lunedì 12 giugno 2023

Antonio Canova. Epistolario (1779-1794), a cura di Giuseppe Pavanello

Venerdì 16 giugno 2023 alle ore 16.30

Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli

 

 

Venerdì 16 giugno 2023 alle ore 16.30 presso il Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli si terrà la presentazione del volume Antonio Canova. Epistolario (1779-1794), a cura di Giuseppe Pavanello, terzo volume dell’Opera: Edizione nazionale delle opere di Antonio Canova.

La presentazione sarà preceduta dai saluti istituzionali di Sylvain Bellenger, direttore generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte e da Gianni Venturi, presidente del Comitato Nazionale delle opere di Antonio Canova. Con l’autore dialogherà la professoressa Rosanna Cioffi, professore emerito di materie letterarie al Dipartimento di Lettere dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.


Il volume


Canova (1779-1794): dal primo documento conosciuto – la «Supplica» per essere aggregato all’Accademia veneziana in data 30 marzo 1779 – fino al 1794 scorrono sedici anni della vita di Antonio Canova, nei suoi risvolti umani e nelle innumerevoli attività artistiche.

E’ un tempo di formazione e di crescita quello del primo soggiorno a Roma, diventata città d’elezione con la scelta di risiedervi stabilmente. Anni, ancora, che vedono sbocciare le potenzialità molteplici di un artista giovane che velocemente riesce a imporsi nell’ambiente di spicco in Europa, nel momento in cui si afferma il gusto neoclassico.

Dalla scheda editoriale è possibile leggere: “Non è facile avviarsi alla lettura di queste centinaia di lettere e arrivare alla fine dell’itinerario. Per chi le ha trascritte e annotate è stato un viaggio molto lungo nel tempo, con tante fatiche e tante soddisfazioni: una sorta di convivenza virtuale, che ha consentito di accedere alla sfera personale di tanti personaggi, primo fra tutti, il nostro Antonio. Non si può che essergli grati: non è stato un genio creatore e basta. Il suo epistolario ci ha regalato uno spaccato straordinario non di un mondo soltanto, ma di tanti mondi. A partire dal suo. Quanta umanità trapela da queste lettere: è forse il messaggio più alto, che viene a toccarci nell’intimo. Non solo il primo artista moderno, anche il primo uomo moderno”.

 


 


Ecco solo alcuni dei tanti spunti interessanti tratti dal volume


“Canova scrive preferibilmente di sera, nella sua camera, prima di dormire, 9 novembre 1779: ‘mi resi alla mia camera ove mi trateni per scrivere; mi morì il lume e ha convenuto che me ne vada a letto’; 12 e 13 novembre: ‘Io poi me ne andiedi a casa per scrivere’; ‘mi portai a casa per scrivere’ e ‘andiedi a portare varie lettere alla posta’.


“L’attività scrittoria nella cameretta mel Palazzo di Venezia, ospite dell’ambasciatore Girolamo Zulian, personaggio chiave nel presente carteggio, si alterna con l’ “inventare”: l’esecuzione cioè di disegni e bozzetti, cui l’artista di dedica di sera”.


“Son più che certo che l’adorabile signor cavalier Zulian averà sentito con piacere di me. Esso mi ama e mi ha amato quando ero un minoribus (se scrivo male il latino e anche l’italiano ricordatevi che fo statue) […] Ricorrente l’espressione: ‘Perdonerà il carattere perché quand’è il sabato son costretto a scrivere in gran fretta” […] converrà che Ella abbia pazienza a legiere le mie lettere, perché son costretto a scrivere in gran fretta quand’è il sabato”

E’ ben noto il percorso compiuto, passo passo, da quel veneto di ventidue anni giunto a Roma alla fine del 1779 con tante aspettative dopo aver scolpito il gruppo di Dedalo e Icaro, il cui successo gli valse di esser accolto all’Accademia veneziana, ansioso di venire a conoscenza dei capolavori della scultura classica, nei marmi finalmente, non più negli esemplari in gesso studiati nella Galleria Farsetti”

 




“Un carteggio non è fatto solo di mittenti e di destinatari: vi si incontrano una quantità di nomi che a vario titolo di intrecciano con le vicende l protagonista: ecco allora Antonio D’Este e Martino De Boni, compagni di studi all’Accademia veneziana, uno destinato a diventare una sorta di alter ego di Canova , chiamato a dirigere ben presto lo studio di scultura, il secondo, pure legatissimo allo scultore, suo insegnante di pittura”.


Informazioni:


Antonio Canova, Epistolario (1779-1794), a cura di Giuseppe Pavanello

Bassano del Grappa, Comitato per l'Edizione Nazionale, 2020

LXIX, 741 p., 13 carte di tav., 25 cm

Terzo volume dell’Opera: Edizione nazionale delle opere di Antonio Canova

ISBN 9788894054545

 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

 


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