lunedì 5 aprile 2021

"Gladiatori" al MANN - Gli Anfiteatri della Campania

Tra nuove tecnologie ed archeologia: questa sezione della mostra, attraverso modelli, apparati grafici e supporti digitali, rappresenta un interessante focus sugli antichi anfiteatri. 

 


 

Risale alla fine del II sec. a. C. la realizzazione degli edifici destinati ad accogliere gli spettacoli gladiatori: proprio in Campania, furono innalzate le prime costruzioni stabili per i munera sino a quel momento svolti nel Foro.

Diverse le peculiarità di questo segmento allestitivo: per la prima volta, grazie ad un progetto realizzato da Altair 4 Multimedia, sono state ricostruite virtualmente le sequenze di affreschi che adornavano l'Anfiteatro di Pompei. Le pitture, scoperte tra il 1813 ed il 1815, abbellivano il muro di separazione tra l'arena e le gradinate dell'edificio: le opere non ebbero lunga vita a seguito del loro ritrovamento, perché, dopo un primo danneggiamento da parte di ignoti, crollarono definitivamente nel 1816. Si deve a Francesco Morelli, che ne riprodusse i dettagli con le proprie tempere esposte in mostra, la successione fedele dei sei pannelli figurati: tra le singole rappresentazioni, vi erano otto sezioni dipinte a squame ed a finto marmo, separate da erme, Vittorie su globo e candelabri metallici su fondo rosso. Suggestiva l'iconografia riproposta nell'antico Anfiteatro: negli affreschi, vi erano la scena di apertura di un munus, le quattro cacce tra animali ed i due gladiatori collocati ai lati dell'ingresso. L'innovativa ricostruzione di Altair 4 Multimedia, basandosi sulle opere di Morelli, parte dal confronto virtuale tra l'Anfiteatro come è oggi e l'edificio del passato: è un volo di uccello che accompagna la progressiva ricomposizione digitale dell'edificio, "svelato" anche nel proprio legame con il contesto urbano adiacente.

Ancora dedicato a Pompei, è il modello in sughero dell'Anfiteatro, realizzato da Domenico Padiglione ad inizio del XIX secolo e restaurato proprio in occasione dell'exhibit sui Gladiatori: il prototipo è posto in dialogo con il celebre affresco della rissa tra Pompeiani e Nocerini, opera appartenente alle collezioni del MANN.

Dall'antica città vesuviana agli altri centri della Campania: nell'allestimento, non mancano approfondimenti dedicati all'Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, presentato grazie ad un plastico ricostruttivo; in mostra, anche due reperti, l'Afrodite vincitrice ed il busto di Psiche, testimonianza della splendida decorazione scultorea dell'edificio. Ancora, uno spazio ad hoc è riservato al prototipo di "ascensori" che si trovavano nell'Anfiteatro di Pozzuoli e fungevano da montacarichi per trasportare le fiere dai sotterranei all'arena. In video, un viaggio alla scoperta degli anfiteatri che costellavano anche le aree interne della Regione.

In sezione, presente un "omaggio" scientifico ed archeologico all'Anfiteatro Flavio romano: è possibile ammirare, infatti, alcuni frammenti della decorazione marmorea del Colosseo, tra cui spiccano i resti di una balaustra con testa di coccodrillo, il locum con iscrizione "Sereni" e la transenna con cornucopia (tutti questi reperti sono databili tra il III ed il IV sec. d.C.)


COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA


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