domenica 23 aprile 2017

IN - TAGLIO


Nicola Torcoli dipinge grandi tele figurative che poi scompone, attraverso il taglio, in centinaia di strisce colorate le quali successivamente vengono ricomposte esclusivamente attraverso la tensione sul telaio, senza uso di colle, in modo da mantenere un assetto tridimensionale e uno spazio “vitale” tra le strisce di tela tagliata. La ricostruzione da luogo alla creazione di una nuova opera ispirata per lo più a paesaggi urbani di stampo architettonico. 




Emilia Castioni sceglie luoghi e persone come soggetti delle sue opere fotografiche. Il soggetto viene estrapolato dall’insieme della fotografia attraverso il ritaglio dei suoi margini è “magnetizzato” così da poterlo installare in modo del tutto casuale sulla immagine di base stampata su D-Bond, creando in tal modo una nuova immagine o una nuova opera. Lo spettatore viene invitato ad interagire con l’opera spostando e muovendo e ricollocando i personaggi a proprio piacere sulla immagine di base, in una esperienza interattiva di costruzione di una nuova e inedita opera.






Carla Viparelli adopera in via del tutto concettuale il principio di base esistente nell’ologramma che è quello della moltiplicazione in modo tale che ogni singola parte di un tutto contiene l’intera informazione appartenente al tutto e, se viene tagliata, continua a riprodurre l’intero oggetto.

L’azione del taglio laser di superfici di legno dipinto con figure floreali di cactus e l’installazione di video animazione sono il suo mezzo artistico per esprimere il concetto di infinita riproducibilità della pianta anche se parzialmente sezionata o distrutta; metafora della infinita possibilità di produrre offerta alla Natura e all’uomo in termini ideologici.




Syuta Mitomo crea installazioni site specific con carte multicolore tagliate in piccolissimi pezzi che vengono inizialmente accumulati e ordinati per colorazione; successivamente queste carte vanno a comporre sezioni colorate che vengono installate sulle pareti dell’ambiente in una sorta di percorso o di “viaggio” ideale attraverso e dentro il luogo circostante alterandone così la percezione, la storia e la realtà stessa.





Richard Aber inizia con un semplice taglio sul bordo di un tessuto piegato e ribattuto; successivamente il tessuto viene ulteriormente strappato e poi viene ricucito in modo da creare immense forme di tessuto dipinto, per lo più monocromo, che vengono piegate e manipolate in nuove sculture murali di grandi proporzioni.





Diane Silver taglia in brandelli strisce di carta azzurra contenenti la stampa irregolare e casuale del codice binario per raffigurare acqua. L’acqua è ritenuta fonte di vita e di sviluppo umano e biologico. Le sue installazioni e i suoi lavori a parete rappresentano un omaggio alle acque del mare che circonda Napoli come la maggiore ricchezza della città da preservare e conservare.






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