana Perani

Domenica 25 maggio
Ore 10.30 | Yoga Flow: entra nel flusso | Lezione gratuita di yoga dinamico con Maria Delugan
Per prenotazioni Whatsapp Maria: +39 331 780 9912 / Centro Naturalmente: +39 351 621 3071
Spazio 21, Lodi
6 aprile - 21 giugno 2025 

Lo Spazio 21 di Lodi accoglie da domenica 6 aprile a sabato 21 giugno 2025 la mostra Essere Fiume , commissionata e prodotta dal Comune di Lodi e curata da Silvia Franceschini con Arianna Angeloni, Beatrice Marangoni e Anna Viola Premoli .

Essere Fiume è un progetto espositivo che traccia un percorso possibile per il nuovo Museo Civico di Lodi che riaprirà al pubblico presso gli spazi del futuro Opificio della Cultura sito nell'area dell'ex Linificio, ponendo le preziose opere provenienti dalle collezioni cittadine e dagli archivi storici lodigiani in dialogo con opere d'arte contemporanea .

« Dalla rigenerazione di un'area storica - spiega il sindaco di Lodi, Andrea Furegato - prende vita uno spazio permanente destinato a rendere visibili i valori fondanti del Museo nella sua definizione contemporanea, ovvero un luogo al servizio della città, partecipazione e vissuto, finalizzato non solo a intrattenere e divulgare cultura e arte, ma in grado di incarnare un ruolo sociale.

Essere Fiume si propone come uno strumento per conoscere questa struttura innovativa e l'idea alla base del suo processo di creazione: immaginare e interpretare il polo museale e culturale una volta pronto.
Fin dall'inizio, il percorso realizzativo dell'Opificio della Cultura ha mostrato una spiccata natura partecipativa, rivelata già dalla convocazione degli Stati Generali della Cultura, da cui sono pervenute tante suggestive e valide ispirazioni. Il dialogo con la città è stato prolifico e ha permesso a cittadini, associazioni, professori e studenti, aziende, rappresentanti delle istituzioni e del mondo del lavoro, ea molte altre realtà nella nostra comunità, di offrire presenti riflessioni, proposte e suggerimenti nei riguardi di un'operazione che ha ricevuto il finanziamento più ingente dal Secondo dopoguerra a oggi, attestandosi tra le più imponenti di sempre per la città. Un'operazione di tale livello non poteva certo essere calata dall'alto, ma al contrario convogliata in una dinamica di profonda condivisione che, con nostra grande soddisfazione, non si è ancora esaurita ».

La mostra intende coinvolgere la comunità in un esercizio di immaginazione, offrendosi come spazio di dialogo e confronto sul futuro del proprio patrimonio artistico, e non solo. Riconnettendo passato, presente e futuro, Essere Fiume vuole stimolare una riflessione sulle relazioni con il territorio e sull'affermazione di un'identità collettiva . Il progetto curatoriale si propone di raccontare proprio questa identità, descrivendo le relazioni tra il fiume e la storia della comunità stessa, cresciuta intorno alle sue sponde, portando in luce il ruolo centrale dell'Adda nella definizione della memoria condivisa.

Descritta metaforicamente nella letteratura come un fiume “femminile” per la sua imprevedibilità, nel tempo l'Adda è stata fonte di attrazione, repulsione e oggetto di ricerca poetica per tanti artisti. Costruita in posizione protetta rispetto al corso d'acqua, la città di Lodi ha instaurato nei secoli una relazione complessa con il suo fiume. Caratterizzato da una corrente impetuosa che ha provocato nella storia esondazioni distruttive, l'Adda ha sempre avuto un ruolo centrale nelle attività produttive come agricoltura, commercio, produzione ceramica, ricerca dell'oro, affermandosi contestualmente come luogo ricreativo, dove dedicarsi al tempo libero e al ristoro.
Partendo dalla fondazione - o rifondazione - della città e passando attraverso eventi storici e politici centrali, tradizioni religiose e popolari, la mostra esplora l'impatto umano sul territorio fluviale, rendendo tangibili le trasformazioni storiche, sociali ed ecologiche di questo sistema uomo-ambiente.

La mostra è realizzata con il patrocinio di Provincia di Lodi, Parco Adda Sud, Consorzio Bonifica Muzza Bassa Lodigiana , con la collaborazione di Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Cremona, Mantova e Lodi , e con il contributo di Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi, Fondazione Banca Popolare di Lodi, Fondazione Banca Popolare di Lodi, Platea | Palazzo Galeano, Associazione Giuliano Mauri, Festival Della Fotografia Etica.

