martedì 10 ottobre 2017

Mangasia: Wonderlands of asian comics, la prima mostra sulla storia del fumetto asiatico, a Palazzo delle Esposizioni (Roma) fino al 21 gennaio

Presentata dal Barbican Centre di Londra in collaborazione con The next Exhibition e curata da Paul Gravett con un team di oltre 20 esperti, la mostra arriva a Roma in anteprima mondiale con 281 tavole originali (molte delle quali di rado uscite dall'Asia), 200 fumetti e 300 autori dall'intero continente.

Sei percorsi tematici (Mappare Mangasia, Favole e folclore, Ricreare e rivisitare il passato, Storie e narratori, Censura e sensibilità, Manga multimediali), si va da Osamu Tezuka a Eiji Otsuka, Gogho Aoyama, Fujiko F Fujio, Kuniyoshi Utagawa, Goseki Kojima, Kim Junggi , Tiger Tateishi e Takashi Murakami.

Si tratta di un viaggio lungo oltre due secoli di storia del fumetto, dalle prime forme rintracciabili nei libri indiani e nelle stampe ukiyo-e giapponesi fino ai popolarissimi webtoon per smartphone realizzati in Corea del sud, analizzando i precursori di questo genere e l'impatto esercitato su altre espressioni d'arte, come i film, le serie tv d'animazione, la musica, i videogame, la moda e l'arte contemporanea. Si segnala che la collezione raccoglie anche molti oggetti cult come la scrivania originale di un mangaka, i kaavad (santuari portatili usati dai cantastorie del Rajasthan) e l'installazione realizzata da Shoji Kawamori (designer di successo anche del cane robot AIBO della Sony), che consente di pilotare un gigantesco mecha utilizzando la tecnologia del body tracking.

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