Venerdì 2 febbraio allo Yachting Club di Salerno, sul Molo Masuccio Salernitano, quinto dei nove appuntamenti dell’ottava edizione de “I Salotti letterari”, promossa da ..incostieraamalfitana.it. Alle ore 19.15 sarà infatti protagonista Franco Bruno Vitolo con “Nina. La storia vera di un sogno americano” (1886 Publishing).
Dopo i saluti di Diana De Bartolomeis, presidente dello Yachting Club Salerno, di Patrizia De Bartolomeis, presidente regionale della Campania dell’Associazione Nazionale Insegnanti Lingue Straniere, di Elena Ostrica, presidente del Centro Artisti Salernitani, Franco Bruno Vitolo dialogherà con il direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it Alfonso Bottone, e mostrerà foto d’epoca, video e dichiarazioni dirette della protagonista, Nina Farano Fortin, che viveva in California dove è scomparsa nel novembre scorso, a ottantanove anni di età, appena due mesi dopo l’uscita del libro che racconta la sua storia vera. Sarà presente in sala anche la sorella di Nina, Cristina Farano, che attualmente vive a Cava de’ Tirreni, città di origine della famiglia Farano. Attraverso un’intervista diretta con la protagonista, il libro, senza veli ed anche con i suoi risvolti amari e dolorosi, racconta una storia di vita nata ottant’anni fa, nel settembre 1943, durante la guerra, e che a suo tempo ebbe una risonanza nazionale e internazionale, tanto da essere trasmessa nelle “Settimana Incom” nei cinema, e rappresentare il fotoservizio che diede il via alla carriera di David Lee, per cinquant’anni prestigioso corrispondente di Life in Italia e in Europa.
Aveva nove anni infatti Nina, quando, nell’ottobre 1943, ai tempi dello Sbarco a Salerno, nella frazione di Passiano a Cava de’ Tirreni conobbe il soldato americano George Fortin che, dopo soli due giorni dal loro incontro, e prima di ripartire per la guerra, le promise che se fosse sopravvissuto sarebbe tornato e l’avrebbe sposata. E lasciò anche il suo indirizzo alla famiglia di lei, su un foglio di carta che fu ritrovato per puro caso solo due anni dopo.
Dopo uno scambio epistolare di non breve durata, George effettivamente tornò, nel 1951, e il 29 marzo sposò Nina, ormai diciassettenne. Le nozze destarono scalpore a Cava e la notizia fece il giro d’Italia e del mondo, con articoli di prima pagina e perfino la diffusione del filmato della cerimonia nuziale nei cinema. E la “storia d’amore” della Cenerentola di paese e del principe azzurro americano diventò una favola da raccontare. Ma dietro la favola c’erano anche la realtà della disgraziata Italia di quei tempi ed una vicenda personale intrisa di povertà e disagi,..
L’intervista, pur se realizzata e ricostruita dall’autore, è formalmente condotta da una giovane ricercatrice di storia, neolaureata e costretta anche lei ad un’emigrazione forzata. Un’invenzione letteraria immaginata per favorire un ponte di conoscenza col mondo di oggi, e anche per permettere un confronto, a volte stravolgente, tra due generazioni lontanissime tra loro eppure legate dalla storia e dalle radici.
COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA
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