domenica 29 marzo 2020

TEMPO DI QUARANTENA (Fausto Marseglia)

“In questo tempo di quarantena forzata abbiamo dovuto cambiare radicalmente le nostre abitudini. Non ci è più consentito uscire se non ben protetti da mascherina e guanti e per ragioni comprovate e meno che mai viaggiare e oltrepassare i confini del luogo di residenza. È uno status innaturale che ci sta molto stretto come se indossassimo una camicia di forza. Ma sappiamo che è per evitare, per quanto possibile, il contagio del coronavirus e contenere la diffusione dello stesso che manderebbe ancora più in crisi i presidi ospedalieri già al collasso. Quindi, nella consapevolezza che è per il nostro bene, accettiamo la prigionia anche se mette a dura prova la nostra resistenza. Ma se guardiamo il rovescio della medaglia essa può essere vissuta come un’occasione per rallentare i ritmi di una vita frenetica e convulsa, riscoprire il valore di una intimità familiare perduta e rispolverare qualche hobby abbandonato e riposto nel cassetto. Ed in questo frangente ci possiamo anche concedere qualche riflessione. La scossa emotiva ci induce a pensare alla precarietà dell’esistenza, alla vacuità della vita vissuta all’insegna del lusso sfrenato, allo smodato uso degli strumenti tecnologici che illusoriamente ci avvicinano ma in effetti finiscono con l’isolarci, agli effetti della globalizzazione che si sta rivelando una trappola mortale. Un’ altra riflessione va fatta sull’impiego della tecnologia abbinata alla scienza. Molti prodotti, che nella loro prima applicazione riscuotevano successo, col tempo si rivelano dannosi fino ad essere distruttivi. Ad esempio l’impiego dei pesticidi e dei diserbanti sta mettendo in pericolo la sopravvivenza delle api che sono indispensabili per il nostro ciclo vitale. I rifiuti tossici interrati o bruciati sul suolo rilasciano diossina nell’aria che produce danni irreversibili alla salute e determina cambiamenti climatici con catastrofi ambientali. Ma più si apre il ventaglio delle riflessioni e più cresce l’inquietudine.
Poco sappiamo delle ricerche in laboratorio per isolare virus e batteri allo scopo di creare vaccini e antivirus ma che, se sfuggiti al controllo dell’uomo o impiegate intenzionalmente per dominare il mondo, possono sortire effetti inimmaginabili. E qualcuno ha ipotizzato, se non scoperto, che questo micidiale mostro del coronavirus sia stato proprio originato in fase di sperimentazione. Questa ipotesi è molto raccapricciante. E ci induce a riflettere sul potere che è nelle mani di poche persone che possono decidere del destino dell’uomo. Altra riflessione può essere fatta sulla disparità di comportamenti nella fase emergenziale. Il mio pensiero va ai medici e agli infermieri che con grande sensibilità ed abnegazione si spendono senza risparmio di energie, mettendo a repentaglio la propria salute, per strappare alla morte migliaia di pazienti contaminati. La gratitudine va anche alla Forze dell’Ordine, ai bottegai, al personale dei centri commerciali, ai farmacisti, ai panettieri, agli autotrasportatori e a quanti si prodigano per garantire i servizi essenziali per la vita quotidiana delle persone. Di contro vi è ancora tanta gente che si arrocca sui propri privilegi e si lascia scivolare addosso il tutto o, peggio ancora, specula sull’accaduto. Mentre scrivo arrivano notizie di un cauto ottimismo sull’andamento della pandemia. Ma se pare che ci sia un rallentamento nel registrare il numero dei contagi, non si deve abbassare la guardia in quanto il nemico è invisibile e subdolo e potrebbe annidarsi tra tantissime altre persone asintomatiche che a loro insaputa sono portatori sani. Ci auguriamo comunque che tutto questo sparirà e che si possa presto tornare alla normalità, facendo tesoro dell’insegnamento che lo stesso virus ci ha dato”.



Con affetto Fausto Marseglia (poeta)


UN TUO SORRISO PUO' SALVARE UNA VITA

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