martedì 25 novembre 2014

Artemisia Gentileschi

Autoritratto come allegoria della Pittura (1638-39 Royal Collection-Windsor)
Vissuta nella prima metà del XVII secolo Atemisia apprese il limpido rigore disegnativo dal padre Orazio arricchito di una forte accentuazione drammatica ripresa dalle opere del Caravaggio contribuendo alla diffusione del caravaggismo a Napoli, città in cui si era trasferita dal 1630.

Artemisia Gentileschi (Roma 1593 - Napoli 1652/53) è una delle poche protagoniste femminili della Storia dell'Arte europea. Certamente in passato la carriera artistica è sempre stata impraticabile per le donne, costrette nei limiti che la società imponeva, Artemisia Gentileschi, ebbe invece modo di fare fruttare le sue capacità artistiche anche se tuttavia la sua sofferta vicenda privata fece scalpore e si sovrappose al suo talento di pittrice.

La sua popolarità infatti fu dovuta soprattutto alla vicenda che la vide accusare il suo violentatore al punto da sottoporsi allo schiacciamento dei pollici per confermare l'attendibilità delle sue dichiarazioni. L’accaduto spostò l'attenzione generale sulla vicenda dello stupro che subì Artemisia, mettendo invece in ombra i suoi meriti professionali, ormai ampiamente riconosciuti dalla critica, a partire da Roberto Longhi e dal suo articolo del 1916.


Sansone e Dalila di Artemisia Gentileschi (Palazzo Zavallos)





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