lunedì 8 ottobre 2018

Pietro Pirelli al Pio Monte, con la partecipazione di Manuela Albano

Opening: 21 Novembre h 17:00
Curatore: Cynthia Penna
Organizzatore: ART1307
Sede: Pio Monte della Misericordia, Via dei Tribunali 253, Napoli
Durata: dal 21 novembre al 21 dicembre 2018
Per informazioni: info@art1307.com, www.art1307.com

L'Istituzione Culturale ART1307 privilegia da molti anni la ricerca estetica sulla luce nell’ambito dell’arte contemporanea. Nell’ospitare per la prima volta a Napoli una mostra delle opere di Pietro Pirelli, ART1307 continua il suo viaggio negli elementi estetici di Spazio e Luce quali elementi di ricerca assoluta e primaria nel mondo dell’arte.
L’esposizione, a cura di Cynthia Penna, sarà occasione imperdibile per approfondire il pensiero del poliedrico artista.
Acqua e suono a servizio dell'arte: Gli Idrofoni di Pietro Pirelli
Di origine lombarda, compositore, percussionista, esploratore del suono e inventore di strumenti musicali, Pietro Pirelli è un artista e performer eclettico, capace di portare sulla “scena musicale” materie come l'acqua, la pietra, i metalli. Partendo dal suo principale mezzo d'espressione, il suono generato dalla percussione, ha sconfinato nella scultura, nella scenografia e da tempo realizza opere visive che hanno origine dalle onde sonore. Pirelli ha introdotto nelle sue performance e installazioni multisensoriali la luce, con cui “fa musica”. Al centro della mostra napoletana vi saranno gli Idrofoni, strumenti da lui ideati e creati per “suonare” l’acqua e produrre le sue opere visive, denominate: “idrofanie”.
Il Pirelli “musicista” ha inventato uno strumento, l’idrofono appunto “...Con esso l’energia di un suono captato da un microfono si trasmette ad una superfice d’acqua, generando un lieve e variato moto ondoso. Nel moto dell’acqua, il divenire sonoro è percepito dalla vista. Ma saranno dei fasci di luce che, attraversando le onde, sapranno offrire pienamente la visione del suono. Colpendo le superfici dello spazio i raggi si materializzano in grandi proiezioni in continua evoluzione. Il suono ha modulato l’acqua e l’acqua a sua volta ha rifratto la luce. Il suono si riverbera in forma di luce nello spazio. E’ un flusso di luce scolpita che viene suonata all’istante. Uno scatto fotografico all’improvviso ne congela il divenire in un istante unico e irripetibile. Con queste immagini Pirelli realizza le sue opere visive, chiamate IDROFANIE” (Pietro Pirelli).
La sede espositiva che accoglierà le opere di Pirelli non è scelta a caso: prerogativa del progetto è infatti per Pirelli entrare in contatto con l'anima artistica e storica più profonda della città.
In occasione dell’inaugurazione si terrà una performance sonora e musicale dell'artista, che “attiverà” i singolari strumenti accompagnato dalla violoncellista Manuela Albano.
L'idea da cui nasce il progetto artistico di Pietro Pirelli e che guida entrambi i momenti espositivi è spiegata da Cynthia Penna, curatrice delle mostre e direttrice scientifica di Art1307 nel suo testo critico: “...Nell’opera di Pirelli la fonte primaria di ispirazione è il suono come motore di ricerca sensoriale, come propulsore di energia, come modulatore di effetti sonoro/visuali e fonte primaria di diversificati stati emozionali. Le “idrofanie” di Pirelli sono vere e proprie “apparizioni di acqua”. E di vera “apparizione“ si tratta, di epifania di un ignoto che viene rivelato ai nostri occhi e ai nostri sensi; Pirelli ci conduce letteralmente alla scoperta di un mondo che rimarrebbe altrimenti sconosciuto. Possiamo immaginarlo come un effetto domino, una reazione a catena in cui la nota musicale, un solo elemento sonoro, una volta eseguito e trasmesso, provoca una serie di accadimenti successivi coinvolgendo altri e molteplici elementi: acqua, luce, tempo, spazio.
Opere d’arte che si esprimono attraverso una situazione immersiva totalizzante in cui tutti i sensi dello spettatore sono attenzionati e coinvolti. Un atto di contaminazione sensoriale o sovrapposizione sensoriale. L’opera di Pirelli è un luogo o la ricerca di un luogo: la ricerca di uno spazio emozionale...; il luogo dell’inafferrabile e del magico; quell’inspiegabile ed inafferrabile del mondo, della natura che viene concentrato, reso reale, afferrato e afferrabile, reso umanamente visibile e percettibile dalla sua opera: una oggettualizzazione dell’inafferrabile che si trasforma camaleonticamente da suono a movimento, luce, spazio, a modalità scenica, ad oggetto artistico, ma anche ad emozione pura.
Il senso di misticismo, di trascendenza e un certo atteggiamento di universalismo sensoriale, emozionale ed estetico è il nocciolo della ricerca artistica che il maestro ci regala e vuole condividere con noi”.

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