sabato 2 settembre 2023

ANCORA UN MESE DI TEMPO PER VISITARE LA MOSTRA “MERCANTI E STRACCIAIOLI DEL GHETTO DI VENEZIA”

Chiuderà il 29 settembre l’esposizione realizzata dalla Comunità Ebraica di Venezia,

 dal Museo ebraico e da Opera Laboratori

 


Tre secoli di storia raccontati attraverso manufatti tessili. La mostra “Mercanti e stracciaioli nel Ghetto di Venezia”, a cura del direttore del Museo Ebraico di Venezia, Marcella Ansaldi, nasce in occasione di un importante intervento di restauro conservativo offerto da Opera Laboratori e realizzato con grande maestria nei laboratori toscani, sotto il vigile coordinamento della responsabile del Laboratorio di restauro tessile, Carla Molin Pradel e documentato nel catalogo edito da Sillabe. 

 


 

Ha aperto ufficialmente il 2 maggio e in seguito al grande successo riscontrato – sia in termini di pubblico che di critica - è stata prorogata al 29 settembre. Ancora un mese di tempo, dunque, per scoprire in Campo di Ghetto Novo, nello spazio Ikona Gallery un’esposizione, quella voluta dalla Comunità Ebraica di Venezia, che vuole essere una finestra aperta sulla vita quotidiana del Ghetto di Venezia attraverso la sua storia. Sullo sfondo c’è la Repubblica Serenissima, che emana leggi e regola la vita dei veneziani e degli stranieri presenti in città. Tra gli stranieri ci sono gli ebrei, rinchiusi nel ghetto dal 1516. 


 

Già a partire dal 1400 nel sestiere di Cannaregio sono fiorite molte attività artigianali, tra queste quella dei Testori da seda, cioè dei tessitori di sete, che intrecceranno interessanti rapporti commerciali con gli ebrei del ghetto. Nel 1600 nascono molte botteghe, prima in Ghetto Novo e poi in Ghetto Vecchio. A metà del Settecento Venezia conta 795 tessitori, di cui l’84% vive nel sestiere di Cannaregio. Il Ghetto è circondato da ogni lato da centinaia di botteghe di Testori, i tessitori cristiani. Le officine sono situate nelle soffitte delle case, in quelle con molte finestre dove si può lavorare alla luce del sole e distinguere i tanti colori dei filati. Agli ebrei non era concesso tessere, potevano solo vendere le strazze, ma, nonostante la legge, molti artigiani ricevono ordinazione di merce dai mercanti ebrei del Ghetto. 

 


 

Il Ghetto di Venezia è stato teatro di una esperienza esistenziale senza uguali, dove la sopravvivenza economica degli ebrei è strettamente connessa ai mestieri loro concessi o imposti. La mostra percorre questi intrecci di storie offrendo la possibilità di vedere tre preziosi tessuti inediti, qui esposti dopo un accurato restauro a cura di Opera Laboratori.


Per info e prenotazioni
https://www.ghettovenezia.com/

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

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