sabato 2 febbraio 2019

CANDELORA

Nome popolare (dal lat. candelorum "[festa] delle candele") della festa della Purificazione di Maria Vergine che cade il giorno 2 febbraio, avvenuta quaranta giorni dopo la nascita di Gesù.

Giustiniano la introdusse nel 542 a Costantinopoli fissandola al 2 febbraio, il nome della festa era ‛Υπαπαντή, cioè "incontro" con Simeone al tempio. A Roma, ai tempi di Sergio I (687-701) la festa, chiamata "giorno di Simeone", era celebrata con una processione da S. Adriano a S. Maria Maggiore, analoga a quelle delle altre feste della Vergine (tale unione e il nome di Purificazione che la festa porta nel Sacramentario Gelasiano, indicano che essa era entrata nel ciclo delle feste mariane).


Durante questa festa era in uso portare le candele nelle processioni notturne. La Candelora negli usi popolari è dunque la festa dei ceri, i quali dopo la benedizione si conservano in casa, per accenderli all'occorrenza, contro le folgori, la grandine, le malattie del bestiame; o nel vegliare i morti, o nell'assistere gli agonizzanti, facendo loro cadere sul corpo qualche goccia di cera liquefatta. Talune donne, specialmente nella Savoia, vanno a raccogliere, in quel giorno, ramoscelli di nocciolo selvatico, per devozione, giacché, secondo la leggenda, la Madonna nel recarsi al tempio per la purificazione avrebbe staccato un ramo di nocciolo.


In quasi tutte le regioni d'Italia e d'Europa v'è qualche proverbio che allude al cambiamento delle stagioni: si crede, infatti, che all'alba del 2 febbraio l'orso s'affacci dalla tana e osservi il cielo: se è nuvoloso, facendo tre salti per la gioia, annunzia ai mortali che l'inverno è fuggito; se invece è sereno, rintanandosi melanconicamente, dice che si avranno altri quaranta giorni di freddo.



In luogo dell'orso, si trova alle volte il leone oppure il lupo, chiamato anche il lanuto, se pure sotto questo nome non si raffiguri un vecchio dalla folta barba, vestito di pelli, che ricorda il latino Mamurio Veturio, rappresentante del mese di marzo, principio dell'anno nuovo e termine del vecchio. Al popolo che s'affaccia a salutare il sorgere del giorno della Candelora, col motto: "Fuori, fuori, il verno è fuori!", il vecchio risponde: "Fuora o non fuora, quaranta giorni vi sono ancora!"

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