giovedì 8 novembre 2012

Il Cristo velato


Si tratta di una scultura marmorea di Giuseppe Sanmartino, conservata nella cappella Sansevero di Napoli, nel cuore del centro storico della città partenopea, alle spalle di piazza San Domenico Maggiore e nei pressi di San Gregorio Armeno.
Realizzata nel 1753 è tra le più famose opere del patrimonio artistico di Napoli e rappresenta uno dei maggiori capolavori scultorei mondiali.

Giuseppe Sanmartino realizzò questa opera dove il Cristo morto, sdraiato su un materasso, viene ricoperto da un velo che aderisce perfettamente alle sue forme. La maestria dello scultore napoletano sta nell'essere riuscito a trasmettere la sofferenza che il Cristo ha provato gli attimi prima della Crocefissione attraverso la composizione del velo, dal quale si intravedono i segni sul viso e sul corpo del martirio subito. Ai piedi della scultura la corona di spine, una tenaglia e dei chiodi.

Leggenda del velo

«Fatto con tanta arte da lasciare stupiti i più abili osservatori» (queste le parole del principe di Sansevero), ha nel corso dei secoli dato adito ad una leggenda secondo cui il committente, il famoso scienziato e alchimista Raimondo di Sangro, avrebbe insegnato allo scultore la calcificazione del tessuto in cristalli di marmo. Da circa tre secoli molti visitatori della Cappella lo ritengono erroneamente esito di una "marmorizzazione" alchemica effettuata dal principe, il quale avrebbe adagiato sulla statua un vero e proprio velo, e che questi si sia nel tempo marmorizzato attraverso un processo chimico. In realtà una attenta analisi non lascia dubbi sul fatto che l'opera sia stata realizzata interamente in marmo, e questo è anche confermato da alcune lettere dell'epoca.



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