domenica 29 ottobre 2017

SABATO 28 OTTOBRE 2017 ALL’ ARTE/STUDIO – GALLERY DI VIA SANT’AGOSTINO 15 BENEVENTO SARA’ INAUGURATA LA MOSTRA “ELEGANZA E LEGGEREZZA” DELL’ARTISTA I L I A T U F A N O

La mostra durerà fino al 14 novembre 2017 e sarà visitabile il martedì e il giovedì dalle 17:00 alle 19:00. Su appuntamento.

Eleganza e leggerezza
testo critico di
MARIA GARGOTTA

Ho conosciuto Ilia Tufano diversi anni fa, come collega di Materie letterarie al Liceo Artistico di Napoli, dove ancora insegno, ma ignoravo il suo talento artistico, che coniuga l’ineludibile vocazione letteraria con la passione per il colore e le forme. Sicuramente, dunque, la meraviglia ha accompagnato la mia prima visione dei suoi copiosi lavori creativi e due le immediate sensazioni percepite: eleganza e leggerezza, che in esse si respirano.
Tuttavia, ad uno scandaglio più approfondito emerge una complessità nella scelta, nella fusione e nella sincresi degli elementi, anche apparentemente contrastanti, come logica e magia, nei quali prende forma e si sostanzia la lettura della realtà dell’artista. Ma un artista, si sa, non vive mai totalmente immerso nella cronaca del quotidiano, viaggiando, come sosteneva Alfonso Gatto, tra fisica e metafisica, e, aggiungiamo noi, tra sogno e realtà, in quanto l’arte, ed è quanto mai evidente nelle creazioni di Ilia, si nutre di umori profondi, che nell’invenzione di forme e di colori creano il miracolo della visibilità dell’invisibile.
Ma proviamo a viaggiare nel corpo delle creazioni di Ilia. Innanzitutto, la scelta della geometria già di per sé è indice di costruzione logica ed armonica e, nella varietà di figure geometriche, il quadrato o il suo corrispettivo solido, il cubo, è figura e segno di indubbia stabilità, di consapevole identità, di raggiunto equilibrio. Ma, trasparente e leggero, nel suo vuoto interno, nella sua riacquistata leggerezza, può accogliere la dimensione dell’attesa, la pienezza delle parole, la loro decisa cromaticità. E, allora, il quadrato stabile, statico, logico e sicuro sa divenire segno di una magia antica, accogliendo nel suo spazio il caos dell’indefinibile e dell’indefinito, rivelandone nella sua trasparenza i messaggi, fluenti nelle parole che nel colore appropriato si rincorrono e si intrecciano. In seno all’armonia, che disciplina e argina, giace una vis, fluida come il mare, nelle varie sfumature dell’azzurro, e magari esplosiva, nel suo rosso intenso, della parola, che crea, che trasforma, che rivoluziona, che, pur nei suoi intrecci, scioglie e fluisce.
Si avverte, dunque, in tutto questo itinerario artistico, la indispensabilità della parola, la quale, se conserva un nucleo semantico essenziale ed esemplare, diviene essa stessa figura, forma d’arte, capace di scandire il ritmo di una ricerca, che ad essa si appiglia per non naufragare in uno sperimentalismo asettico e, tutto sommato, fine a se stesso, purtroppo mina vagante di molte, troppe forme di arte contemporanea.
La nostra artista, invece, recupera e rilancia, in modi assolutamente originali e personali, una grammatica e sintassi dell’anima pienamente coerente con le luci e i colori che la sua opera sprigiona e, come se non bastasse, ella avverte l’esigenza di ricreare una struttura compositiva, basata sulla indispensabilità di un libro, da declinare e sfogliare come sparse membra di un corpo estetico, da ricongiungere e compattare alla sua essenza, nel segno di quella eleganza e compostezza, alla quale si faceva riferimento al principio.
Risulta, allora, agevole inserire a pieno titolo Ilia Tufano tra le ri-creatrici di un modello espressivo, che, pur attraversando le correnti più consapevoli del nostro tempo, si riserva un cantuccio del tutto personale, fatto di ciò che a lei sta più a cuore: una comunicazione nel segno di un amore, antidoto all’assenza e all’indifferenza e, se possibile aggiungere, all’ignoranza e alla superficialità del nostro tempo.

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