lunedì 18 aprile 2022

Covid e Report di Laura Avella - Edizioni Il Saggio

 

Ogni lungo viaggio inizia con un primo passo” affermava oltre due millenni orsono Laozi, ed in effetti il primo passo verso la felice conoscenza di Laura Avella, personalità poliedrica in un universo-mondo di troppi artati personaggi, è avvenuta sul declinare del febbraio 2020, alla premiazione della I Edizione del Concorso Internazionale di Poesia “Gaeta Perla del Lazio”, a cura del “Centro Culturale Studi Storici - Il Saggio” di Eboli, retto magistralmente da oltre tre decenni, dal Cav. Giuseppe Barra.

Eravamo giudici di diverse categorie messe in competizione ed insieme ad altri componenti, nel raggiungere Gaeta in una cornice suggestiva tra cielo e mare, si è instaurata tra di noi una e empatia umana, un’affinità elettiva di rara frequenza esistenziale.
Laura Avella da diversi lustri, è un affermato avvocato in quel di Partenope, ma d’orgogliosa origine cilentana, editorialista della rivista “II Saggio” di Eboli e componente della cooperativa “Vivi Cilento”, un sodalizio che come più volte ho avuto modo di rimarcare, nelle sue corde perora la finalità di promozione in maniera efficace, le ricchezze di questa meravigliosa terra che è il Cilento, di cui la nostra protagonista è una nobile sua figlia.
Ad onor di cronaca, purtroppo non è questione accademica, eravamo all’alba della pandemia Covid, di quella crisi sanitaria ed economica, ma tuttotondo falcidia sociale, che ancor’oggi stiamo purtroppo vivendo, un esiziale shock storico le cui cicatrici, ahinoi forse si protrarranno per diverse generazioni.
A tal riguardo con l’autrice dell’opera quivi esposta, ho avuto modo de plano, d’instaurare una proficua collaborazione appresso il rientro nelle nostre abituali dimore, fatta in prologo di amichevoli telefonate per limare i termini della stessa, ossia la strutturazione degli articoli editati con cadenza sul Magazine Co-omunicare, che altro non è, che il prodotto informativo sulle piattaforme web, dell’associazione omonima, Comunicare appunto, sita in Eboli, la quale consta in Radio Città 105 la sua apprezzata ammiraglia, in estrema sintesi un piccolo ma valido corporate media di provincia, e successivamente nel programmarne le successive uscite.
Personalmente ritenendo valido il progetto dei report settimanali, mi sono attivato trovando il consenso presso il presidente di Comunicare, Giovanni Nigro e parimenti al suo vice Antonio Fresolone, i quali entusiasticamente mi hanno repentinamente concesso il semaforo verde alla partnership culturale.
I report, con disamine e riflessioni su tutti i riverberi possibili della crisi da Covid-19, sono stati declinati da Laura Avella, in ben 17 appuntamenti, che in questo caso ed a dispetto di apotropaici atteggiamenti, si è rivelato un numero fausto.
Il lettore potrà cosi godere pel tramite della gentile autrice, di una miscellanea accurata di prosa e di versi, mai svenevoli né tantomeno speciosi, di una profilazione di tutti i risvolti del famigerato Coronavirus, e dei suoi esiziali effetti sulla società del Bel Paese e non solo.
Ma la scrittrice, bene evidenziarlo, nel solco di quella afflato mediterraneo bagnato di intrinseca, calda positività, non ha lesinato tratteggi di vivida speranza, di fattibile ottimismo; del resto ella sulla scorta degli insegnamenti di Sant’Agostino “ex malo bonum”, esorta a ricercare anche nell’ora più tenebrosa, una possibilità di Redenzione, non soltanto collettiva, ma in special modo personale, che pur attraverso un amaro insegnamento, si stagli come un’epifania morale, e i suoi scritti viepiù, hanno registrato da subito il plauso e l’approvazione degli internauti.
Allora cosa aggiungere sul declinare di questa mia umile premessa: vi esorto caldamente ad una lettura profonda quanto leggera della raccolta, e scoprirete senza dubbio alcuno, non soltanto un cristallino talento letterario, e di contro, anche un’opportunità oltremodo concreta, di conoscere e di conoscersi.

Marco Naponiello


 


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