domenica 4 febbraio 2024

STORIA&STORIE - il programma radiofonico di Antonella Giordano



 

Teresio Olivelli, il ribelle per amore. E’ così che in tanti lo ricordano. E’ con questo appellativo che voglio ricordarlo anch’io. Ribelle come il nome che lui stesso volle dare al suo giornale Il Ribelle, il cui primo numero - datato 5 marzo 1944, dedicato alla memoria di Astolfo Lunardi e di Ermanno Margheriti, condannati a morte dal tribunale speciale di Brescia il 5 febbraio e fucilati il mattino del 6 al poligono di Mompiano, recava le parole che riassumono il senso dell’ essere umani: Solo chi la vita la getta senza misura può dare e avere la vita. 


Che cosa occorre per “essere umani”? Per essere umani bisognerebbe rifiutare l’aridità di desiderare una felicità solo per se stessi e trovare negli occhi dell’altro da sé l’unica mappa attendibile. Per essere umani bisognerebbe imparare a camminare a piedi assaporando le pietre acuminate della terra, trovare le scale rinunciando a salirle facendo cadere altri, non smettere mai di spendere bene la propria vita imparando dal disgraziato che non ha nulla, rifiutare le battaglie che servono solo a uccidere, usare le braccia per abbracciare, lasciare che le armi siano solo i reperti nelle teche dei musei, fare della pace l’unica guerra possibile. Essere umani significherebbe così dimostrare di essere forti nell’ avere il coraggio di amare e intelletto nell’aver capito finalmente che ciò che separa un uomo da un altro uomo è lo spazio che c’è tra una lacrima e l’altra.
La vita di Teresio Olivelli è un esempio di umanità.
Per Teresio Olivelli essere cristiani significava prendersi cura del prossimo, per lui amare il suo paese significava difendere i valori umani anche a prezzo della sua vita.
Per questi suoi valori gli lesionarono stomaco e intestino a calci, devastando un corpo già martoriato da mesi di botte e privazioni di ogni genere. Fu un kapò a farlo, perché Teresio si era frapposto tra la sua furia e il corpo di un prigioniero che stava venendo da lui massacrato. Teresio Olivelli morì sotto i colpi.
Aveva solo 29 anni. Il ribelle per amore, insignito della medaglia al valor militare, è il primo partigiano ad essere stato proclamato beato il 3 febbraio 2018.
Quando qualcuno tende a privarci della nostra identità (ossia la realtà inviolabile della dignità) per fiaccarci, deve essere la fierezza con cui sosterremo i valori in cui crediamo (ossia il coraggio delle idee) a restituirci al mondo dei giusti con autentica grandezza.
Alla vita di Teresio Olivelli dedico la puntata di martedì del mio programma radiofonico in onda su Regional Radio alle ore 12,15.


La puntata andrà in in replica giovedì alle ore 17.32 al link:
https://www.radio-italiane.it/regional-radio
La puntata sarà anche al link:https://www.spreaker.com/show/storia-storie-di-antonella-giordano


Per gli amici con diverse abilità il programma andrà in onda  anche il lunedì alle 5,30 sulle frequenze di DISABILI INTERNATIONAL RADIO  al link: https://radio-streaming.it/disabili-international

 

 (i link non hanno accesso diretto ma sono da copiare e incollare sul web)

Ciao da Antonella Giordano


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