martedì 10 ottobre 2017

Infinitamente Arte a cura di Ivana D'Agostino

Ripresa dal 2003 come Biennale dedicata a Don Primo Mazzolari, la Rassegna sulle Arti visive, promossa dalla Fondazione a lui dedicata congiuntamente alla Città di Bozzolo, ispirandosi al pensiero di Don Primo Mazzolari che ne fu l’ideatore nel 1954, stabilisce oggi per i partecipanti al Premio, collegandosi a quelle premesse che nell’Arte ponevano il centro della crescita culturale, l’analoga condizione di una traccia a cui attenersi.

Il tema odierno: Uniti in un dovere di elevazione crea nella mente l’idea del superamento di limiti, barriere di qualsivoglia genere, e il desiderio di sconfinare in un ordine di cose e sentimenti superiori più nobili e degni, sentito come urgente, e necessario. L’astrazione della traccia, la cui interpretazione può spaziare nella molteplicità dei linguaggi artistici contemporanei, consente di superare l’orientamento figurativo delle origini della rassegna, allora motivato dalla necessità di ricostruire il Paese dopo la guerra, è con esso le certezze di un Arte riconoscibile su cui orientare i giovani.


L’evento si apre ai diversi orientamenti dell’Arte contemporanea tra astrazione, installazioni, linguaggi espressivi derivati dalla comunicazione di massa, riprese del realismo novecentista e fotografico, non escludendo l’incisione, la fotografia e le più recenti sperimentazioni artistiche sulle nuove tecnologie applicate all’Arte. La spiritualità implicita alla traccia: Uniti in un dovere di elevazione, orienta gli artisti verso una creatività che esprime desiderio di elevazione. Il titolo assegnato alla rassegna Infinitamente Arte dallo storico e critico d’arte Ivana d’Agostino, curatore dell’evento, non risulta casuale, considerati gli impliciti sottintesi che suggeriscono superati, e superabili, barriere e limiti, culturali, artistici, e di qualsivoglia genere.

Il percorso espositivo della mostra si propone come un viaggio iniziatico di conoscenza tra tradizione e innovazione dei modi propri del fare arte, che dipanandosi dall’atrio d’ingresso, attraverso lo spazio centrale, si snoda nelle varie stanze dedicate alla Pittura, alla Scultura, alle Installazioni, alla Fotografia, all’Incisione e alla Cartapesta.

In mostra dipinti di Silvio Cattani, Antonio De Pietro, Gabriella Di Trani, Cosimo Epicoco, Veronica Piccolo; fotografie di Teresa Pollidori; sculture di Angelo Brugnera e Alessandra Porfidia; incisioni di Elisabetta Diamanti e Giancarla Frare. Le light-box, installazioni luminose di Giulio De Mitri, i fregi scultorei in plexiglas e impianti di luci a led di Antonella Capponi, e l’installazione ambientale su carta giapponese di Minou Amirsoleimani completano l’insieme delle opere partecipanti alla rassegna.

La Commissione artistica preposta a conferire il Premio della Biennale è costituita dagli storici dell’arte Arturo Carlo Quintavalle e Gloria Doloris Bianchino, e dai direttori delle Accademie di Venezia e di Milano, Giuseppe La Bruna e Franco Marrocco.

Come nelle precedenti edizioni la Biennale don Primo Mazzolari rende omaggio ad un artista contemporaneo. Quest’anno lo spazio delle Immagini dello Spirito è dedicato allo scultore Ugo Riva.

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