sabato 6 marzo 2021

Procida tra il 1700 e il 1900

 


Con l'avvento dei Borbone nel Regno di Napoli (1734) Procida ebbe un ulteriore miglioramento della condizione socio-economica, dovuto anche all'estinzione della feudalità. Nel 1744, per opera di Carlo III, face dell'isola una sua riserva di caccia. In questo periodo la marineria si avviò al massimo splendore e partì anche una fiorente attività cantieristica: che per tutto un secolo realizzò bastimenti e brigantini capaci di affronatre la navigazione oceanica. Successivamente, verso la metà del 1800, un terzo di tutti i "legni" di grande cabotaggio del meridione d'Italia provenivano dai cantieri procidani.

Nel 1799 Procida prese parte alle sommosse che portarono alla proclamazione della Repubblica Napoletana ma con il ritorno dei Borbone, pochi mesi dopo, dodici Procidani, tra i più influenti dell'isola, vennero impiccati nella stessa piazza dove era stato issato l'albero della libertà.

Negli anni successivi (in particolare nel "decennio francese"), contesa tra i francesi e gli inglesi, l'isola vide diverse volte la guerra con pesanti scontri e devastazioni. Anche per questo motivo, nel 1860 la caduta dei Borbone e l'unificazione italiana vennero accolte favorevolmente dalla popolazione.

Nel 1900 Procida affrontò l'irreversibile crisi cantieristica, sotto la concorrenza dei grandi agglomerati industriali: l'ultimo grande brigantino procidano viene varato nel 1891.

Nel 1907, a seguito di un referendum, l'isola perse il suo territorio di terraferma, che divenne un comune autonomo denominato Monte di Procida.

Nel 1957 l'isola venne raggiunta dal primo acquedotto sottomarino d'Europa.


http://www.rosarydelsudartnews.com/2021/02/procida-e-la-storia.html

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