domenica 23 febbraio 2020

Il MANN fa tappa a “TourismA- Salone Archeologia e turismo culturale”: al Palazzo dei Congressi di Firenze, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli presenterà la grande stagione espositiva 2020 non soltanto allo stand, “brandizzato” con le principali mostre in programma, ma anche in occasione delle conferenze organizzate durante la manifestazione.

Focus, naturalmente, sui principali appuntamenti espositivi in calendario al Museo: si partirà venerdì 28 febbraio con la riapertura della sezione “Preistoria e Protostoria”, che raccoglierà circa 3.000 reperti, presentati in modo diacronico e per contesti, dal Paleolitico Inferiore (da 450mila a 130mila anni fa) all'Età del Ferro (dal X al VII sec. a.C.).

Su tre livelli espositivi sarà riproposto al pubblico il patrimonio di una collezione ricchissima, non fruibile da circa venticinque anni: dall'industria litica alle ceramiche, dalle armi agli ornamenti funerari, gli insediamenti della Campania costiera ed interna (in maniera analoga alle altre aree del Mezzogiorno nazionale ed, in particolare, al territorio di Matera), si configureranno come scrigni di un'arte antichissima, ancora oggi piena di suggestioni. Il nuovo progetto di apparato didattico, aggiornato alla luce degli studi più recenti, adeguato nell'apparato grafico ed accompagnato dai disegni artistici di Giorgio Albertini, aiuterà il visitatore a ripercorrere le tappe più significative nell'evoluzione della storia più antica dell'uomo nell'Italia meridionale.

Ancora, per raccontare la mostra “Gli Etruschi e il MANN”, in programma dal prossimo 16 marzo (conferenza stampa: ore 11.30), il “Bronzetto di offerente dell'Elba”sarà ambasciatore simbolico del Museo a “TourismA”: il Direttore Paolo Giulierini parlerà dell'opera (databile a fine VI/inizi V sec. a.C. e di probabile produzione populoniese) per descrivere la dimensione innovativa del percorso espositivo, curato da Valentino Nizzo e visitabile sino al 31 ottobre.

La mostra sugli Etruschi, infatti, creerà un percorso di approfondimento, per molti aspetti inedito, sull'antica popolazione italica: saranno seicento i pezzi che potranno essere ammirati nelle sale del MANN; mai esposto almeno un terzo delle opere, oggi “riportate alla luce” dai depositi dopo attento restauro.

Due le sezioni nell'itinerario di visita: la prima, “Gli Etruschi in Campania”, avrà un carattere prettamente archeologico ed approfondirà la presenza dell'antica civiltà nel Mezzogiorno d'Italia; la seconda, “Gli Etruschi al MANN”, presenterà, in una prospettiva storico-culturale, i materiali etrusco-italici acquisiti sul mercato collezionistico dal Museo di Napoli.

Tra questi preziosi reperti, nuovamente valorizzati dall'exhibit, il Bronzetto dell'Elba stabilirà una connessione significativa con la Toscana, che, con TourismA 2020, celebra i nuovi orizzonti degli studi archeologici e della promozione turistica del nostro territorio: il Bronzetto è, infatti, un pezzo storico del Museo, rinvenuto nel 1764 e poi donato da tale Agarini a Carlo III di Borbone (all'epoca già Re di Spagna). Si tratta probabilmente del primo e più antico oggetto proveniente dall'Etruria propria che sia entrato a far parte del patrimonio del MANN, mezzo secolo prima che venissero acquistati i materiali della collezione Borgiana; è anche uno dei reperti etruschi di più antico rinvenimento all'Elba, mai presentato in allestimento permanente o temporaneo al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Ancora una volta, dunque,Campania e Toscana saranno unite nel segno della promozione del patrimonio archeologico nazionale: questa koinè era stata esemplificata dalla vicenda storica di Marcello Venuti, che, prima di partecipare alle scoperte di Ercolano, fondò, nel 1727, l'Accademia Etrusca delle antichità ed iscrizioni. Una coincidenza ante litteram, che costituirà quasi una premessa simbolica alla programmazione dell'esposizione sugli Etruschi, ospitata negli spazi appena aperti della collezione Preistoria ed allo stesso livello dei celebri ambienti che custodiscono gli affreschi delle antiche città vesuviane.

Tra le grandi mostre archeologiche del 2020, da non perdere, infine, il percorso su "I Gladiatori" (in calendario dall'8 aprile); il progetto della mostra, nato in collaborazione con l’Antikenmuseum di Basilea, sarà un'occasione per valorizzare, in primis, le armi gladiatorie appartenenti al patrimonio del MANN: questi reperti, da anni “in tour” in occasione di importanti exhibit internazionali, dal 2021 saranno esposti nell'allestimento permanente delle collezioni pompeiane del Museo.
Dalla Svizzera, inoltre, saranno dati in prestito importanti reperti, come il grande mosaico di Augusta Raurica, che, esposto per la prima volta interamente dopo il restauro, rappresenta scene di combattimenti su una superficie di eccezionale estensione.

In esclusiva per il MANN, un focus sugli anfiteatri campani per valorizzare l'avanguardia architettonica e l'eccezionale patrimonio archeologico regionale, in rapporto ad un fenomeno dalle proporzioni internazionali.

Tra le prestigiose collaborazioni della mostra, non poteva mancare, naturalmente, il Parco Archeologico del Colosseo.

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

Nessun commento:

Posta un commento