venerdì 24 novembre 2017

Acquedotto Augusteo del Serino


Si tratta di un'infrastruttura di epoca romana tra le più imponenti del mondo antico: si sviluppa infatti per circa 100 km dalle sorgenti fino alla Piscina Mirabilis a Miseno. In particolare si segnala che nei locali sotterranei del Palazzo Peschici-Maresca in via Arena Sanità recentemente sono stati scoperti due tratti affiancati dell'antico acquedotto con una successione di pilastri ed arcate di laterizi e tufo.
Si segnala che l'associazione VerginiSanità, grazie ad un gruppo di lavoro multidisciplinare, ha avviato un'intensa attività di ricerca e di studio con lo scopo ri restituire al pubblico questi preziosi ritrovamenti.

Chiamato anche acquedotto augusteo, fu costruito in età augustea per risolvere il problema dell'approvvigionamento idrico. Il percorso dell'acquedotto partiva dalla sorgente del Serino (sull'altopiano irpino nei pressi del monte Terminio) per giungere fino alla Piscina mirabilis, a Miseno. Era una vera e propria rete che riforniva ben 8 città e svariate villae (su dieci diramazioni, sette rifornivano le città e tre portavano l'acqua alle villae).


Un'opera così imponente richiedeva una costante manutenzione, per cui importanti interventi si ebbero in età flavia (I secolo d.C.) ed all'imperatore Costantino si deve un grandioso restauro agli inizi del IV sec. d.C. documentato in una nota iscrizione rinvenuta a Serino (Av) e datata al 324 d.C. ( AE 1939, 151 ). In essa sono indicate le località servite dall'acquedotto:
  • Nola
  • Acerra
  • Atella
  • Napoli
  • Pozzuoli
  • Baia
  • Cuma
  • Miseno
In realtà, anche le città di Pompei ed Ercolano erano rifornite dall'acquedotto augusteo ma essendo state distrutte e coperte dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. non possono comparire in tale elenco.


Gran parte del percorso idrico correva all'aperto attraverso arcate in laterizio, delle quali resta traccia a Napoli nella zona dei Ponti Rossi, che dalle stesse arcate prende il nome.



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