venerdì 30 maggio 2025

TRA SALDI ,OFFERTE E NOVITA’ di Giovanni Ruggiero

Venerdì 6 giugno 2025 ore 17:00 - 20:00 presso Movimento Aperto, via Duomo 290/c (NAPOLI)

si inaugura la mostra di 

Giovanni Ruggiero

 "TRA SALDI ,OFFERTE E NOVITA’"

  Aperta fino al 27 giugno, 

lunedì martedì ore 17:00 - 19:00

  giovedì ore 10:30 - 12:30

 


Testi critici di Isabella Tholozan e di Susanna Bertoni. Interventi poetici di Antonio Perrone, Dario Tatangelo Chiara Ferrante Giacomo Venara, Luigi Riccio, a cura di Antonio Perrone. Giovanni Ruggiero si racconta: Sono stato sempre curioso ed ho fatto tante scoperte, attratto semplicemente dal titolo di un disco o di un libro. Insomma, quando vidi su una bancarella l’album di Gino Paoli “I semafori rossi non sono Dio”, lo comprai soltanto per il titolo che è geniale. Ai manichini? E chi ci aveva mai fatto caso!? La storia di questo amante disperato mi turbò profondamente. 

Cominciava: con gli occhi chiari e le ciglia all’insù/  ed un vestito firmato Cardin, / mi sorrideva dentro una vetrina / con la sua bocca rossa e piccolina. 
Quale follia, quale disperazione! L’uomo non dice che il manichino sorridesse nella vetrina, sostiene – è convinto – che il manichino sorridesse a lui. Se ne innamora, convinto si essere ricambiato. Va a trovarlo spesso, perché tra saldi, offerte e novità l’inverno era come fosse l’estate e rendeva più folce la sua pena. Si decide, infine, a rompere la vetrina. Il cristallo va giù, e se lo porta a casa. Ci fa l’amore, in luogo delle donne che gli anno sempre sputato addosso dei no. Ho fotografato i manichini per anni, fermandomi sui loro sguardi senza anima. Li amo ma tutto sommato di un manichino non mi fiderei. Soltanto di recente, sono arrivato all’ultima strofa della canzone. E anch’io mi son portato a casa un manichino. Con una serie di scatti, ho realizzato il sogno impossibile ed insensato del protagonista della canzone. Ho assecondato la sua illusione, facendogli credere che il suo amore fosse vero.


Scrive Susanna Bertoni: L’Artista, da comunicatore navigato, è ben consapevole che la propria opera, nel complesso, proprio come il testo della canzone, evoca emozioni contrastanti e gioca proprio su questa ambiguità. Lo spettatore è immerso in una dimensione dove desiderio, sogno e realtà si fondono, lasciando emergere un vuoto incolmabile, sintomo della crisi esistenziale della società contemporanea .Il lavoro di Giovanni Ruggiero, esplorazione profonda della condizione umana, apre a nuove prospettive di significato, rivelando lati nascosti della nostra esistenza. Attraverso l’uso simbolico di figure inanimate, ci invita a pensare a chi siamo, a come ci percepiamo e a come siamo influenzati dal contesto sociale e culturale in cui viviamo. Tra saldi, offerte e novità non è una semplice mostra fotografica, ma un’esperienza concettuale che coinvolge su molteplici livelli. Questo progetto, intriso di simboli e contraddizioni, sfida le nostre certezze, aprendo la strada a nuove comprensioni di noi stessi e del mondo che ci circonda. La capacità di Giovanni Ruggiero di trasformare il quotidiano in straordinario rende il suo approccio artistico affascinante quanto efficace.

 


 

Isabella Tholozan pensa alle Muse inquietanti, opera di Giorgio De Chirico (1917), alla  Metafisica Quest’ultimo concetto appare in netto contrasto con il pensiero comune secondo il quale la fotografia è rappresentazione del reale. Eppure, spesso lo vediamo, anche la fotografia concede possibilità poetiche/concettuali che si allontanano dalla rappresentazione del tangibile, per proporre nuove visioni, enigmatiche, misteriose, metafisiche appunto. E conclude: Una poetica esplicita quella di Giovanni Ruggiero, che colpisce dritto al cuore dell’osservatore, senza mezzi termini, attinta da modelli culturali che gli appartengono, così vicina alle espressioni del mondo dell’arte e della fotografia contemporanea. La messa in scena, o staged photography, consente al fotografo di costruire il proprio palcoscenico, all’interno del quale rappresentare le nostre piccole storie umane. La metafisica ci viene in aiuto, sfogliando di realtà l’immagine essa ci appare più poeticamente concreta, capace di donare all’osservatore un ultimo, sentito, palpito di emozione e sentita pietà.

