L’esposizione rimarrà aperta fino al 31
marzo, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle
17,00 alle 20,00 – altri giorni su appuntamento.
In mostra venti opere su carta,
articolati ‘collages’ realizzati dall’artista pugliese nel 2015
e proposte nelle due significative personali allestite a Rimini e al
Fondo Regionale d’Arte Contemporanea di Baronissi tra il 2015 e il
2016. «Il passo verso la scrittura, il frammento – scrive Massimo
Bignardi - è stato breve. Non perché abbia esemplificato e ridotto
a forma-sagoma gli spessori delle tridimensionali radici esposte
all’Orto botanico di Siena, tanto meno per il facile tentativo di
dare risposta all’idea di materia e di costruzione attraverso una
pratica che richiama nella sua sostanza il collage. Angela Rapio si è
posta una domanda sulla genesi di queste geografie dell’emozione,
vale a dire sul personale abbecedario di segni con i quali traccia,
consapevolmente o accogliendo l’inarrestabile fluire del destino,
giorno dopo giorno la sua mappa esistenziale, la sua storia nelle
storie dell’universo, con la fermezza che lei (il suo occhio) è lì
pronta a testimoniare il presente. Frammenti di carte, discontinue
sia per i colori, sia per le forme, sia per gli spessori dei
supporti, dalle veline a quelli più grezzi e ruvidi delle carte per
acquerello, costituiscono questo attuale repertorio. Il risultato è
sotto i nostri occhi: pagine di una estrema delicatezza ove l’occhio
trova difficoltà a seguire l’inquieta trascrizione di segni e di
scritture, ove il segno a volte si sfuma fino a disperdersi
nell’acquosità delle tinte, nelle gocce che scivolano dando luogo
a grovigli, a siepi, ad alghe che agitano la superficie, trattenendo
quel sapore di vissuto che è proprio del frammento di carta».
Ricordiamo che si tratta del secondo
appuntamento della rassegna “Corrispondenze assonati”; quattro
proposte di linguaggio sul tema del frammento, dello strappo, della
‘memoria’, curata da Massimo Bignardi.
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