 

Essere Fiume, veduta dell'installazione

 

IL PERCORSO ESPOSITIVO

Il percorso di mostra si articola su due livelli: un excursus storico diviso in 4 sezioni –- Conformazione del territorio, Industria e Artigianato, Storia politica, Cultura popolare - e una selezione di opere d'arte contemporanea , alcune delle quali commissionate appositamente, che proseguono l'indagine sul territorio instaurando dialoghi inediti con le opere storiche.

Attraversando quindi diverse epoche della storia dell'arte - dal XVI secolo sino ai giorni nostri - e abbracciando molteplici ambiti disciplinari come pittura, scultura, ceramica, fotografia, video e installazione, la mostra propone un itinerario che nella varietà e nell'aspirazione didattica offre una possibile traiettoria per il progetto museografico dedicato all'atteso Museo Civico di Lodi .

L'allestimento, firmato da Studio Ossidiana , include reperti archeologici, beni librari, ceramiche e dipinti provenienti dalle collezioni del Museo Civico di Lodi, dall'Archivio Storico, dalla Biblioteca Laudense e da altri archivi e collezioni private , in dialogo con opere degli artisti Gabriele Basilico (Milano, 1944 - 2013), Alighiero Boetti (Torino, 1940 - Roma, 1994), Luca Boffi (Lodi, 1991), Gabriele Cecconi (1985), Marcello Chiarenza (Ramacca, 1955), Martina Geroni (Lodi, 1989), Ugo Maffi (Lodi, 1939 - 2012), Giuliano Mauri (Lodi, 1938 - 2009), Margherita Moscardini (Italia, 1981), Tonino Negri (Lodi, 1961), Fabio Roncato (Rimini, 1982), Ettore Sottsass (Innsbruck, Austria, 1917 - Milano, 2007), Franchina Tresoldi (Lodi, 1941) e Alice Visentin (Italia, 1993).
Opere pittoriche appartenenti alle collezioni del Museo Civico sono inserite attraverso il film realizzato da Cosimo Filippini nel deposito dove sono custodite in attesa dei restauri che le renderanno nuovamente fruibili al pubblico negli spazi del nuovo museo.

Cuore dell'allestimento è il tavolo monumentale progettato dallo Studio Ossidiana che si sviluppa come dispositivo da esporre. Intitolato Essere Fiume, il tavolo è costituito da una vasta superficie composta da 152 piastrelle realizzate su misura, come frammenti del paesaggio fluviale lodigiano, e creare con materiali compositi, sviluppati da Studio Ossidiana e Carobbio, che esplorano combinazioni inedite, aggregati, texture e pigmenti, ispirandosi ai colori e alla geologia dell'Adda. "Anse" di forme e materiali differenti scandiscono la superficie, identificando le quattro tematiche curatoriali e offrendo molteplici livelli di interpretazione. Il tavolo è una mappa-paesaggio e, attraverso la modularità e versatilità della progettazione, non è solo un dispositivo espositivo, ma un sistema aperto, in grado di adattarsi e trasformarsi nel tempo.

Il progetto espositivo si è nutrito di scambi e contaminazioni tra le principali energie attive in ambito culturale sul territorio e ha preso corpo grazie al coinvolgimento di autori locali ea collaborazioni fondamentali, di cui sono esempi la partecipazione della Fondazione Giuliano Mauri con un importante fondo dedicato all'artista e la commissione affidata all'artista Margherita Moscardini.

Allo stesso modo, la mostra ospita un'importante tributo proprio all'artista Giuliano Mauri , a cui è intitolata la Fondazione nata nel 2024 presso le scuderie del seicentesco Palazzo Barni, nel cuore di Lodi. Il fondo è composto da oltre 1000 opere che raccontano, nella loro unicità, l'intero percorso artistico di Mauri: quadri, disegni, progetti, neon, vetri, tele di canapa grezza, fotografie, video, maquette e prototipi di opere realizzate nell'ambiente. A questo importante nucleo si aggiunge l'archivio cartaceo, composto da riviste, pubblicazioni, lettere, testi: occasioni straordinarie per approfondire i processi creativi e le fonti che sottendono alla poetica di Mauri.

