lunedì 14 giugno 2021

Felice Canonico - Le stagioni dell’inquietudine

Inaugurazione giovedì 24 giugno dalle ore 18:30

La galleria è stata sanificata secondo  le disposizioni di legge
(dispositivo di sanificazione Hygenio) 

L’uso della mascherina è obbligatorio  
e la mostra sarà visitabile solo su appuntamento 

telefonando  al numero 335287958

Ingressi contingentati

 


Personaggio schivo e ombroso, artista che poco si concedeva alla “mondanità” dell’universo arte, forse, per questa ragione, meno conosciuto di quanto avrebbe meritato essere. Dal figurativo all’informale, la sua ricerca non si è mai arrestata, attraversando “stagioni” che hanno vestito la sua inquietudine. Sono della fine degli Anni Cinquanta i “Braille”, dove la pittura si fa tattile e materica elevandosi dalla tela  in colline e dirupi che vengono poi incisi quasi a indicare i sentieri più profondi che solcano il reale. Ma già agli esordi degli Anni Sessanta, Canonico inaugura una nuova stagione: gli “Stacchi”, dove l’opera esce, o entra, nel quadro, dove le cornici sono spezzate, sovrapposte, lacerate e formano esse stesse la ricerca di prospettive inconsuete. Quasi a sottolineare che l’arte non può essere racchiusa, che l’opera si espande nello spazio esterno in un anelito ad abbattere il senso del limite.
  



Dal 1964 prende il via un altro ciclo, i “Reperti”, nei quali Canonico inserisce citazioni di artisti quali Goya, Modigliani, Klee, Antonello da Messina e, nel 1965, inaugura i “Calendari”, sofisticati eppure giocosi collage dove lettere e numeri di intersecano, si spezzano, si sovrappongono in acrobatiche odissee.
 

Dal 1967 inizia invece la stagione degli “Autori”, variante degli “Stacchi”, come li definiva l’autore “quadri che aprono” “quadri che sono autosufficienti”, quadri dove protagonista è la struttura che affonda l’opera in un silenzio eloquente.

 



Degli Anni Ottanta sono, invece, gli “Enigmi”: in essi la maturità artistica di Canonico si scatena in puzzle  di forme, colori e narrazioni fiabistiche, realizzate con le tecniche dei pittori del Quattrocento. 

 


Un personaggio inquieto quale Felice Canonico non poteva che spaziare anche in altri ambiti dell’arte: si occupò, infatti, anche di architettura, teatro, fumettistica e pubblicità. Con i suoi innumerevoli lavori è stato ospitato in gallerie e musei di tutta Europa. La mostra alla Galleria San Carlo ci consente di percorrere le tappe più significative di quest’artista poliedrico.

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

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