martedì 19 febbraio 2019

NAPOLI - Al museo Madre l’esibizione Natural Gravitation (postures for Bob) di Luna Cenere

Una prima assoluta site-specific della giovane artista napoletana Luna Cenere per l’esposizione Robert Mapplethorpe. Coreografia per una mostra.

Quarto appuntamento del programma performativo prodotto dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee tra le oltre 160 opere che raccontano l’intima matrice performativa della pratica fotografica di Robert Mapplethorpe.

Domenica 24 febbraio, ore 18.00, al terzo piano del Madre, il museo d’arte contemporanea della Regione Campania, in scena Natural Gravitation (postures for Bob) di Luna Cenere per il nuovo appuntamento performativo della retrospettiva Robert Mapplethorpe. Coreografia per una mostra (15.12.18 - 08.04.19), curata da Laura Valente e Andrea Viliani.


L’esibizione Natural Gravitation (postures for Bob) prodotta dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, sarà una prima assoluta site-specific per Coreografia per una mostra, un omaggio unico ad uno dei più grandi fotografi del XX secolo, ideata ed eseguita dalla coreografa e danzatrice napoletana Luna Cenere al debutto al Madre per questa mostra evento.

Nella performance Natural Gravitation (postures for Bob), iconografia classica, fotografia e composizione si fondono in una scrittura coreografica senza tempo. La ricerca fortemente personale di Luna Cenere percorre il Novecento per rivelare, nella performance site specific concepita per il Madre, una duplice ispirazione: Isadora Duncan, che liberò la danza dai rigidi schemi dell'Ottocento per portarla verso la modernità, e Robert Mapplethorpe, che ha restituito in immagini al contempo classiche e provocatorie il mondo delle contro-culture underground degli anni ‘70-’80.

Una donna danza con un pianeta: la forza generatrice del corpo femminile incontra simbolicamente la natura e il cosmo. La performance evoca il mito greco di Atlante e attraversa lo spazio circoscrivendo delle orbite, in un avanzare lento e primordiale che si imprime nella memoria dello spettatore come una danza dell'eterno ritorno.

Un atto unico che, prodotto dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, viene presentato in prima assoluta al Madre. In questo nuovo capitolo di Natural Gravitation la ricerca di Cenere si arricchisce di suggestioni e rimandi al percorso artistico di Mapplethorpe, dal richiamo a elementi classici al dialogo costante con il suo corpo nudo nel suo intimo dinamismo.
Luna Cenere è una coreografa e danzatrice campana tra le più apprezzate. Si forma a Napoli e prosegue i suoi studi alla Salzburg Experimental Academy of Dance in Austria. Selezionata come membro ospite della compagnia SEAD Bodhi Project, lavora con coreografi di fama internazionale, quali Anton Lachky, Jozef Frucek, Simone Forti e Virgilio Sieni. Partecipa ai maggiori appuntamenti internazionali, dal Festival Deltebre Dansa a ImPulsTanz, Vienna, fino alla Biennale di Venezia, e nel 2016 entra a far parte della Compagnia Agitart e della Compagnia Virgilio Sieni. Kokoro, il suo primo progetto indipendente, presentato con successo a Sofia al Festival Spring Forward di Aerowaves, ha ricevuto il Premio per la migliore coreografia del Solocoreografico 2017 ed è stato selezionato dalla Vetrina della giovane danza d’autore - Azione del Network Anticorpi XL. Seguono Natural Gravitation, produzione originale per Ravello Festival 2018 e Compagnia Korper, e Pneumatika, realizzato con il sostegno di Interno 5 e Ariella Vidach - AiEP.

L’intervento coreografico di Luna Cenere segue le produzioni di Olivier Dubois, Vadim Stein e del duo Matteo Stella Dance Arts. Dubois ha dato inizio al cartellone delle performance, in occasione dell’opening della mostra, con la coreografia originale In Dialogue With Bob, in cui sono stati coinvolti giovani danzatori campani del progetto Abballamm!, Stein ha presentato la coreografia The Floating Grace, e ricevuto il Premio Speciale Coreografo Elettronico 2018 per il progetto di video-arte Immortal Lover, mentre il duo Matteo Stella Dance Arts ha eseguito la performance Death Speaks, ispirata alla mostra di Mapplethorpe e all’omonimo album del 2013 di David Lang, compositore statunitense vincitore del Premio Pulitzer per la musica (2008).

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

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