“Il silenzio appartiene alla
struttura fondamentale dell’uomo”, sostiene Max Picard. È una
dimensione in cui crear rifugio dalla realtà esterna. Il silenzio
aiuta a pensare, a concentrarsi, a ritrovare sé stessi e ad
ascoltarsi. In esso l’uomo genera idee con la tranquillità dovuta
ad una temporalità nuova: tutto è più lento e dilatato. Inoltre,
attraverso il silenzio l’uomo può manifestare rispetto nei
confronti di una realtà superiore e accettazione della propria
limitatezza.
Andrea Panarelli, utilizzando svariati
mezzi espressivi – dalla pittura al video, all’installazione -,
riflette sul rapporto fra “appartarsi” e “appartenere”. Per
gli spazi della galleria propone una serie di lavori che ha come
soggetto “l’appartamento”, uno spazio intimo che in qualche
modo unisce il dentro con il fuori, il privato con il pubblico. È
l’unità di misura dell’abitare – giocare, lavorare, avere
cura, pregare -, ma è anche il luogo della relazione, dell’incontro
con l’altro, il posto in cui si sogna a occhi aperti, lo spazio del
silenzio.
Andrea Panarelli – Nato a Zurigo nel
1975, infanzia vissuta tra la Svizzera e l’Italia. Frequenta la
Florence Academy of Art nel 2007 per approfondire la conoscenza delle
tecniche pittoriche. Utilizza vari medium la pittura in primis,
affiancandola in seguito a installazioni e video. Il paesaggio –
fisico, mentale ed emozionale – il cinema, la società, la propria
storia personale diventano nelle sue mani elementi da modificare per
rileggere la realtà.
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