mercoledì 24 novembre 2021

“Gragnano, Monte Pino, sorgente dell’Acqua Vrecciara” per la rubrica Passeggiate trekking e fotografia di Vincenzo Amirante


Questa settimana resteremo nella penisola sorrentina, precisamente nel comune di Gragnano, nella zona del vallone dei mulini.

La zona di Gragnano non è molto frequentata dagli amanti del trekking di massa, ma offre belle escursioni e splendidi paesaggi che andrebbero valorizzati. Invece il paese è maggiormente conosciuto per la pasta, il vino rosso, e la famosa frase "Assicurati che sia Gragnano tu lo assaggi, se è frizzante lo prendi sennò desisti" (Miseria e nobiltà).


Appuntamento per la partenza in piazza Cipresso, conosciuta anche come piazza Castello (dove è anche possibile parcheggiare). Nella piazza sorge la splendida Chiesa Santa Maria Assunta al Borgo Castello, la cui origine probabilmente risale al quinto secolo.

Sul lato della chiesa ha inizio il percorso, che nel primo tratto è una strada asfaltata in forte pendenza con alcune case ai lati. Sul lato destro si intravede tra la fitta vegetazione spontanea, quello che resta della valle dei mulini, che nei secoli scorsi sfruttavano l'energia delle acque per macinare il grano e produrre farina.


La strada diventa più impervia e continua sino alla valle del Lavatoio, dopo una svolta a destra incomincia il sentiero vero e proprio, uno sterrato che si inerpica sulla montagna in una fitta vegetazione principalmente di alberi di castagno. Passiamo vicino alla cappella diroccata di San Giacomo. 


 

Dopo circa un'ora e mezza di cammino si arriva al primo punto di interesse: il monte Pino, una pianeggiante collina (576 m. s.l.m.) dove sorge la millenaria chiesa del Pino recentemente restaurata, e i resti dell'antico castello, che fu eretto in una posizione strategica tale da garantire il controllo della valle e delle vie di accesso (territorio del comune di Pimonte). 


 

Dal castello continuiamo sempre sul sentiero CAI 332, su quella che i locali chiamano la via comunale, che non è altro che un antichissimo sentiero, risalente a prima dell'impero romano, poi diventato strada lastricata, che metteva in comunicazione Gragnano con Agerola ed Amalfi.

La strada è in forte pendenza, purtroppo difficilmente praticabile anche a piedi, a causa dall'incuria dell'uomo, con il basolato parzialmente spazzato via dalla furia delle acque.


 

Un altro punto di interesse che troviamo lungo il percorso è la sorgente d’acqua fredda (945 m. s.l.m) e, dopo un tratto di cammino pianeggiante, si arriva all'incrocio con il sentiero CAI 300 e alla sorgente dell’Acqua Vrecciara.

Per il ritorno seguiamo lo stesso percorso dell'andata, anche se è possibile tornare al castello con un più lungo percorso ad anello.



Percorso di tipo E (escursionisti)

Consigliate scarpe da trekking, bastoncini, abbigliamento adeguato alla stagione.



Ringrazio il sig Ciro Ambrosio 

 Vi aspetto la prossima settimana.

 


Ciao da Vincenzo Amirante 

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