giovedì 9 gennaio 2020

Da venerdì 10 a lunedì 20 Gennaio nella sede del Maschio Angioino Mostra Collettiva Scandagli, organizzata da Nartwork


La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile da venerdì 10 a lunedì 20 gennaio tutti i giorni escluso la domenica: dal lunedì al venerdì, orari 10:00-13:00 /15:30-18:30, sabato 10:00-13:00.

L’esposizione intende esplorare le profondità dell’ignoto attraverso le opere di 26 artisti contemporanei provenienti da 15 nazioni.

Continua la collaborazione tra la Fondazione Valenzi e l'associazione Nartwork che ha già prodotto nel corso del 2019 due collettive e una personale.

Venerdì 10 gennaio, dalle ore 17 presso la sala espositiva della Fondazione Valenzi, Maschio Angioino avrà luogo  il vernissage della collettiva Scandagli, dopo i saluti di Lucia Valenzi e delle responsabili Nartwork Giulia Mazzilli, Rossella Bellan e Antonietta Panico, interverranno Cristiana Cordova e Gianpasquale Greco, storici dell’arte che hanno curato i contributi presenti nel catalogo della mostra. Verranno poi distribuiti gratuitamente i cataloghi dell’esposizione. Al termine è previsto piccolo rinfresco.

Artisti in mostra:
 
Brigitte Ali (Francia), Ekaterina Art (Israele), Alina Ciuciu (Italia), Nicola Costanzo (Italia), Paul Delannée (Francia), Raimund Denscherz (Austria), Anna Di Maria (Italia), Eivor Ewalds (Finlandia), Marita Fernandez Barragan (Argentina), Mario Formica (Italia), Luibov Fridman (Russia), Monika Hartl (Austria), Elke Hubmann Kniely (Austria), Arne Johansen (Norvegia), Pia Kintrup (Germania), Rada Koleva-Genova (Bulgaria), Erich Kovar (Austria), Marta Melniczuk (Germania), Mahdi Naas (Algeria), Mouhamed Ndiaye (Senegal), Attila Olasz (Ungheria), Britta Ortiz (Danimarca), Gilda Pantuliano “Fluida” (Italia), Elin Steffensen (Danimarca), Peter Woodburn (Regno Unito), Ute Zeuschner (Germania).

La collettiva ha ricevuto il matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli (Museo Madre), e il patrocinio morale della Regione Campania, Comune di Napoli, dell’Università Suor Orsola Benincasa e della Fondazione Valenzi.

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

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