"Tango e Sclerosi Multipla: ritroviamo l’equilibrio danzando" è il progetto del Rotary Club Napoli presentato ieri 9 febbraio presso l'aula magna della Scuola di Medicina dell'Università degli Studi di Napoli Federico II. Sviluppato in collaborazione con la Scuola di Medicina della Federico II, l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, l’Associazione Culturale "Tango Bar" e l’associazione culturale "Cur’Arti", nasce dall'idea del presidente del Rotary Club Napoli Antonio Ascione, appassionato di tango, sviluppata insieme con la professoressa Roberta Lanzillo, docente di Neurologia della Federico II e con il maestro Peppe di Gennaro. "Grazie alla combinazione di passi, figure, tecnica e musica - spiega Ascione - il tango si rivela non solo una fonte di benessere per l'individuo, ma soprattutto rappresenta una valida forma di terapia complementare per patologie come la Sclerosi Multipla”. Questa è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale, può esordire a tutte le età, ma si manifesta in particolare tra i 20 e i 40 anni. "In passato era una patologia incurabile, oggi grazie alla ricerca e a nuovi farmaci l’aspettativa e la qualità di vita delle persone colpite da sclerosi multipla è migliorata - afferma Roberta Lanzillo, responsabile scientifica del progetto. I partecipanti, 25 persone affette da Sclerosi Multipla, saranno accompagnati dai loro care-giver, accolti nella scuola del Tango Bar dai maestri, ma anche dai frequentatori stessi della scuola. Il programma si articolerà in tre fasi: un assesment iniziale per valutare lo stato di ogni singolo paziente, il percorso di riabilitazione e un assesment finale per misurare gli eventuali progressi”.
All'evento di presentazione sono intervenuti la prof.ssa Maria Triassi, Presidente della SMC Federico II, il prof. Vincenzo Brescia Morra, Resp. centro SM della SMC Federico II, il prof. Luigi Califano, Direttore del Dipartimento Universitario di Neuroscienze, scienze riproduttive e odontostomatologiche, il dr. Gianluca Pedicini, Presidente AISM Napoli e la dr.ssa Francesca Barrella, Presidente dell'Associazione Cur’Arti. “Numerosi studi scientifici dimostrano come il tango argentino, approcciato a scopo terapeutico come attività fisica riabilitativa, sia efficace e coadiuvante/integrativa dei trattamenti fisioterapici tradizionali - ha spiegato il maestro Di Gennaro -: è una disciplina che, nelle sue varie forme, accompagna spesso la medicina tradizionale, come strumento di conoscenza dell’altro, ma soprattutto conoscenza e consapevolezza di sé, migliora equilibrio, postura, controllo e qualità del movimento, oltre al tono dell’umore". Gli effetti benefici del tango sulla Sclerosi Multipla, confermati dai vari relatori, si esprimono conferendo maggiore sicurezza e scioltezza nel compiere tutte le principali attività di vita quotidiana e nella relazione, innalzando il livello di benessere psico-fisico.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
Nessun commento:
Posta un commento