sabato 11 settembre 2021

Jacopo Mazzonelli_Harmonices

A cura di Jessica Bianchera
presso CONTEMPORALIS
in collaborazione con Spazio Cordis e Galleria Studio G7
18 settembre - 18 ottobre 2021


Grazie a una nuova collaborazione tra Spazio Cordis (Verona), Galleria Studio G7 (Bologna) e CONTEMPORALIS (Parigi) la mostra Harmonices, personale di Jacopo Mazzonelli, realizzata a Spazio Cordis Verona dal 13 maggio al 12 settembre 2021, si sposta a Parigi dal 18 settembre al 18 ottobre 2021 presso gli spazi di Contemporalis.

Il progetto propone per la prima volta in Francia il lavoro di Jacopo Mazzonelli, che contemporaneamente, insieme al compositore Matteo Franceschini e alla pianista Eleonora Wegher, il 17 settembre presenta la performance Tabulae presso CENTQUATRE-PARIS, spazio di residenza, produzione e diffusione per il pubblico e gli artisti di tutto il mondo, concepito dal suo direttore José-Manuel Gonçalvès e dai suoi team come una piattaforma artistica collaborativa che da accesso a tutte le arti di oggi.
Mazzonelli fonda la sua ricerca sull’interpretazione e sulla visualizzazione della dimensione sonora attraverso sculture, assemblaggi e installazioni che indagano l’ampia zona di confine tra arti visive e musica. L’artista si avvale di tecniche e metodologie mutuate da diverse discipline, che hanno sempre al centro una decostruzione (concettuale, linguistica o fisica) del complesso universo sonoro. La mostra raccoglie una selezione di opere recenti e alcuni pezzi inediti, come A(bracadabra) in cui l’artista scompone la tavola armonica di un pianoforte ri-assemblandola e riconducendola alla dimensione del quadro per stimolare la riflessione sulla spazialità dell’evento sonoro (laddove la tavola si palesa come paesaggio sonoro reale e immaginario) e contemporaneamente introducendo l’elemento verbale e l’osservazione della parola come segno e pura sonorità. La A, punzonata sulla superficie dell’opera, sta infatti per “Abracadabra”, vocabolo in uso nella magia mistica antica che nonostante le etimologie proposte è definito per se stesso inintelligibile e intraducibile: una parola che in un certo senso è suono puro, vibrazione arcana. In altri casi la funzione semiotica è affidata a espressioni matematiche: in opere come Sound waves o 0,00002 Pascal, l’artista attinge dal suo patrimonio di oggetti ed elegge una serie di desuete copertine di album fotografici in velluto colorato a supporto di corde di chitarra opportunamente tese e rimodellate perché assumano la forma dell’equazione delle onde di D’Alambert, nel primo caso, e del valore in Pascal assegnato alla soglia dell’udibile, nel secondo. Oltre alla fisica del suono e alla relazione tra la sua dimensione intangibile e quella oggettuale, scultorea, al centro della ricerca di Mazzonelli stanno poi il “gesto musicale”, le indagini sulla percezione del ritmo e lo studio sul divenire del tempo. Queste istanze informano lavori come Étude, in cui l’artista allude al gesto di generazione del suono che scaturisce dalle mani del pianista, innanzitutto come intenzione intellettuale e poi come azione muscolare, cristallizzando tutte le potenzialità possibili del suono prima che esso esista e prenda forma, o come Pendulum music, installazione sonora in movimento costituita da una serie di parallelepipedi (scatole di cartone originariamente contenenti rulli per pianola meccanica) allungati e fissati a parete a uguale distanza per suggerire nella loro suggestiva serialità anomali orologi a pendolo che, attraverso aste di ottone e meccanismi di orologio applicati sul lato inferiore di ogni scatola, si muovono perpendicolarmente al muro producendo un suono delicato a scandire un ritmo cadenzato e ancestrale.
Nella sua tappa parigina, la mostra si relaziona con gli spazi dell’abitare, del vissuto alla ricerca di quella dimensione intima dello sguardo e dell’ascolto che solo in un ambiente familiare può essere goduta a pieno. Riscopriamo la frequentazione quotidiana con l’opera, i tempi lunghi di osservazione, il lento depositarsi di uno spunto formale, che si trasforma in riflessione e meditazione intellettuale.
Il progetto incrocia le rispettive vocazioni e missioni delle tre realtà coinvolte:
CONTEMPORALIS è una Associazione culturale francese, ideata da Roberta Malavasi e Riccardo Valentini, appassionati d'arte e membri attivi di importanti Associazioni a sostegno dell'arte contemporanea in Francia e in Italia. Ideata nel giugno 2021, CONTEMPORALIS sostiene e promuove la divulgazione in Francia di artisti contemporanei italiani o formatisi in Italia, e reciprocamente di artisti francesi ed europei in Italia. Gli altri membri fondatori di CONTEMPORALIS sono: Jean-Claude Mosconi, a lungo responsabile della Collezione Unicredit, apprezzato e conosciuto collezionista d’arte contemporanea; Marie-Christine Wolf, collezionista e membro di importanti fondazioni e associazioni francesi, esperta nella gestione del sistema associativo francese; Natan Cairati, giovane mercante d’arte, laureato in Filosofia e con un forte background nelle neo-avanguardie italiane. CONTEMPORALIS ha fini puramente divulgativi e filantropici ed offre una vetrina e un luogo di incontro per creare un dialogo e sollecitare un interesse sugli attuali movimenti artistici tra Italia e Francia. CONTEMPORALIS ha sede a Parigi, nel prestigioso VII arrondissement, a due passi dal Dôme des Invalides, dal Museo Rodin e dal Grand Palais Éphemere. Oltre che del supporto di tutti i membri aderenti, l’Associazione si avvale del sostegno di Gallerie internazionali, al fine di creare un forte legame e sostenere il dialogo tra artisti, collezionisti, appassionati ed Istituzioni. In questa prospettiva, CONTEMPORALIS aderisce al Progetto In-Edita (Forte Marghera - Venezia), con la creazione del PREMIO CONTEMPORALIS e ospiterà a Parigi un artista, selezionato da una giuria qualificata, tra i 14 finalisti in residenza nell’estate 2021.
Fondato a ottobre 2018, Spazio Cordis è uno spazio indipendente con base a Verona: non una galleria, né un semplice contenitore per mostre, ma piuttosto un’area progettuale, uno strumento per proporre, valorizzare e supportare il lavoro di giovani artisti meritevoli in quello che per trentotto anni è stato il primo ambulatorio medico del Dott. Alberto Geremia, cardiologo e collezionista. Lo spazio rispecchia la sua doppia anima: la cardiologia e l’amore per l’arte contemporanea. Lo si nota negli ambienti, che conservano l’originale articolazione in sala d’attesa, studio medico e sale per le visite ambulatoriali; nel nome (Spazio Cordis riprende l’etimologia latina di cuore, cor - cordis, intendendolo sia dal punto di vista medico, sia come centro delle emozioni e delle passioni); nelle declinazioni progettuali. Il programma espositivo, con cadenza bimestrale, presenta mostre monografiche dedicate a giovani artisti italiani e internazionali costruite a 4 mani con gli artisti stessi, prevede un premio di acquisizione ed è accompagnato dall’edizione di un bollettino, uno strumento più agile rispetto a un catalogo, come le riviste che si sfogliano nelle sale d’attesa degli ambulatori. Oltre alle mostre, Spazio Cordis organizza e promuove progetti fuori sede. Li abbiamo chiamati “Ectopie”, altro termine mutuato dalla cardiologia, che indica quei battiti anticipati derivanti da uno stato di forte eccitazione. Si tratta, in concreto, di tutti quei progetti che organizziamo, promuoviamo e sosteniamo al di fuori delle mura dell’ambulatorio per aprire un dialogo con la città e il territorio.
Studio G7 viene fondata nel 1973 da Ginevra Grigolo a Bologna, città dove mantiene la sua unica sede. Negli anni '70 alle rassegne sulla Pop Art inglese e americana segue un interesse sempre più costante per le ricerche concettuali (Abramovic, Paolini, Guerzoni e altri). Dal 1977 al 1981 la galleria pubblica il mensile culturale G7 Studio e tra gli anni '80 e '90 iniziano le collaborazioni con artisti internazionali (Poirier, Beckley, LeWitt, Erben, Tremlett). Nel 1986 LeWitt crea il wall drawing Arcs from four sides on four walls che testimonia l’abilità della galleria di anticipare i tempi; seguono i wall drawings di Tremlett, de Marco, Nagasawa, Erben. Studio G7 riserva particolare attenzione alla prassi scultorea collaborando, tra gli altri, con Corneli, Habicher, Icaro, Nagasawa. Nell’aprile 2017, Studio G7 celebra i 44 anni di attività con una retrospettiva negli spazi del MAMbo, Bologna. Da agosto 2019, l’attività prosegue sotto la direzione di Giulia Biafore. Con la volontà di promuovere artisti nazionali e internazionali, la galleria continua la propria attività attraverso un lavoro diretto con gli artisti, consolidando le relazioni di lungo tempo e presentando nuove personalità del panorama italiano e internazionale. Alla programmazione all’interno del proprio spazio, attività centrale per la galleria, si affianca la diffusione delle ricerche artistiche attuando collaborazioni con realtà pubbliche e private.

 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

Nessun commento:

Posta un commento