Platea | Palazzo Galeano è stata invitata a collaborare alla realizzazione del progetto espositivo con la produzione di un'opera e ha quindi chiamato Margherita Moscardini a concepire un intervento inedito dedicato al fiume Adda, realizzato con il supporto di Stefano Joli e Manuela Bolognini della Fondazione Caritas Lodigiana ETS . Dal lavoro sul campo sono nate due opere, la prima dal titolo Super Super , visibile sino al 15 giugno presso la vetrina di Platea e la seconda, The City , pensata appositamente per Essere Fiume . The City è un'opera video che ritrae un'area della città di Lodi sopra la quale si intersecano il corso del fiume Adda, un ponte su cui scorre una strada a larga percorrenza e le attività di chi li frequenta. Attraverso la lettura della città intesa come l'insieme di individui che, senza necessariamente riconoscersi come una comunità, si organizzano e forgiano l'ambiente materiale regolandosi in base ai propri bisogni, la Città è costruita come un'immagine in lenta trasformazione in cui il fiume, il cemento e l'uomo costituiscono un unico soggetto che sfugge in continuazione. Il lavoro riflette sulla possibilità che un altro modo di intendere lo spazio pubblico - non più contrapposto a quello privato che lo assorbe con una forza sempre maggiore - possa generare un altro modo di abitare e di intendere la cittadinanza.

Un'altra artista chiamata a immaginare un'opera inedita dedicata al tema fluviale è Alice Visentin che presenta Braided River : un enorme collage in cui l'acqua e il blu di guado - una pianta presente nelle zone umide che, soprattutto in Europa, veniva coltivata per estrarre il suo blu intenso e prezioso, utilizzato per tingere tessuti fin dall'antichità -, mescolati ad altri pigmenti e gessetti, si espandono sulla superficie, innestando forme e geografie. L'artista utilizza il colore come elemento narrativo per rappresentare l'apparente ermetismo dei fiumi che scorrono da secoli, custodendo e nascondendo storie, parole e risorse. Attraverso un'alchimia di elementi e trasformazioni del colore e della materia, l'opera esplora anche la relazione tra il fiume e la figura femminile evocata dalle brevi frasi nascoste nella carta e tratte dai testi della poetessa Anne Waldman, da cui proviene anche il titolo stesso Braided River , nome di una performance in cui l'autrice duetta con la poetessa Lucía Hinojosa.

Pur senza proporsi come un'indagine storiografica esaustiva, la mostra offre i frammenti di un racconto fluido e in divenire, che si muove tra presente, passato e futuro, tra storia e immaginazione, tra territori familiari e scenari possibili.

"Conoscere ogni pietra, ogni anfratto, ogni piccolo banco di sabbia di un ruscello, rivisitarlo ogni anno tastandone il fondo per registrare i cambiamenti prodotti dalle piogge, dal gelo. Nessun elemento, nessuna sua forma è casuale. Sbiancarsi le mani a forza di stare nell'acqua per essere, almeno una volta, una parte di fiume". (Essere Fiume, Giuseppe Penone, 1981).

PROGRAMMA PUBBLICO
Dopo gli appuntamenti dello scorso fine settimana, proseguono presso Spazio 21 a Lodi tre giorni di incontri, conversazioni e attività. Venerdì 23 maggio, dalle ore 18:00 , si svolge l'incontro Fiumi e mari vivi con lo scrittore e giornalista Stefano Rotta e la ricercatrice culturale Susanna Ravelli. Alle ore 21:30, il pittore Pierpaolo Curti interviene negli spazi con la performance Formandala . Il programma prosegue, sabato 24 maggio dalle ore 16 con la visita guidata alla mostra Essere Fiume con le curatrici; a seguire, dalle ore 17, con la conversazione Musei e territorio: il museo civico di crema e del cremasco e il museo laus pompeia , tra Silvia Scaravaggi, direttrice del Museo Civico di Crema e del Cremasco; Gianluca Mete, conservatore del Museo Laus Pompeia; Jessica Ferrari, presidente Associazione Civitas Laus ODV. Chiude la giornata, alle ore 18 , il talk guidato da Germana Perani, ex consulente del Museo Civico di Lodi, dal titolo Un fiume per due città. Testimonianze archeologiche e continuità da Laus Pompeia alla nuova Laus. Suggerimenti per un museo diffuso . 

 

Il programma pubblico prosegue domenica 25 maggio con la lezione gratuita di yoga dinamico con l'insegnante Maria Delugan 

(prenotazioni Whatsapp Maria: +39 331 780 9912 / Centro Naturalmente: +39 351 621 3071)

 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

 

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