 

 

La poetica nella costruzione dell’opera 
Tra saldi, offerte e novità
di Isabella Tholozan


La poetica del manichino ha illustri rappresentanti appartenenti al mondo dell’arte e non solo. Se pensiamo alla rappresentazione pittorica, il pensiero va inevitabilmente a Le Muse inquietanti, opera pilastro dell’arte italiana, dipinta da Giorgio de Chirico nel 1917, in pieno conflitto mondiale. La corrente detta Metafisica, alla quale l’opera di de Chirico appartiene, può definirsi come una tendenza della pittura italiana del secondo decennio del Novecento che attinge al pensiero filosofico, secondo il quale il concetto Metafisico va oltre gli elementi contingenti dell’esperienza sensibile, occupandosi degli aspetti più autentici e fondamentali della realtà, secondo la prospettiva più ampia e universale possibile. Tornando al mondo dell’arte, il concetto di metafisica si dice debba essere letto solo in senso letterale, come al di là della fisicità. Secondo de Chirico infatti l’arte non doveva avere alcun legame con la realtà, poiché il suo scopo non era rappresentare le cose così come sono ma, scoprire la via primaria, per mostrare il lato insolito e misterioso che si cela dietro l’apparente banalità della vita quotidiana.
Quest’ultimo concetto appare in netto contrasto con il pensiero comune secondo il quale la fotografia è rappresentazione del reale. Eppure, spesso lo vediamo, anche la fotografia concede possibilità poetiche/concettuali che si allontanano dalla rappresentazione del tangibile, per proporre nuove visioni, enigmatiche, misteriose, metafisiche appunto. L’immagine, spogliata, de stratificata dei suoi piani realistici, può comporsi di altre concezioni, visioni che spesso hanno il paesaggio come protagonista, lo abbiamo visto nelle opere di grandi fotografi del ‘900, Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, solo per citarne due tra i più importanti. Quando è l’uomo ad inserirsi nel quadro narrativo, l’aspetto metafisico si insinua in altre visioni, in enigmi più complessi, in sensi nascosti ed intrappolati in realtà disorientanti.
Applicare la Metafisica allo sguardo fotografico significa pensare ad un congelamento del tempo e contemporaneamente all’apertura di uno spazio temporale, attraverso il quale diventare osservatori di una realtà altra.
L’opera fotografica di Giovanni Ruggiero, Tra saldi, offerte e novità, si fregia di un titolo dissacratorio, addirittura lontano dalla poetica espressa nell’installazione creata; all’osservatore le due doppie cornici all’interno delle quali si svolge la scena fotografica, quasi appaiono come finestre, attraverso le quali si svolge un atto tanto comune quanto eccezionale: un bacio. Bacio che avviene in due tempi, una prima fase di approccio ed una seconda fase, laddove l’atto acquista quella giusta tensione emotiva necessaria all’espressione amorosa. A noi osservatori è concessa l’opportunità di essere spettatori, quasi voyeur, attratti dalle nudità dei corpi e dalla bellezza di una giovinezza fugace. Il senso nascosto, l’enigma metafisico dell’opera è dato dal manichino, sostituto del genere femminile ed oggetto del desiderio. La poetica del manichino è qui differente dalle rappresentazioni del noto pittore. De Chirico dipinse questi soggetti privandoli dei volti, senza occhi e bocca, privi degli strumenti necessari all’espressione ed al rapporto con il mondo. Giovanni Ruggiero concede al proprio modello le fattezze umane, occhi e bocca rendono l’oggetto simile all’umano, senza tuttavia concedere nulla al calore maschile. È qui che si insinua la poesia di questa rappresentazione. In tutte e quattro le immagini è palpabile il desiderio, l’eccitazione dei sensi, la tensione di un desiderio che non troverà realizzazione, ma solo frustrazione. La mancanza di comunicazione, la ieraticità di certi modelli contemporanei rendono sterile l’unione tra gli individui, costringendoci ad orgasmi fasulli, agognati ma non assaporati con il giusto calore della natura umana. Una poetica esplicita quella di Giovanni Ruggiero, che colpisce dritto al cuore dell’osservatore, senza mezzi termini, attinta da modelli culturali che gli appartengono, così vicina alle espressioni del mondo dell’arte e della fotografia contemporanea. La messa in scena, o staged photography, consente al fotografo di costruire il proprio palcoscenico, all’interno del quale rappresentare le nostre piccole storie umane. La metafisica ci viene in aiuto, sfogliando di realtà l’immagine essa ci appare più poeticamente concreta, capace di donare all’osservatore un ultimo, sentito, palpito di emozione e sentita pietà. 

