venerdì 7 aprile 2017

Intervista a Pino Imperatore

Da un incontro casuale tra Rosaria Pannico e Pino Imperatore nasce questa simpatica intervista della giornalista allo scrittore.

Presentato di recente presso la "Bottega delle Parole" in via Roma 38/40 di San Giorgio a Cremano (Na), questo tuo ultimo libro di cosa tratta?
Un libro scritto a quattro mani con Francesca Gerla, mia amica scrittrice napoletana, il titolo "Sei personaggi in cerca di Totore" riprende il famoso titolo dell’opera pirandeliana ed è ambientato a Napoli. Potagonista è un ragazzo di 20 anni che vive a Marianella, un quartiere nord di Napoli, che per motivi misteriosi (che si riveleranno solo in parte alla fine del libro), causa un incidente automobilistico mandando in ospedale sei persone e dopo scompare. Queste sei persone lo cercano per vendicarsi e raccontano il loro rapporto non solo con Totore, ma con la vita in genere e con Napoli.
Quindi è un’opera comica che io e Francesca abbiamo definito strutturalista: si parte dal fatto, cioè l’incidente per poi andare sempre più in profondità e scoprire cosa si nasconde dietro quest’evento.

Come mai questo desiderio di volerlo scrivere?
L’abbiamo scritto soprattutto per divertirci e per fare divertire i lettori e per il nostro amore nei confronti di Napoli dei giovani napoletani a cui lo abbiamo dedicato.

Come mai ti sei ispirato nel titolo a Pirandello?
E’ stato semplicemente un caso, perché stranamente prima ancora di scrivere l’opera siamo partiti dal titolo, iniziando a scherzare, come spesso faccio io in compagnia di tanti miei amici umoristi, su come variare il titolo dell’opera prirandeliana. Inizialmente il primo titolo a cui abbiamo pensato era “sei personaggi in cerca di un dottore” ma era un poco debole, quindi poi "dottore" è diventato "Totore". Poi a prartire dal titolo ci siamo chiesti "chi è questo Torore?" ed abbiamo pensato ad un ragazzo ventenne di Marianella. Poi ci siamo chiesti "perché questi sei persone lo cercano?" quindi ci siamo inventati quest’incidente. In conclusione siamo partiti dal titolo di un' opera del passato, del grande Pirandello per poi ambientare la trama nella Napoli contemporanea.


Un’operazione letteraria molto interessante perché solitamente viene imposto di cercare un titolo solo dopo che sia finito il romanzo invece con questo libro si assiste ad un’inversione di tendenza, come mai?
E’ stato un caso che ha permesso di farci divertire ancora di più nello scrivere il libro, perché partendo dal titolo abbiamo dovuto costruire la trama.
Questo potrebbe essere un precedente per creare un nuovo modo di scrivere, perché molto spesso si trovano dei titolo che non hanno nulla a che vedere con il romanzo e si resta delusi dal titolo dopo averlo letto, quindi questo modo di scrivere lo potresti consigliare ai colleghi scrittori?
Si, si... ne sto parlano con i miei colleghi scrittori e ne parlo anche alle presentazioni, la cosa incuriosisce molto, il libro sta avendo un ottimo riscontro sia di pubblico che di critica , ci sono già state decine di presentazioni soprattutto in Campania ed è letto nelle scuole ed anche da lettori non napoletani, nonostante ci siano parti scritte anche in napoletano molto stretto con espressioni colorite e forti come ad esempio il capitolo che parla Luciano, un ex scippatore. Questo capitolo lo abbiamo scritto interamente in napoletano in cui lui racconta, in circa 20 pagine, tutto ciò che gli è accaduto a partire dall’incidente e racconta la sua vita ed anche questa parte i lettori non napoletani l’hanno compresa non interamente ma ne hanno compreso il senso.

La copertina?
Abbiamo dato indicazioni al grafico della casa editrice Homo Scrivens che Ugo Ciaccio e volevamo che ci fosse in copertina una cinquecento, che è l’auto con cui Totore fa l’incidente. Volevamo che fosse un' immagine strana ed infatti lui ha creato questa grafica con la cinquecento capovolta e con Totore che si affaccia dal finestrino. E’ piaciuta molto e quando il lettore prende in mano il testo tende a capovolgerlo perché vede l’auto sottosopra, infatti nelle librerie si nota questo libro e a prima vista sembra che il libro sia stato messo nello scaffale in modo capovolto.
Noi siamo così, io e Francesca, soprattutto io poi nella scrittura umoristica cerco sempre di proporre sempre nuove idee, ad esempio il mio nuovo romanzo che uscirà il 16 maggio con la Mondatori sarà una sfida fortissima.

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