Da un incontro casuale tra Rosaria
Pannico e Pino Imperatore nasce questa simpatica intervista della
giornalista allo scrittore.
Presentato di recente presso la
"Bottega delle Parole" in via Roma 38/40 di San Giorgio a
Cremano (Na), questo tuo ultimo libro di cosa tratta?
Un libro scritto a quattro mani con
Francesca Gerla, mia amica scrittrice napoletana, il titolo "Sei
personaggi in cerca di Totore" riprende il famoso titolo
dell’opera pirandeliana ed è ambientato a Napoli. Potagonista è
un ragazzo di 20 anni che vive a Marianella, un quartiere nord di
Napoli, che per motivi misteriosi (che si riveleranno solo in parte
alla fine del libro), causa un incidente automobilistico mandando in
ospedale sei persone e dopo scompare. Queste sei persone lo cercano
per vendicarsi e raccontano il loro rapporto non solo con Totore, ma
con la vita in genere e con Napoli.
Quindi è un’opera comica che io e
Francesca abbiamo definito strutturalista: si parte dal fatto, cioè
l’incidente per poi andare sempre più in profondità e scoprire
cosa si nasconde dietro quest’evento.
Come mai questo desiderio di volerlo
scrivere?
L’abbiamo scritto soprattutto per
divertirci e per fare divertire i lettori e per il nostro amore nei
confronti di Napoli dei giovani napoletani a cui lo abbiamo dedicato.
Come mai ti sei ispirato nel titolo a
Pirandello?
E’ stato semplicemente un caso,
perché stranamente prima ancora di scrivere l’opera siamo partiti
dal titolo, iniziando a scherzare, come spesso faccio io in compagnia
di tanti miei amici umoristi, su come variare il titolo dell’opera
prirandeliana. Inizialmente il primo titolo a cui abbiamo pensato era
“sei personaggi in cerca di un dottore” ma era un poco debole,
quindi poi "dottore" è diventato "Totore". Poi a
prartire dal titolo ci siamo chiesti "chi è questo Torore?"
ed abbiamo pensato ad un ragazzo ventenne di Marianella. Poi ci siamo
chiesti "perché questi sei persone lo cercano?" quindi ci
siamo inventati quest’incidente. In conclusione siamo partiti dal
titolo di un' opera del passato, del grande Pirandello per poi
ambientare la trama nella Napoli contemporanea.
Un’operazione letteraria molto
interessante perché solitamente viene imposto di cercare un titolo
solo dopo che sia finito il romanzo invece con questo libro si
assiste ad un’inversione di tendenza, come mai?
E’ stato un caso che ha permesso di
farci divertire ancora di più nello scrivere il libro, perché
partendo dal titolo abbiamo dovuto costruire la trama.
Questo potrebbe essere un precedente
per creare un nuovo modo di scrivere, perché molto spesso si trovano
dei titolo che non hanno nulla a che vedere con il romanzo e si resta
delusi dal titolo dopo averlo letto, quindi questo modo di scrivere
lo potresti consigliare ai colleghi scrittori?
Si, si... ne sto parlano con i miei
colleghi scrittori e ne parlo anche alle presentazioni, la cosa
incuriosisce molto, il libro sta avendo un ottimo riscontro sia di
pubblico che di critica , ci sono già state decine di presentazioni
soprattutto in Campania ed è letto nelle scuole ed anche da lettori
non napoletani, nonostante ci siano parti scritte anche in napoletano
molto stretto con espressioni colorite e forti come ad esempio il
capitolo che parla Luciano, un ex scippatore. Questo capitolo lo
abbiamo scritto interamente in napoletano in cui lui racconta, in
circa 20 pagine, tutto ciò che gli è accaduto a partire
dall’incidente e racconta la sua vita ed anche questa parte i
lettori non napoletani l’hanno compresa non interamente ma ne hanno
compreso il senso.
La copertina?
Abbiamo dato indicazioni al grafico
della casa editrice Homo Scrivens che Ugo Ciaccio e volevamo che ci
fosse in copertina una cinquecento, che è l’auto con cui Totore fa
l’incidente. Volevamo che fosse un' immagine strana ed infatti lui
ha creato questa grafica con la cinquecento capovolta e con Totore
che si affaccia dal finestrino. E’ piaciuta molto e quando il
lettore prende in mano il testo tende a capovolgerlo perché vede
l’auto sottosopra, infatti nelle librerie si nota questo libro e a
prima vista sembra che il libro sia stato messo nello scaffale in
modo capovolto.
Noi siamo così, io e Francesca,
soprattutto io poi nella scrittura umoristica cerco sempre di
proporre sempre nuove idee, ad esempio il mio nuovo romanzo che
uscirà il 16 maggio con la Mondatori sarà una sfida fortissima.
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