La XII edizione di
..incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo prosegue
gli appuntamenti con i “Salotti letterari” con gli autori in
concorso per il Premio costadamalfilibri, maiolica realizzata dal
maestro ceramista vietrese Nicola Campanile, e le due sezioni
“GialloNoir” e “Antologie”, premiate con opere della pittrice
salernitana Ida Mainenti.
Mercoledì 4 Luglio la kermesse
culturale, che gode del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei
Ministri e della Commissione Europea, fa tappa a Minori. Alle ore
20.30, infatti, al Bar Bistrot 52 sul Corso Vittorio Emanuele, ospiti
saranno Massimiliano Amato, Ottavio Di Grazia, Nico Pirozzi con “Una
Storia sbagliata” (Edizioni dell’Ippogrifo), Lucio Esposito con
“Le Ville Marittime Romane” (Confine), Pietro Nardiello con
l’Antologia di Autori Vari “Diamante. Viaggio nell’anima di
Napoli” (Alessandro Polidoro).
Ne parla con gli autori il direttore
organizzativo di ..incostieraamalfitana.it Alfonso Bottone, con le
sottolineature musicali di Alessandro D’Urso, Vincenzo Di Lieto e
Marco Antonicelli.
In collaborazione con la Pro Loco di
Minori, la Scuola di Musica cittadina “Vittorio Cammarota”,
l’Associazione Musicale “Edvard Grieg”, l’Associazione
Musicale Costiera Amalfitana, ed il patrocinio del Comune di Minori.
Cosa e quanto conosciamo di alcuni dei
protagonisti della storia del Novecento italiano? Esiste una
narrazione diversa da quella che almeno tre generazioni di italiani
hanno tramandato ai loro figli? Quanti e quali tasselli di verità
sono stati distorti o sottratti alla realtà dei fatti? Sono queste
le tematiche al centro del libro “Una storia sbagliata” scritto
da Massimiliano Amato, Ottavio Di Grazia e Nico Pirozzi. Pietro
Badoglio, Gaetano Azzariti, e Alois Hudal. Un generale del Regio
Esercito, un alto magistrato divenuto presidente della Corte
Costituzionale e un vescovo di Sacra Romana Chiesa. Cos’hanno in
comune queste tre persone che, a torto o a ragione, hanno contribuito
a scrivere alcune delle pagine più buie e controverse del Novecento?
E ancora, cosa significa trovarsi al centro della storia solo per un
caso? L’inedita vicenda del “no” di Luigi Biancheri, ammiraglio
della Regia Marina Italiana, che senza esserne consapevole salvò
dalla deportazione nei lager nazisti migliaia di ebrei tunisini. E
anche quella di Carlo Orlandi che, nell’ottobre 1940, trasse in
salvo gran parte dei naufraghi del “Pentcho”, i protagonisti
della più incredibile tra le fughe dall’Europa antisemita. Infine,
la singolare storia di un cimitero che ha riservato una tomba e una
croce ad alcuni tra i peggiori criminali della storia dell’umanità.
In “Le Ville Marittime Romane”
Lucio Esposito illustra uno dei fenomeni più interessanti e
suggestivi testimoniati dalle antiche civiltà in Campania, quello
delle “ville romane” appunto. L’area costiera di Napoli ed i
Campi Flegrei divennero la zona prediletta dalla classe dirigente
romana per impiantarvi lussuose ville di ozio, frequentate dagli
stessi imperatori con le loro corti. Tutti i grandi personaggi, quali
Mario, Silla, Crasso, Cesare, Pompeo, Ortensio, Lucullo, Cicerone
ebbero proprietà nella zona. Il fenomeno delle ville marittime si
diffuse principalmente fra il I sec. a.C. ed il I sec. d.C., quando
il possedere una villa con peschiere divenne, oltre che una moda, una
sorta di status symbol che attestava l’enorme ricchezza del suo
possessore. All’interno del volume sono descritte, con immagini e
testi, le principali e più belle ville marittime della costa
campana: la Villa di Posillipo, del Capo di Sorrento, dell’imperatore
Tiberio a Capri, di Positano, di Vietri sul Mare e, ovviamente, di
Minori.
Napoli e la musica, la musica e Napoli.
Un connubio che si fonde in parole, sguardi, storie, affanni, pietre,
immagini, che Pietro Nardiello raccoglie in un’antologia scritta a
più mani dal titolo ”Diamante. Viaggio nell’anima di Napoli”.
“Diamante” è ispirato alla canzone scritta da Francesco de
Gregori, cantata da Zucchero e dedicata a sua nonna. I dodici autori
dell’Antologia hanno avuto la capacità di trovare un unico filo
conduttore agli altrettanti racconti che propongono:
Napoli, una città complessa,
articolata, unica ed inimitabile. Le storie si snodano attorno a
questo “pezzo” di mondo in grado di sedurti ed abbandonarti allo
stesso momento; una città sventrata,
che si vende facilmente ma di cui non
ne puoi fare a meno, che la si può vivere in basso, sotto, sopra e
in cielo. Qualcosa in grado di “caricarti” mille pulsioni ogni
nanosecondo. I personaggi sono segnati da una dolce melanconia, sono
in grado di vivere ma anche di sopravvivere. Devono fare
quotidianamente i conti con una realtà urbana che ti prende
totalmente e ti può annullare in un attimo. Un libro che scende
nelle viscere dei personaggi e della città in un tutt’uno; è
crudo e non scontato, stampa in faccia al lettore drammi personali e
violenza urbana perpetuata ai danni dei più deboli. Non omette un
contesto ambientale fatto di classi sociali differenti (plebe e
borghesia) e di luoghi che marciano a diverse velocità (centro e
periferia).
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