sabato 11 agosto 2012

Napoli - Basilica di Santa Chiara

La Basilica di Santa Chiara, o il monastero di Santa Chiara di Napoli è tra i più importanti e grandi complessi monastici della città.
 
La Basilica ha ingresso in via Benedetto Croce, sul lato nord-orientale di piazza del Gesù Nuovo.


Si tratta di una Basilica in stile gotico, caratterizzata da un monastero che comprende quattro chiostri monumentali, gli scavi archeologici nell'area circostante e diverse altre sale che ospitato l'omonimo Museo dell'Opera.

Cenni Storici: "Chiamato all'edificazione l'architetto Gagliardo Primario, per volere di Roberto d'Angiò e sua moglie Sancia di Maiorca, avviò i lavori nel 1310 per terminarli nel 1328, aprendo al culto definitivamente nel 1330 e consacrata a Santa Chiara nel 1340.
La Chiesa, costruita in forme gotiche provenzali, assurse ben presto ad una delle più importanti di Napoli al cui interno lavorarono alcuni dei più importanti artisti dell'epoca: Tino di Camaino e Giotto. Nella Basilica di Santa Chiara, il 14 agosto 1571, vennero solennemente consegnate a don Giovanni d'Austria il vessillo pontificio di Papa Pio V ed il bastone del comando della coalizione cristiana prima della partenza della flotta della Lega Santa per la battaglia di Lepanto contro i Turchi Ottomani.
Dal 1590 fu custode per molto tempo del Regio Monastero Antonino da Patti, autore di varie grazie e miracoli sui malati che lo porteranno a diventare venerabile.
Tra il 1742 e il 1796 la Chiesa venne ampiamente ristrutturata in forme barocche da Domenico Antonio Vaccaro e Gaetano Buonocore: gli interni furono abbelliti con le opere di Francesco de Mura, Sebastiano Conca e Giuseppe Bonito. Ferdinando Fuga, invece, eseguì il pavimento decorato.
Durante la seconda guerra mondiale un bombardamento degli alleati il 4 agosto 1943 provocò un incendio, durato circa due giorni, che distrusse alcuni interni della Chiesa e si persero tutti gli affreschi eseguiti nel XVIII° secolo e gran parte di quelli di Giotto eseguiti durante l'edificazione dell'edificio (di cui si sono salvati solo pochi frammenti).

Nell’ottobre 1944 Padre Gaudenzio Dell'Aja fu nominato"rappresentante dell'ordine dei Frati Minori per i lavori di ricostruzione della basilica". I successivi lavori di restauro si concentrarono sull'architettura medievale rimasta intatta dai bombardamenti, riportando la basilica all'aspetto originario trecentesco ed omettendo il ripristino delle aggiunte settecentesche. I lavori terminarono definitivamente nel 1953 e la Chiesa fu riaperta ai fedeli. Segnaliamo che le opere scultoree sopravvissute, furono spostate nelle sale del Monastero, l'attuale Museo dell'Opera, mentre i sepolcri monumentali, che caratterizzavano la Basilica, sono rimasti in loco".


Alcune foto della Cappella dei Borbone:
 
Si tratta di una cappella barocca, testimonianza settecentesca della basilica scampata ai bombardamenti del 1943. La cappella conserva la sepoltura di diverse personalità della dinastia dei Borbone di Napoli da Ferdinando a Francesco II di Borbone. 


Sulla parete di destra, vi sono le lapidi commemorative dei membri della famiglia reale ed i loro più stretti parenti:


- Ferdinando I di Borbone;
- Francesco I di Borbone con la moglie Maria Clementina d'Asburgo-Lorena e con Maria Isabella di Spagna;
- Ferdinando II di Borbone con Maria Cristina di Savoia e Maria Teresa d'Asburgo-Teschen;
- Francesco II di Borbone con Maria Sofia di Baviera e la figlia Maria Cristina Pia di Borbone
Sulla parete sinistra della cappella è invece possibile ammirare due putti su di un monumento funebre.

 
I Putti sorreggono una targa commemorativa in cui c'è la dedica di Carlo III° al figlio primogenito Filippo, morto a soli trent'anni di età per opera del vaiolo.


Ricordiamo che l'opera in questione, datata 1777 è del Sanmartino.

La nascita della cappella avvenne nel 1742 su volontà di Carlo III° di Spagna il quale inizialmente la intese solo provvisoriamente: attendeva che venisse costruita in un altro luogo una definitiva struttura che avrebbe ospitato i reali con le famiglie.

Nel tempo e con l'aggiunta di altri componenti della casa borbonica nella cappella, l'ambiente divenne poi definitivamente stabile nell'ospitare i reali.

La famiglia reale dei Borbone di Napoli continua tutt'oggi a possedere i diritti di sepoltura nella cappella.

Alcune foto della Cappella di San Francesco D'Assisi :



La settima cappella, rimasta intatta dai bombardamenti bellici, è dedicata a San Francesco d'Assisi.
Sulla parete frontale vi è una scultura probabilmente eseguita per la basilica di San Lorenzo Maggiore di Napoli e solo in un momento successivo spostata nella Basilica Santa Chiara. L'opera in questione raffigura San Francesco d'Assisi, e risale al 1616 ed è di Michelangelo Naccherino. 
L'opera è poi circondata da medaglioni marmorei raffiguranti alcuni componenti della famiglia Del Balzo di Giovanni Marco Vitale e databili intorno al primo decennio del Seicento. La volta presenta infine decorazioni barocche tipiche del periodo napoletano con affreschi di Belisario Corenzio. Essa manifesta elementi barocchi eseguiti durante i lavori di ammodernamento del XVIII secolo. Ha alle pareti laterali due sarcofagi della famiglia Del Balzo forse di scuola toscana, con a sinistra Raimondo ed a destra la moglie Isabella.

A sinistra, nella prima cappella è presente la tomba di Salvo D'Acquisto: 





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