venerdì 26 maggio 2017

Una presunta ‘maledizione degli scavi’ ... reperti rubati e restituiti a Pompei

Tessere di mosaico, conchiglie decorative, monete, pietre vulcaniche, frammenti di materiale fissile e intonaci hanno preso così negli anni un particolare percorso all’inverso che lungo le rotte postali li riporta agli scavi da ogni angolo del mondo.

Dagli anni '60 in poi, sono infatti migliaia i pezzi rubati dai turisti negli scavi di Pompei che a partire dagli anni '90 ritornano per posta sull’onda di una presunta ‘maledizione degli scavi’ che nel dicembre 2016 ha portato il direttore generale della Soprintendenza autonoma, Massimo Osanna, a cominciare a pensare a una mostra dal titolo “Quello che mi porto via da Pompei”.

“Immensa è la sfiga che mi è capitata da quanto lo trovai per le strade di Pompei. Liberandomene ve la restituisco con l'auspicio che in un futuro venga fissata dov'era”. LO SFIGATO

Maledizione, superstizione oppure soltanto semplice scrupolo di coscienza: molte sono infatti anche le persone che rispediscono a Pompei frammenti di mosaico o altri materiali semplicemente sollevarsi dal senso di colpa per l’illecito commesso, come il turista inglese che ammette di essersi reso conto di quanto fatto dopo aver letto un articolo sul Times del 15 ottobre del 2015.


Nessun commento:

Posta un commento