 

 

Il processo creativo nella costruzione dell’opera 
Tra saldi, offerte e novità
di Susanna Bertoni


Il processo creativo nell'arte è un percorso intimo e mutevole attraverso il quale vengono esplorate nuove forme di espressione e significato. Non si sviluppa in modo lineare, ma si alimenta di intuizioni e sperimentazioni che si intrecciano. Ogni opera nasce da un dialogo costante tra l'ispirazione e l’osservazione del mondo circostante, cercando di dare forma a pensieri ed emozioni. È un viaggio di scoperta che porta a rivelare aspetti nascosti della realtà, trasmettendo messaggi che vanno oltre ciò che appare in superficie.
Giovanni Ruggiero, di professione giornalista, nel portare a termine il progetto Tra saldi, offerte e novità, concepito durante i suoi anni universitari, si dedica allo studio degli inanimati manichini, che lo portano a riflettere su temi esistenziali universali come l’identità e l’alienazione. I suoi soggetti, inizialmente un’ossessione, si trasformano in simboli per sondare dinamiche interiori sottili e complesse. 
Il punto di partenza risiede in un’analisi profonda volta a raccogliere le suggestioni necessarie. Fonte di ispirazione è la canzone Il Manichino, tratta dal LP I semafori rossi non sono Dio, interpretata da Gino Paoli, che racconta la storia di un amore impossibile e tragico, quello di un uomo ed una entità femminile non vitale, che fa emergere lo straniamento di una situazione del tutto surreale. Qui, i manichini rappresentano non solo una forma idealizzata del corpo umano, ma diventano anche simboli di una collettività superficiale, prigioniera della perfezione esteriore. Il loro aspetto impeccabile e plastico, poi, in netto contrasto con la glaciale immobilità, genera una tensione che diventa centrale nella ricerca artistica dell’Autore, rispecchiando le dinamiche di una società contemporanea in cui gli individui sono spesso costretti a conformarsi a modelli esterni, sacrificando così la propria essenza.
Quando il processo creativo diventa inarrestabile, è tempo di tradurre le proprie considerazioni in narrazione visiva. Così, Ruggiero interpreta il racconto della canzone attraverso fotografie che elevano il manichino a simbolo di aspirazioni inarrivabili. Cattura l'essenza dei temi che intende esplorare: il contrasto tra la perfezione esteriore e il vuoto interiore, l’identità costruita e lo spaesamento. La sua abilità nel giocare con la luce e le ombre esalta le sfumature emotive trasformandole in uno strumento in grado di creare atmosfere sospese tra il reale e l’onirico, conferendo quella profondità che va oltre la semplice rappresentazione visiva. In questo contesto, il dittico finale, quello del bacio, emerge come la sintesi perfetta della sua meditazione, rappresentando la conclusione tangibile del percorso intrapreso. L'immagine dell’uomo che si avvicina alla ‘creatura artificiale’ con un gesto di apparente intimità amplifica la tensione emotiva dello spettatore. Il contrasto tra lo slancio appassionato e l’impassibilità della controparte riflette, da ultimo, le esperienze personali di chi osserva.
L’Artista, da comunicatore navigato, è ben consapevole che la propria opera, nel complesso, proprio come il testo della canzone, evoca emozioni contrastanti e gioca proprio su questa ambiguità. Lo spettatore è immerso in una dimensione dove desiderio, sogno e realtà si fondono, lasciando emergere un vuoto incolmabile, sintomo della crisi esistenziale della società contemporanea. 
Il lavoro di Giovanni Ruggiero, esplorazione profonda della condizione umana, apre a nuove prospettive di significato, rivelando lati nascosti della nostra esistenza. Attraverso l’uso simbolico di figure inanimate, ci invita a pensare a chi siamo, a come ci percepiamo e a come siamo influenzati dal contesto sociale e culturale in cui viviamo.
Tra saldi, offerte e novità non è una semplice mostra fotografica, ma un’esperienza concettuale che coinvolge su molteplici livelli. Questo progetto, intriso di simboli e contraddizioni, sfida le nostre certezze, aprendo la strada a nuove comprensioni di noi stessi e del mondo che ci circonda. La capacità di Giovanni Ruggiero di trasformare il quotidiano in straordinario rende il suo approccio artistico affascinante quanto efficace. 

Susanna Bertoni
A tua scelta, quello che pensi sia meglio per te:
Vicepresidente FIAF
Dirett. Dipartimento Comunicazione FIAF
Capo Servizio FOTOIT

 

COME DA COMUNICAZIONE RICEVUTA 

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