martedì 30 ottobre 2018

"Nu mutivo antico" al Salone delle Arti di VILLA PIGNATELLI DI MONTECALVO domenica 18 novembre ore 19:00 in San Giorgio a Cremano (Napoli)


Si tratta di un viaggio nella Napoli antica, tra suoni, canti ed aneddoti... un ritorno al passato: un intreccio tra nostalgia e allegria il tutto contornato da momenti di riflessione su un passato che fu più povero ma sicuramente più felice!

Lo spettatore verrà proiettato in un'atmosfera "magica" dove poter rivivere emozioni ormai dimenticate, ma sempre vive nel nostro cuore!

Lo spettacolo ideato e diretto da due artiste partenopee, vuole diffondere, in maniera sempre più capillare, il patrimonio artistico napoletano, passando dalla musica popolare antica "Michelemmà", "Angelare", fino alla canzone "Nobile d'autore" (come Era de Maggio), ricordando illustri poeti come Salvatore Di Giacomo e senza dimenticare i primi anni del novecento (periodo in cui si diffuse l'avanspettacolo con le "Macchiette" dei grandi Pisano-Cioffi, da ricordare "Mio carissimo Pasquale", macchiette tipicamente al femminile), per concludere con delle esilaranti rivisitazioni delle "chantose"con le quali le due artiste concluderanno lo spettacolo rivivendo l'epoca che anticipò il varietà.

Maria Feola e Maria Strazzullo insieme a Maria Di Rosario voce narrante, Salvatore Valoroso attore saranno affiancate in scena da Sergio Di Maio al piano e da Oscar Canneto alla batteria.

Ricordiamo che il duo artistico, nasce con l'intento di propagare cultura, attraverso la musica napoletana e il Teatro che vanta illustri autori, presentandola al pubblico in una chiave leggera e briosa in modo da avere la duplice funzione di connubio tra cultura e divertimento per coinvolgere il pubblico rivivendo la nostra storia passata in un..."Nu mutivo antico"

La Villa Pignatelli di Montecalvo è un palazzo storico sito in Largo Arso n.1, San Giorgio a Cremano (Napoli), appartenente al novero delle Ville vesuviane del Miglio d'oro.

Ricordiamo che l' edificio fu edificato nel 1747, probabilmente ad opera di Ferdinando Sanfelice, per volere della principessa Emanuella Caracciolo Pignatelli, duchessa di Montecalvo. Dopo la morte della principessa (avvenuta proprio nella villa), fu acquisita da Emiddio Mele, che lasciò traccia di sé facendo dipingere le proprie iniziali nel soffitto dell'atrio. L'edificio fu poi riacquistato dalla famiglia Pignatelli di Montecalvo, e diviso, a fine XIX secolo, tra i fratelli Carlo e Paolo Caracciolo.

L'imponente mole della villa, che occupa tutto un lato del "largo Arso", comprende una cappella 

  nobiliare ed un ampio loggiato nella porzione nord-occidentale. Costruita in tufo, presenta un monumentale portale in pietra lavica con bugne a punta di diamante. Il corpo principale presenta una pianta ad "U" simmetrica rispetto al grande atrio a cupola ellittica dove, nella metopa centrale, sono ancora leggibili le iniziali del secondo proprietario, Emiddio Miele. Al centro del prospetto, sul portale, si sviluppa il monumentale balcone del piano nobile sovrastato da sontuose decorazioni che superano l’altezza della fabbrica. L’atrio è costituito da un ampio spazio ottagonale articolato e originale. Nelle pareti secondarie sono ubicati quattro balconi con sottostanti panchine in piperno mentre lungo l’asse minore dalle pareti laterali, incorniciate da due archi, partono due brevi rampe in piperno che richiamano, nella forma leggermente svasata, le colate laviche del Vesuvio. Dal cortile è possibile godere del controprospetto scenografico ed articolato lungo il quale salgono due scale simmetriche che raggiungono il terrazzo panoramico del piano nobile. Qui si trovava un ampio salone centrale a pianta ellittica e volta estradossata che sporge leggermente dalla copertura della fabbrica. Sono presenti anche due scale a mezza elica, aggiunte probabilmente in epoca successiva per raggiungere il terrazzo al piano partendo dal centro del secondo rampante laterale. Quanto alla facciata, le cornici leggermente flesse delle finestre e il modo con cui si raccordano agli stucchi, la fanno rientrare a pieno titolo nella maniera decorativa superficiale tipica dello stile rococò. Allo stesso stile appartengono i capitelli pensili che si trovano ancora nel cortile e che conservano alla base il cartiglio di stucco tipico del rococò.

La villa, tuttora abitata, è attualmente in stato degrado. La facciata presenta solo tracce dell'antico decoro in stucco e la gran parte degli elementi caratterizzanti, compreso lo stemma nobiliare in marmo della famiglia Pignatelli, sono andati perduti. In diversi punti del frontone sono riconoscibili i fori delle iniezioni di consolidamento effettuate a seguito dei danni riportati nel terremoto del 23 novembre 1980. Si rilevano inoltre sulla stessa diversi abusi edilizi. Lo spiazzo prospiciente la villa è recintato ed invaso da vegetazione ruderale e sia sul fronte che sul lato occidentale sono presenti vecchie impalcature di sostegno installate all'epoca del sisma del 1980 e mai più rimosse.

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