martedì 15 settembre 2020

REFERENDUM

Cari amici di rosarydelsudart news tra pochi giorni saremo chiamati a votare in materia di referendum.

Domenica 20 (dalle ore 07:00 alle ore 23:00) e lunedì 21 (dalle ore 07:00 alle ore 15:00) saremo, infatti, chiamati ad esprirci sulla modifica degli articoli 56 – 57 - 59 della costitizione.

Prima di andare a votare e di decidere se votare SI oppure NO, sappiamo cosa è un referendum?

Io credo che capire bene cosa sia un referendum è il primo passo, importate, per avere le idee chiare in merito a come votare. Purtroppo facendo una ricera in rete ho notato che non ci sono spiegazioni chiare e semplici che possano essere facilmente capite da tutti, allora ho pensato di provare a dare qualche spiegazione in più sul significato della parola referendum consultando dei manuali di diritto costituzionale universitari e consigliati per i concorsi statali.

La prima cosa da osservare che l'istituto giuridico del referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancito all'art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana.

Infatti il primo articolo della nostra bellissima Carta Costituzionale, al secondo comma, sancisce (stabilisce): LA SOVRENITA' APPARTIENE AL POPOLO CHE LA ESERCITA NELLE FORME E NEI LIMITI DELLA COSTITUZIONE.


Per essere quindi richiamato nella seconda parte del primo articolo della costituzione, questo, è già un segno per capire che si tratta di uno strumento giuridico molto importante, che non deve essere sottovalutato, perchè è uno stumento che serve al popolo per fare sentire la propria voce direttamente. La parola referendum deriva, infatti, dal latino “refero” «riporto», «riferisco». “Ad referendum” significa quindi «convocazione per riferire»: il referendum è la richiesta fatta al corpo elettorale di pronunciarsi in prima persona su una norma giuridica già emanata o da emanarsi. Esso è stato accolto nella nostra costituzione come più importante istituto di democrazia diretta, in quanto prevede l'intervento diretto del popolo senza il tramite dei suoi rappresentati (BARILE) ed, in teoria, dovrebbe rappresentare il filtro, la correzione e la voce del popolo nei confronti dei rappresentati politici.

Come si avvia un referendum?

E' importante sapere come nasce un referendum visto che quando si è chiamati alle urne per votare siamo già verso la fase finale della procedura di un referendum. E' quindi importante conoscere la disciplina di un referendum, per questo ci aiuta l'articolo 75 della costituzione. 

L'articolo prevede che possa essere indetto un referendum popolare per deliberare l'abrogazione totale o parziale di una legge o di un atto avente forza di legge quando lo richiedono 500.00 elettori o 5 consigli regionali.

Quindi la legge 25 maggio 1970 n 352 dispone che il referendum si svolga attraverso le seguenti fasi:

  1. INIZIATIVA: che può provenire da 500.000 elettori (iniziativa popolare) in questo caso i promotori (di numero almeno di 10) devono presentarsi, muniti del certificato di iscrizione nelle liste elettorali, alla cancelleria della Corte di Cassazione indicando la legge o l'articolo in ordine al quale si intende propmuovere la raccolta firme. La cancelleria preso atto, con verbale, della riciesta, provvede a darne notizia nella Gazzetta Ufficiale.

  2. RACCOLTA DELLE FIRME a tale scopo bisogna usare fogli di tipo “carta bollata” ma non bollati e preventivamente vidimati dalle segreterie comunali e dalle cancellerie degli uffici giudiziari. Su ogni facciata dei fogli devono essere indicati, all'inizio, sia il quesito da sottoporre a votazione, sia la legge di cui si propone l'abrogazione. Le firme accompagnate dalle generalità dei sottoscrittori devono essere autenticate da un notaio o da un funzionario abilitato a conferire pubblica fede ai documenti. Tale raccolta deve avvenire entri tre mesi dalla presentazione dell'iniziativa.

  3. DEPOSITO DELLE SOTTOSCRIZIONI raccolte le firme, la richiesta di referendum va depositata entro il 30 settembre di ogni anno all'ufficio centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione .

  4. CONTROLLO DI LEGITTIMITA' entro il 31 ottobre l'Ufficio centrale deve rilevare, con ordinanza le eventuali irregolarità, assegnando un termine per sanarle. Scaduto il termine e comunque non oltre il 15 dicembre, lUfficio decide, con ordinanza definitiva, sulla legittimità delle richieste.

  5. CONTROLLO DI LEGITTIMITA' COSTITUZIONALE successivamente la corte costituzionale deve decidere, con ordinanza da pubblicarsi entro il 10 febbraio quali richieste sono da ammettersi e quali da respingersi perchè contrarie all'articolo 75 della costituzione.

  6. INDIZIONE per le richieste ammesse il Presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei Ministri indice il referendum fissando la convocazione degli elettori tra il 15 aprile e il 15 giugno.

  7. VOTAZIONE le modalità della consultazione popolare sono quelle prescritte per le votazioni politiche. La proposta di referendum si intende approvata se se ha riportato la maggioranza assoluta dei voti validamente espressi (non si tiene conto delle schede bianche e di quelle nulle).

  8. PROCLAMAZIONE DEI RISULTATI.

Cioè praticamente sono gli elettori, i cittadini, a conovocare un referendum o cinque consigli regionali ma non i colori politici. Sono i cittadini, il popolo a fare una richiesta su una determinata questione, che (se supera l'iter previsto dalla legge) verrà poi votata da tutti i cittadini... quindi bisogna stare attenti a che i referendum non vengano manipolati politicamente dai partiti.

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