venerdì 7 luglio 2017

PORTICI - MUSEO NAZIONALE FERROVIARIO PIETRARSA

Il Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa è un museo ferroviario ubicato al confine con i comuni di Portici e San Giorgio a Cremano. Sorge in posizione adiacente alla stazione ferroviaria Pietrarsa-San Giorgio a Cremano 
 

Attualmente il museo ferroviario è ubicato dove sorgeva il reale opificio borbonico di Pietrarsa, struttura concepita da Ferdinando II di Borbone nel 1840 come industria siderurgica e dal 1845 come fabbrica di locomotive a vapore.


I rotabili presenti nel museo 
 
 
Locomotive a vapore
  • Locomotiva Bayard, riproduzione del 1939 della locomotiva e del treno inaugurale della Ferrovia Napoli-Portici. Costruzione Longridge, anno 1839, numero di fabbrica 120.
  • Locomotiva a vapore 290.319. Costruzione Officine Meccaniche di Saronno, anno 1912, numero di fabbrica 489. Prima locomotiva entrata nella sede del Museo il 3 aprile 1982[6] dopo il viaggio di trasferimento da Roma Trastevere (dove la locomotiva era stata restaurata) avvenuto tra il 2 ed il 3 aprile.
  • Locomotiva a vapore 477.011. Costruzione Erste Bohmische Mahrische Maschinenfabrik, Prague, anno 1904, numero di fabbrica 120.
  • Locomotiva a vapore 480.017. Costruzione OM, anno 1922, numero di fabbrica 815.
  • Locomotiva a vapore 625.030. Costruzione Ansaldo, anno 1911, numero di fabbrica 911.
  • Locomotiva a vapore 640.088. Costruzione Breda, anno 1910, numero di fabbrica 1166.
  • Locomotiva a vapore 680.037. Costruzione Breda, anno 1907, numero di fabbrica 854.
  • Locomotiva a vapore 685.068. Costruzione Breda, anno 1914, numero di fabbrica 1572
    Locomotiva a vapore 735.128. Costruzione Montreal Loco Works, anno 1919, numero di fabbrica 60752.
  • Locomotiva a vapore 736.114. Costruzione Alco, anno 1944, numero di fabbrica 71579.
  • Locomotiva a vapore 740.115. Costruzione Breda, anno 1914, numero di fabbrica 1492. Trasformata in 741.115 Franco-Crosti nel 1959 e ritrasformata in 740 essendo stata una delle locomotive che trainarono il treno del Milite ignoto[7][8]
  • Locomotiva a vapore 741.137. Costruzione Ansaldo, anno 1914, numero di fabbrica 1081, come 740.137. Trasformata in 741.137 Franco-Crosti nel 1959.
  •  Locomotiva a vapore 744.118. Costruzione OM, anno 1928, numero di fabbrica 883.
  • Locomotiva a vapore 800, il "cubo". Costruzione Maffei, anno 1907, numero di fabbrica 2656.
  • Locomotiva a vapore 835.001. Costruzione Breda, anno 1906, numero di fabbrica Breda 786.
  • Locomotiva a vapore 851.110. Costruzione Breda, anno 1904, numero di fabbrica 703.
  • Locomotiva a vapore 875.039. Costruzione OM, anno 1913, numero di fabbrica 1913.
  • Locomotiva a vapore 896.030. Costruzione OM, anno 1921, numero di fabbrica 1921.
  • Locomotiva a vapore 899.006. Costruzione Krauss, Linz, anno 1882, numero di fabbrica 1069.
  • Locomotiva a vapore 905.032. Costruzione Breda, anno 1910, numero di fabbrica 1226.
  • Locomotiva a vapore 910.001. Costruzione Ansaldo, anno 1905, numero di fabbrica 1905.
  • Locomotiva a vapore 940.033. Costruzione Officine Meccaniche Reggiane, anno 1922, numero di fabbrica 96.
  • Locomotiva a vapore 980.002. Costruzione SLM, anno 1898, numero di fabbrica 1898.
  • Locomotiva a vapore R.370.022, a scartamento ridotto e cremagliera. Costruzione Saronno, anno 1921, numero di fabbrica 639.
  • Locomotiva a vapore R.302.019, a scartamento ridotto. Costruzione CEMSA, anno 1922, numero di fabbrica 671.
  • Locomotiva a vapore MMO 22, della Ferrovia Monza-Molteno-Oggiono, poi FS 850.022. Costruzione Couillet, anno 1896, numero di fabbrica 1148.

Locomotive elettriche
  • Locomotiva elettrica E.400.001, a corrente continua 3 kV.
  • Locomotiva elettrica E.326.004, a corrente continua 3 kV.
  • Locomotiva elettrica E.428.209, a corrente continua 3 kV. Costruzione TIBB, anno 1940, numero di fabbrica 4680[9].
  • Locomotiva elettrica E.626.005, a corrente continua 3 kV. Ultima superstite dei prototipi E.626.001-014 in condizioni vicine allo stato d'origine. Entrata a far parte della collezione del Museo a seguito di una campagna di sensibilizzazione condotta dalla stampa specializzata[10][11].
  • Locomotiva elettrica E.444.001, a corrente continua 3 kV. Unica unità superstite dei quattro prototipi del gruppo E.444, restaurata nell'Officina Grandi Riparazioni di Foligno.
  • Locomotiva elettrica E.333.026, a corrente alternata trifase 3,6 kV, 16,6 Hz
  • Locomotiva elettrica E.432.001, a corrente alternata trifase 3,6 kV,16,6 Hz
  • Locomotiva elettrica E.551.001, a corrente alternata trifase 3,6 kV,16,6 Hz
  • Locomotiva elettrica E.440.3, a corrente alternata trifase 3,6 kV, 16,6 Hz della Ferrovia Alta Valtellina.

Automotrici ed automotori
  • Elettromotrice Ale 792.004
  • Elettromotrice E. 623.106 restaurata e riportata all'originale E.107 a terza rotaia, e livrea verde.
  • Automotrice a nafta ALn 556.1202
  • Automotrice a nafta ALn 556.2312
  • Automotrice a nafta ALn 772.3375
  • Automotrice a nafta ALn 880.2018
  • Automotore 215.006 Badoni
  • Automotore 207.020
Locomotive FS da manovra
  • Locomotiva 235.3005
Locomotive Diesel
  • Locomotiva diesel D.342.4011
  • Locomotiva diesel D.341.1016


Il plastico presente "Trecento Treni"

Si tratta di un'opera costituita da pannelli che affiancati tra loro sviluppano una lunghezza di 18 metri ed una larghezza dai 2,20 ai 2,50 metri per una superficie totale di circa 41 mq. Il plastico riproduce in scala 1/87 un grande nodo ferroviario quasi interamente occupato dalla stazione viaggiatori di "testa" che si può identificare come nella stazione di Firenze Santa Maria Novella. L'altro da un paesaggio montagnoso. I punti principali del plastico sono collegati da una fittissima rete di binari. Si noti che il plastico "trecento binari" è stato realizzato interamente in modo artigianale frutto di un appassionato lavoro di oltre quindi anni.

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