lunedì 30 novembre 2020

Diego Armando Marandona secondo Peppart

Cari amici oggi vi propondo un regalo del nostro amico di sempre Peppe Avolio in arte Peppart che ricorda il Campione Diego Armando Maradona attravesto questa sua vignetta usata per festeggiare i sessantanni del grande giocatore del Napoli.


"EL PIBE DE ORO, DIEGO, COME NOI TUTTI ABBIAMO SEMPRE DETTO (DAL PIÙ PICCOLO AL PIÙ GRANDE) DA QUANDO LO CONOSCIAMO... ERA E SARÀ PER SEMPRE IL NOSTRO 'DIO DEL PALLONE', IL NOSTRO FRATELLO ARGENTINO.

Nel 1984 mi innamorai del calcio e del Napoli grazie a mio padre che mi fece conoscere 'El pibe' nel filmato del suo arrivo a Napoli... ricordo che era così entusiasta del suo arrivo che colse al volo l'occasione per dirmelo e farmi avvicinare ad un mondo che, fino a Diego, non amavo. 

Avevo 7 anni, ora ne ho 43 e continuo ad essere innamorato di quel pallone... ora che Diego è volato in cielo a destreggiarsi tra i Santi ed a 'restituire la mano de Dios al legittimo proprietario'... è come se in me ci fosse un vuoto di oltre 30 anni... come se mancasse veramente un fratello ora che finalmente il sistema lo ama e lo sta ricordando come meriterebbe non solo in campo calcistico... Diego per la sua essenza, la sua importanza, era una figura da essere al di sopra anche dei capi di Stato. 

A noi napoletani, come anche agli argentini, non è mai importato che lui avesse commesso qualche errore, siamo tutti peccatori e non siamo certo noi i giudici in grado di condannare o assolvere. Lo abbiamo sempre difeso e lo faremo per sempre.

Il 1991 fu un anno bruttissimo al suo addio, ricordo la copertina del Guerin sportivo che parlava del suo addio e piansi (come un piccolo) ora piango, dentro, perché non posso farlo davanti alle mie bambine e mia moglie, anche se loro hanno capito il mio dolore...

Ho dvd poster, disegni e persino musicassette del periodo dello scudetto... il mio studietto grafico è pieno di suoi ricordi... sarà sempre con me ed in ognuno di noi... a lui dobbiamo tanto: sorrisi e le gioie, non solo domenicali ma anche settimanali. Ora il mio pensiero si stringe alla sua grande famiglia che è anche un po' la nostra, di tutti noi... soprattutto il mio pensiero e per i suoi figli, come D.A.Junior, che meritano il nostro amore, lo stesso che il padre ne ha donato a noi!

Diego è stato il primo calciatore che ho disegnato... il primo che ho amato ed amerò per sempre...

Avrei tanto voluto incontrarlo... avrei voluto stringergli la mano... chiudo gli occhi e da sognatore immagino di farlo lassù, quando, un giorno ci ritroveremo tutti.

 
Chiudo dicendo viva Diego per sempre!!!" (Giuseppe Avolio - Peppart)

 

 

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