giovedì 20 aprile 2017

Sabato 22 aprile 2017 alle ore 11,30 la Galleria "Il Catalogo" di Lelio Schiavone e Antonio Adiletta - Salerno, via A.M. De Luca, 14 – inaugurerà la mostra dal titolo “Meditazioni su carta“. Incisioni, acqueforti, litografie e linoleum di alcuni tra i maggiori autori protagonisti delle 49 stagioni dello spazio espositivo, visibili al pubblico fino al 13 maggio 2017

Orari di apertura: martedì – venerdì ore 17:30 - 20:00; sabato ore 10:00 - 13:00 e ore 17:30 - 20:30

Con la mostra “Meditazioni su carta“ saranno esposte opere grafiche di grandi autori, i quali hanno frequentato la galleria impreziosendo le 49 stagioni espositive, lavori sorti dalla lenta e rigorosa partecipazione diretta e creativa dell'artista, sulla stampa in divenire e che sono rimasti nel corso degli anni “invisibili” al pubblico. Una tale importante memoria è, oggi, un grande e dolce carco. Le opere d’arte, così come i piccoli uccelli, hanno bisogno di uscire dalle custodie per esistere ai sensi del pubblico. Si deve restituire all’artista la libertà che regala al nostro sguardo. La grafica mette in evidenza l’essenziale delle forme, focalizza l'attenzione dell'osservatore sulla struttura dei soggetti e sui singoli elementi che lo compongono, esalta l'assenza di tempo, brucia l’istante. La realtà, quindi, si astrae e si rarefà. Soggetti concreti colti in assenza di tempo e movimento, o meglio nel bel mezzo della loro azione, senza però, mostrare gli sviluppi della stessa. Si tratta di lavori di firme amiche dello spazio espositivo cittadino: le surreali figure nei linoleum di Mino Maccari, i luoghi senza tempo di Virgilio Guidi, le morbide donne di Emilio Greco, quella di Gentilini, che riprende un’espressività marcata e basata su una certa tendenza all’armonizzazione delle tinte, il nudo femminile di Bruno Cassinari il quale, mantenendo un contatto non marginale con la tradizione, pone la donna quale simbolo di una solitudine metafisica, l’atteggiamento disincantato, in cui lo sguardo assente proietta all’interno dell’ anima della donna di Francesco Messina, lo spaesamento, il mistero laico della sua disperata consapevole Bellezza. E ancora, la dilatata decomposizione della natura di Ennio Morlotti e le forme mentali e pure dell’astrazione di Afro, la cruda raffigurazione di Renzo Vespignani, ci accompagneranno alla riscoperta di un segno “altro” che ha impreziosito il lungo percorso della galleria. Due le opere di Renato Guttuso, che si confrontano con i segni di Capogrossi, Migneco, Purificato e Cantatore, “Tetti di Bagheria” e un interno, una “Natura morta”, stupefacenti per bellezza cromatica e incisività: sparsi alla rinfusa, arance e limoni poveri oggetti consumati dal tempo simboli di una realtà umile e laboriosa, il decoro e la dignità di una semplicità perduta.

Artisti in mostra:
Renato Guttuso
Mino Maccari
Domenico Cantatore
Giuseppe Migneco
Franco Gentilini
Domenico Purificato
Ennio Morlotti
Bruno Cassinari
Virgilio Guidi
Francesco Messina
Renzo Vespignani
Giuseppe Capogrossi
Afro Basaldella
Emilio Greco

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