sabato 15 maggio 2021

“Futurismo e Parole”

Spazio espositivo: LeoGalleries, via De Gradi 10, Monza  
Periodo: dal 4 maggio al 29 maggio
Orari di apertura:

 mar-ven: 15.00/19.00;

 sab 10:00/13:00 – 15.00/19.00

 


Torna il Futurismo con i suoi protagonisti più illustri e la portata  contemporanea della sua arte, protagonista alla LeoGalleries con la mostra  “Futurismo e Parole”, in programma dal 4 maggio.
Al centro dell’allestimento ci sono le tele di Fortunato Depero con una delle  opere dedicate al Caffè Irrera, R. M. Baldessari “Natura morta con Lacerba e  Picasso” e Giulio D’Anna con l’iconico “Il merlo” e ancora “Comunicazione,  pubblicità e progresso”. Ma non solo.
 

A impreziosire la mostra vengono proposte alcune tavole parolibere estetiche  firmate da Filippo Tommaso Marinetti, tratte dal libro “Le mots et liberté  futuristes”, due tavole parolibere di Depero eseguite a New York nel 1930 e  la china su carta di Mino Delle Site “Futur Alvino”.
 

Filo rosso dell’antologica, che propone tele e carte dagli anni Venti ai primi  anni Trenta, è la parola, non nella semplice accezione comunicativa, ma  autentico e innovativo elemento artistico.
«In tutte le opere proposte in questa mostra la parola si fa immagine, non più  solo da leggere ma da vedere. È la novità dei futuristi – racconta Maurizio  Scudiero, massimo esperto italiano di Futurismo -. Tecnicamente si tratta di  opere, specie quelle di Depero, che anticipano il Lettrismo, poi codificato da  Isidore Isou nei primi anni ’40, la cui idea fondante era quella di rinunciare  alle parole in quanto tali e sostituirle con onomatopee». 



 

Per Depero la parola diventa elemento pubblicitario, l’arte capace di  abbracciare ogni istante della vita, tanto che per l’artista “la strada sarebbe  diventata la sola galleria per i futuristi”.
Per Baldessari, la parola inserita a collage nel dipinto, conferma come lui  avesse, tra i primi in Italia, “guardato” a Picasso ed ai suoi papier collée. Per D’Anna, invece, le parole sono evocative di messaggi e idee quasi aeree. 

Ci sono poi le parolibere di Marinetti, capaci di raccontare storie e situazioni  anche attraverso le onomatopee, così come le tavole parolibere di Depero realizzate a New York nel 1930, che descrivono le montagne russe e il  “tunnel dell’amore” nel luna park di Coney Island. Quest’ultima opera in  particolare raffigurata con la sinuosa e maliziosa forma di un serpente, come  quello che tentò Eva. 



Una mostra che segna la riapertura al pubblico della LeoGalleries con un  allestimento di altissimo livello. «È quasi impossibile trovare le tavole  parolibere di Depero – conferma Scudiero – sono una rarità da non perdere,  così come le tele di Depero e D’Anna». 


Per presentare la mostra, nel rispetto delle norme anti Covid-19, è prevista la  realizzazione di un video, che sarà diffuso dal 14 Maggio attraverso i social  della Galleria (YouTube, Instagram, Facebook), nel quale Maurizio Scudiero  racconterà dal vivo le opere esposte. 


Un ringraziamento particolare all’Archivio Depero, all’Archivio Futuristi  Siciliani e alla Fondazione Berardelli di Brescia.

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

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