mercoledì 9 novembre 2022

Serata evento: “Angela e il suo viaggio tra Moda ed Etnie: l’obiettivo di Giovanni Gastel” in mostra antichi e preziosi abiti etnici della collezione di Angela Carrubba Pintaldi

 


In occasione dell’inaugurazione dei nuovi spazi espositivi della Fondazione Mondragone e in attesa dell’apertura del museo del sacro, il 18 novembre prossimo alle ore 18.30, si inaugura, la mostra temporanea dedicata ad Angela Carrubba Pintaldi, raccontata attraverso gli scatti fotografici di Giovanni Gastel e la fantasmagoria di preziosi abiti etnici, da lei, collezionati.

Angela, artista a tutto tondo: pittrice, scultrice di gioielli e anche molto altro, nasce a Siracusa sull’isola di Ortigia nel 1960. Dalla terra di Sicilia assume, per osmosi, la vulcanicità, le telluriche vibrazioni di un mondo, per lei, senza confini. Dopo un esordio come creatrice di gioielli e stilista, che le assicura un grande successo e notorietà, il raffinato senso estetico e la creatività incontenibile la porta ad intraprendere un percorso più propriamente artistico vicino alla pittura e alle performance di videoart. Ritratta negli anni da importanti fotografi, quali: Sarah Moon, Brigitte Lacombe, Ferdinando Scianna, Fabrizio Ferri, Tyen, Leo Matiz, Heinz Schattner e Giovanni Gastel - Angela Carrubba Pintaldi - da sempre - abbina la sua forza creativa alla necessità di comunicare anche attraverso la sua immagine, nelle differenti interpretazioni, i suoi reali stati d’animo, le sue verità, le sue forme espressive più arcaiche e poetiche.



Dalle parole di Giovanni Gastel:” l’opera più importante di Angela è Angela stessa. Sotto la sua poliedrica attività corre un filo rosso di pulsioni e delusioni, di partenze e di splendidi voli. Prima in cielo avvolta dalla gioia, e poi di nuovo giù, in un alternarsi di condizioni umane contrastanti, che sono le fibre profonde di un vero artista.

Bella e drammatica, come le dee antiche, è riuscita a diventare icona di se stessa. Le sue raccolte di vestiti d’epoca, collezionati con la passione dell’entomologo, certificano il suo amore per la dimensione “altra” dell’arte.

La vedo innamorarsi anche delle opere altrui in un tripudio di generosità e ricerca “panica” del bello. Ma Angela si cala nel mondo della realtà disegnando attraverso la sua vita un “reale” alternativo in cui vive in un certo senso sola. È il mondo della bellezza che travalica tempi e mode.

La bellezza come ispirazione verso un mondo migliore e distaccato dalle miserie del vivere. E allora ecco Angela a ricordarci che solo nella bellezza sta la possibile redenzione di noi esseri umani.

In questa disordinata vita di creazioni sta la meraviglia di Angela che non può essere discussa o cambiata ma solo accettata come simbolo dell’arte e delle contraddizioni di cui sempre si nutre.”

 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

 

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