mercoledì 16 settembre 2020

“Grotta e cascata dello Scalandrone”per la Rubrica "Passeggiate trekking e fotografia" di Vincenzo Amirante

Questa settimana, ritorneremo nella provincia di Salerno, più precisamente nel comune di Giffoni Valle Piana; dove alle falde del monte Accellica, una cima dei Monti Picentini, dove è situata la Grotta dello Scalandrone, da cui nasce il fiume Picentino.

 

Questa volta oltre al trekking tenteremo un approccio alla speleologia.

Percorso di tipo E (escursionistico) indispensabili scarpe da trekking

Nella grotta invece EE (Escursionisti Esperti) indispensabili scarpe da trekking

giacca impermeabile pila e una corda per il gruppo.

 

La speleologia attrae un folto numero di persone sia come disciplina sportiva che per la notevole bellezza degli scenari che si celano sotto la superficie della natura. Inoltre non bisogna trascurare il fascino e la suggestione di visitare un luogo “segreto”, sotterraneo, raggiungibile solo dai più coraggiosi.

Il punto di partenza si trova nel comune di Giffoni Valle Piana, più precisamente in località Vassi.

Parcheggeremo vicino alla centrale idroelettrica attualmente in uso, che è stata ristrutturata e rimessa in servizio negli ultimi anni, dopo essere stata ferma dalla fine degli anni 60.

Il percorso parte dalla centrale e si snoda fiancheggiando per molti tratti il fiume Picentino.

Ai lati del percorso spesso noteremo, piccole sorgenti, che andranno a confluire in qualche torrente, e poi nel fiume.

Il primo tratto è in salita non molto ripida , spesso ombreggiata. Successivamente entreremo in quello oserei chiamare una vera e propria foresta, con alberi secolari e cosa che desterà interesse per i neofiti, la presenza di liane. Il fiume e i suoi affluenti, intersecano spesso il sentiero, e molte volte bisogna guadarlo.

La salita man mano diventa sempre più ripida e faticosa, all'inizio ci sono scalini delimitati da palizzate, fino ad arrivare ad una area pick nick con tavoli e il ruscello che passa a poca distanza, ma dopo aver guadato l'ultimo fiumiciattolo, arriva la botta finale cioè una scalinata ripida con alcuni tratti a strapiombo, ma ben protetta, e delimitata da una passerella dotata di passamani in ferro.

Arrivati alla grotta (il cui ingresso è di circa un metro di altezza) ci prepareremo per l'ingresso lasciando fuori zaini e altro perché l’abbigliamento per chi va in grotta deve essere il più possibile semplice e privo di parti sporgenti, per evitare di incastrarsi sulla roccia e nelle strettoie.

Si tratta di una grotta verticale, che si sviluppa in profondità; gode della presenza di corsi d’acqua che l’attraversano nonché uno dei più interessanti esempi di carsismo del nostro territorio. e ci regala scenari sotterranei di notevole bellezza.

Per scendere nella grotta bisogna aiutarsi con una fune che fisseremo ad un apposito aggancio

e ci caleremo fino ad un un ampio salone , lungo circa 60 metri, chiamato “Sala delle bambine che giocano, Sotto i nostri occhi fa da specchio all’intera stanza delle meraviglie, un laghetto con una piccola spiaggia in piena roccia. In alto sulla nostra destra la chiassosa e cascata che la alimenta. All'uscita noteremo un'enorme differenza di umidità e temperatura. al ritorno si farà lo stesso percorso dell'andata passando sotto la caserma della forestale.


Ringrazio L'associazione Somma trekking ed il presidente Ciro Ambrosio

Grazie e ci vediamo mercoledì prossimo.

Ciao da Vincenzo!

Per contattare Vincenzo:Vince_ami@hotmail.it


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