Squali, predatori dei mari per antonomasia la cui origine si perde nel tempo profondo del pianeta
Al di fuori dei rigidi schemi della sistematica biologica, con la comparsa dell’uomo, il loro ruolo e il loro posto in natura divennero il prodotto del vissuto, del percepito, dell'immaginato. Da incarnazione del potere e della forza vitale a vittime sacrificali delle voglie, delle fobie e delle debolezze degli uomini. Non esiste un modo univoco per definirli, anche se ne abbiamo inventati molti per temerli o per odiarli.
Il libro narra l'avventura scientifica e umana, durata oltre trent'anni, dell'autore, un paleontologo appassionato di geografia e di storie, ripercorrendo il suo rapporto con le comunità amerindie della costa ovest del Pacifico, attraverso le ricerche sul campo, i miti, le leggende, i manufatti, le iconografie.
Tutto ha inizio con il ritrovamento di uno strano manufatto raffigurante una duplice immagine dello squalo bianco, predatore oggi raro in quelle acque. Questa scoperta innesca una serie di domande sul ruolo dello squalo nell'immaginario collettivo dei nativi, portando l'autore a scoprire come questo animale fosse venerato, temuto, addirittura divinizzato.
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