martedì 12 novembre 2019

“La pittrice di Tindaria” di Vito Pinto, “La verità sepolta” di Giuseppina Esposito, e “La vigna” di Gennaro Maria Guaccio il 14 novembre allo Yachting Club di Salerno

Ultimo appuntamento prima di Natale per “Libri d’a…Mare”. Giovedì 14 novembre allo Yachting Club di Salerno l’evento promosso dalla XIV edizione di ..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo, in collaborazione con lo stesso Yachting Club “Angelo Maria Belmonte” e l’ANILS di Salerno, ospita alle ore 19.15 “La pittrice di Tindaria” di Vito Pinto edito da Graus, “La verità sepolta” di Giuseppina Esposito pubblicato da Oedipus, “La vigna” di Gennaro Maria Guaccio edito da Lupi.

Passione, cultura e tradizione sono i caratteri distintivi di “La pittrice di Tindaria” di Vito Pinto, storia pervasa da una semplicità che si mette in mostra con fierezza contrapponendosi alla complessità quotidiana che si espande giorno dopo giorno. Attraverso la raffinatezza delle parole dell'autore, il lettore si ritrova quindi immerso in una dimensione pura, ma contornata da una cultura sofisticata, tipica di una curiosità meridionale che viene resa protagonista del romanzo. Viene infatti presentata una meridionalità propria dei personaggi e degli avvenimenti, che vedono come protagonisti una pittrice e un giornalista intrecciati nella loro quotidianità e complicità di sguardi e di sorrisi.

In “La verità sepolta” di Pina Esposito il personaggio principale, precisamente una donna, racconta in prima persona la sua vita, tra vicissitudini e tragedia personale. Specialmente l’ultima è il perno da dove, poi, la trama si dipana per tutto il romanzo. Scritto in prima persona, l’autrice affronta il dramma del femminicidio con una modalità del tutto insolita, che non sta proprio nell’averlo scritto con l’io narrante. Ma la donna che narra la storia si trova in una specie di limbo. Sospesa tra la vita e la morte. In realtà instilla persino il dubbio che a raccontare non sia la medesima in carne ed ossa, ma l’anima della vittima, appunto, di un atroce delitto.

Tra un settembre e il successivo gennaio in “La vigna” di Gennaro Maria Guaccio, Michele Marino, avvocato penalista single, poco più che cinquantenne, si concede un semestre sabbatico nel Convento dei Liguorini a Lettere, nei Monti Lattari. Era stato in questo paese in vacanza da ragazzo. Passeggiando per la vigna del convento, si confessa e dialoga con padre Francesco Buonocore, giardiniere e uomo saggio, e qui fa un incontro inatteso con Rita Taddeo. Costei, diversi anni prima, era stata difesa da Eugenio, padre di Michele, per il delitto del suo promesso sposo. In Michele riaffiorano antichi ricordi e in particolare il giovanile innamoramento per Lucia, una ragazzina a lui coetanea e sorella di Rita, di poco più grande. Michele proverà per Rita, nel giro di pochi mesi, compassione, simpatia, tenerezza e in fine forse amore. Il romanzo, attraverso un'analisi dei ricordi e dei coinvolgimenti sociali del protagonista, dall'appartenenza alla massoneria, ai problemi di camorra, e di quelli personali, dalla fede, ai rapporti famigliari, si conclude con l'attesa che Michele, che ha trovato un suo equilibrio interiore, sposi la donna che ama.

Gli autori sono affidati alle interviste di Alfonso Bottone, direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it, con gli interventi di Diana De Bartolomeis, presidente dello Yachting Club Salerno e di Patrizia De Bartolomeis, presidente dell’Associazione Nazionale Insegnanti Lingue Straniere di Salerno. Al termine degustazione di sottoli e marmellate a metri 0 dell’Azienda Agricola 
 “Cuonc Cuonc” di Minori.

Gli ultimi due appuntamenti di “Libri d’a…Mare” il 24 gennaio ed il 28 febbraio 2020. 

Per ulteriori informazioni www.incostieraamalfitana.it.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

Nessun commento:

Posta un commento