venerdì 25 agosto 2017

La Spezia - Museo Etnografico

Il museo Etnografico della Spezia, fondato da Giovanni Podenzana è stato riaperto nel 2005 nei locali dell'ex oratorio quattrocentesco di San Bernardino nella centrale via del Prione al n. 156 (La Spezia).



Si tratta di un'esposizione permanente che comprende materiale raccolto nella Lunigiana Storica a partire dalla fine del XIX° secolo con particolare attenzione verso la devozione ed i culti popolari, le oreficerie di tradizione ligure, arredi per la casa, oggetti di corredo personale, costume tradizionale ed oggetti per la filatura e la tessitura familiare.


Visitare il museo Etnografico significa effettuare un viaggio fantastico in un mondo arcaico e feudale ormai scomparso, il visitatore ha la possibilità di cogliere la dimensione psicologica delle comunità rurali caratterizzata da una forte spiritualità colorata da pratiche magico-protettive di origine antica, saperi empirici, leggende e racconti tramandati da generazioni attraverso la memoria orale, mentre la devozione popolare si manifestava attraverso oggetti che si credeva proteggessero dalle malattie, dai pericoli e dal rischio di perdita dei raccolti.






































La casa contadina rivive grazie a quegli oggetti che, tra il settecento e l'ottocento, venivano utilizzati quotidianamente: secchie, brocche di rame, scaldini da letto stampi decorativi per il pane e la pasta.
Le bilance dei cambio valute complete di pesi per le diverse corrispondenze monetarie rappresenta un forte indizio di come di viveva in un'area geografica ancora suddivisa in più stati.



Numerosi sono poi i capi d'abbigliamento soprattutto femminili che che testimoniano un uso precoce della stoffa di cotono e canapa tinta con indaco e gli scambi commerciali con il ponente ligure attestati dai merletti al tomboloe dalle stoffe prodotte a Genova con cui si confezionavano gli abiti della festa.


Le culle intagliate e tinte con la linfa rossa del faggio contro i malocchi e i lumi della montagma potremolese.





 

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