lunedì 25 marzo 2024

La personale di Mario Lanzione al Movimento Aperto

Venerdì 5 aprile 2024 ore 17-20 a Movimento Aperto, via Duomo 290 /c Napoli si inaugura la personale di Mario Lanzione  intitolata: PRIMAVERAESTATEAUTUNNOINVERNO -
Opere ispirate alle quattro stagioni di A. Vivaldi , introdotta da un testo di Eugenio Lucrezi: Eugenio Lucrezi per Mario Lanzione

 


 

La mostra resterà aperta fino a venerdì 26 aprile, il lunedì e martedì dalle 17,00 alle 19,00 e il giovedì dalle 10,30 alle 12,30. Mario Lanzione, Enza Silvestrini ed Eugenio Lucrezi leggeranno i testi poetici dedicati alle opere in mostra ; le musiche sono a cura del maestro violinista Giuseppe Morante. Quattro grandi tavole , acrilici e carte veline, sulla parete maggiore, su quella di fronte una serie di lavori più piccoli, sempre acrilici e carte veline, tutti dedicati alle quattro stagioni di Antonio Vivaldi, costituiscono la mostra. Quattro tavole vaste segnate da acrilici vivaci in campi variamente partiti da geometrie incerte, ai confini dei quali stesure di carta velina fanno il loro lavoro, velando la superficie sottostante: coprono il mistero della vita? Materia ed energia, spazio e tempo cercano di equilibrare le tensioni che li animano, spalmandole su un universo bidimensionale al quale sono irriducibili. Mentre l’esercizio della mimesi naturalistica, ch’è sogno eterno d’Arcadia, fa capolino nella tavolozza cromatica per subito occultarsi, a dispetto del colore, nel buio psichico. Questo l’esordio dell’ampio testo che Eugenio Lucrezi  ha scritto per la mostra di Mario Lanzione, dove scava nel rapporto tra l’astrattismo di questa pittura , che sembra rifuggire da ogni mimesi naturalistica ed il naturalismo barocco de “ Le quattro stagioni “di Antonio Vivaldi . E così facendo delinea la drammatica ,contraddittoria  vicenda dell’ arte “nell’epoca  della sua riproducibilità tecnica ”.

Promotore di sodalizi e gruppi artistici, Mario Lanzione è tra i fondatori del Gruppo “Generazioni” con i maggiori protagonisti dell’Arte Astratta in Campania. Nel 2012 fonda con Antonio Salzano e Giuseppe Cotroneo il “Gruppo Astrattismo Totale “, di cui è teorico dei principi ideologici redatti nei cataloghi da ARTE/studio-G5 IN/out di Benevento del 2013 e Paparo Edizioni di Napoli del 2014.  Dal 2020, il Gruppo Astrattismo Totale amplia il suo organico con altri artisti provenienti, oltre che dalla Campania, anche dall’Umbria e dalla Puglia. Per ufficializzare la nuova formazione, nel 2023, Lanzione scrive il trattato “Movimento Internazionale per l’Astrattismo Totale”, pubblicato dalla Gutenberg Editore di Baronissi e presentato al Museo delle Arti applicate di Nocera Superiore (Sa) e al Museo di Arte Contemporanea di Petrer (Alicante) Spagna. Nel 2022, per la XXXIII rassegna d’arte contemporanea del “Porticato Gaetano” presso la Pinacoteca di Gaeta, gli viene assegnato il Premio alla carriera.
 

Sue opere, riconosciute e apprezzate, sono presenti in Musei di Arte Contemporanea e in collezioni pubbliche e private in Italia e all’Estero.

 

 Eugenio Lucrezi per Mario Lanzione
Quattro tavole vaste segnate da acrilici vivaci in campi variamente partiti da geometrie incerte, ai confini dei quali stesure di carta velina fanno il loro lavoro, velando la superficie sottostante: coprono il mistero della vita? Materia ed energia, spazio e tempo cercano di equilibrare le tensioni che li animano, spalmandole su un universo bidimensionale al quale sono irriducibili. Mentre l’esercizio della mimesi naturalistica, ch’è sogno eterno d’Arcadia, fa capolino nella tavolozza cromatica per subito occultarsi, a dispetto del colore, nel buio psichico. Il mondo disforme decolora gli edenici sogni: le ninfe, i fauni, le altre figure di mezzo degli antichi si mostrano a lampi nelle metropoli, cocciutamente perdurano nell’accompagnare la nostra nostalgia, nel catturare la coda dell’occhio che per un attimo le intravede, desideranti, prima che si ritirino dietro uno stipite, si accuccino dietro un cassonetto, si ritirino nella disgrazia confusa e nel rumore.   
Infrequentabili frequenze disarmoniche! Balsamo è la musica: Lanzione si rivolge al suono concertato di Vivaldi: Giunt’è la Primavera, e festosetti / La salutan gl’augei con lieto canto… Sotto dura stagion dal sole accesa / langue l’huom, langue ‘l gregge, ed arde ‘l pino… Celebra il vilanel con balli e canti / Del felice raccolto il bel piacere… Agghiacciato tremar tra nevi algenti / Al severo spirar d’orrido vento…
Estremo esercizio mimetico, quello delle Quattro stagioni di Vivaldi: violini piegati all’imitazione di una Natura a sua volta costretta ad accordare bufere, spasmi e borborigmi alla squisitezza delle scale temperate: una Mission Impossible. Quelle dei quattro concerti per violino sono le Note su una finzione suprema di Wallace Stevens ridotte a fioriera sul balconcino del tinello; l’Arcadia del sacerdote veneziano è un boschetto di cartapesta. Non molti anni dopo, la librettistica di Pietro Metastasio e il falsetto di Farinelli saranno insufficienti balsami alla baroccaggine di tempi che già sono moderni. Non molti secoli dopo sarà un poeta-pittore a visitare la medesima Arcadia postrema con la pascoliana sordina dei suoi versi: In cima ad un pulpito barocco, / un angiolino suona una tromba, / levata verso la grande nave oscura, / di legno dorato, polveroso. / Del suo piccolo cuore / sente il battito dolce / solo il mio, stanco […] (Filippo De Pisis, Barocco, in Poesie, Vallecchi, Firenze 1942.
Lanzione è artista, l’arte è desiderio, oggetto del desiderio è l’impossibile: così la sua pittura, che ubbidisce ai dettati di un’astrazione sospesa tra geometria e informale, azzarda la sfida e si rivolge ai concerti del Prete Rosso, a loro volta rivolti alla ripetizione della natura ideale. Questo doppio rivolgersi è emblema di un conflitto, ed è cruciale di una situazione tutta contemporanea: l’impossibilità di separare la figura dal concetto, la rappresentazione dall’astrazione.

 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA

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