giovedì 11 aprile 2019

San Giorgio a Cremano rende omaggio ad Augusto Vera, il filosofo hegeliano che scelse di vivere qui

Lunedì 15 aprile, targa commemorativa in via Pessina e tavola rotonda in Villa Bruno

San Giorgio a Cremano vanta un altro prestigioso concittadino: Augusto Vera, il filosofo considerato il più geniale e originale comunicatore del pensiero hegeliano. Esponente di spicco del mondo universitario nazionale e internazionale, Vera nacque ad Amelia, in provincia di Terni nel 1813 ma si innamorò di San Giorgio a Cremano, tanto da decidere di trasferirvisi fino alla sua morte, nel 1885. Nel lungo periodo che trascorse in città, dal 1861, mentre insegnava all'Università di Napoli dove lo invitò Francesco De Sanctis, Vera visse nell'attuale Villa Leone, in via Pessina, già villa Casapesenna.

Qui, lunedì 15 aprile alle ore 10.00 l'amministrazione guidata dal sindaco Giorgio Zinno, attraverso l'assessorato alla Cultura affidato a Pietro De Martino, apporrà una targa in suo onore, con l'obiettivo di far conoscere alla città i luoghi e la storia legati a questo illustre personaggio. Alla cerimonia parteciperà anche il sindaco del comune di Amelia, città di origine del filosofo e docente universitario, frutto di un connubio culturale tra i due territori.

Alle ore 10:30, dopo lo svelamento della targa in via Pessina, si svolgerà nella Biblioteca Padre Alagi in Villa Bruno, una tavola rotonda su Augusto Vera, durante la quale verrà illustrata la vita e le opere del filosofo, attraverso il libro a lui dedicato: "Augusto Vera e la filosofia hegeliana", alla presenza di Giuseppina Scognamiglio e Fabrizio Lomonaco, entrambi docenti della Università Federico II di Napoli, oltre all'autrice Teresa Cricelli.


Augusto Vera compì i suoi studi all'Università La Sapienza di Roma e lì terminò alla Sorbona di Parigi. Mostrò subito un immenso talento per l'insegnamento, caratterizzato da lucidità di esposizione e genuino spirito filosofico, reggendo dal 1839 al 1850 svariate cattedre in città importanti della Francia e della Svizzera. Il colpo di Stato di Napoleone III lo costrinse nel 1851 a rifugiarsi in Inghilterra a causa delle sue idee eterodosse. Qui intraprese la stesura in francese dell'Introduzione alla filosofia di Hegel. Tornò in Italia nel 1859, insegnando Storia della filosofia, prima presso l'Accademia scientifico-letteraria di Milano e poi dal 1861 all'Università di Napoli. In Italia continuò a intrattenere scambi fecondi con la Società Filosofica di Berlino e con gli ambienti hegeliani tedeschi e francesi. Dal 1883 divenne socio nazionale dell'Accademia dei Lincei. Nel 1880 fu anche nominato Senatore del Regno d'Italia, in quanto membro della Regia Accademia delle Scienze da più di 7 anni.

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